FAQ

Domande frequenti

Il dr. Antonio Casarico, Medico Chirurgo Specializzato in Urologia e Andrologia, con studio a Genova, rilascia informazioni utili in merito alle principali problematiche legate all’apparato maschile, agli interventi di chirurgia andrologica e ai possibili problemi di coppia. Il medico si mette inoltre a disposizione per consulti legati a problemi inerenti difficoltà di erezione, eiaculazione precoce e diagnosi e terapia dell’impotenza e sterilità maschile.

I contenuti sono in accordo con quanto riportato dal sito dell’ISSM International Society for Sexual Medicine di cui il dott. Antonio Casarico è membro.

SESSO E COVID-19

Attività sessuale durante la pandemia di coronavirus (COVID-19)?

(Revisionato dal comitato per la Comunicazione dell’International Society for Sexual Medicine)

Il coronavirus si diffonde principalmente attraverso le goccioline emesse con il respiro e si trova nelle goccioline di saliva e di muco che vengono emesse quando un individuo infetto starnutisce o tossisce. Queste goccioline possono essere inspirate da un altro indivduo, depositarsi su un’altra persona o su superfici che possono essere toccate da altre persone. Questo è il motivo per cui le autorità sanitarie consigliano le misure di distanziamento sociale – restare a 1 metro di distanza da altre persone – e il lavaggio frequente e accurato delle mani. Il COVID-19 è stato ritrovato nelle feci. Finora, non sappiamo se il virus si trovi nel liquido seminale o nelle secrezioni vaginali.

Nonostante non sia noto se i coronavirus possano essere trasmessi per via sessuale, è possibile “indirettamente” trasmettere il coronavirus durante l’attività sessuale. A chi ha rapporti sessuali durante la pandemia si consiglia di prendere alcune precauzioni. I soggetti infetti da coronavirus potrebbero non avere sintomi, inoltre possono essere necessari fino a 14 giorni per la comparsa dei sintomi. Tuttavia, le persone infette possono essere contagiose indipendentemente dal fatto che abbiano o meno sintomi.

Nonostante la mancanza di studi formali a questo proposito, sembra ragionevole affermare che se una coppia vive insieme senza precauzioni di isolamento individuale, è probabile che l’attività sessuale non aumenti significativamente il rischio di diffusione del coronavirus.

Tuttavia, al di fuori di questo scenario, alcune attività sessuali dovrebbero essere evitate a causa del modo in cui il coronavirus si diffonde:

  • Baciarsi. Il virus si trova nella saliva, quindi esiste un chiaro rischio di trasmissione
  • Anilingus. (stimolazione dell’ano con la lingua). Va evitato
  • Attività sessuale con estranei. Bisognerebbe evitare di fare sesso con estranei fino alla fine della pandemia.
  • Attività sessuale con chi è malato. Ricordate che il virus può diffondersi attraverso uno stretto contatto con altre persone e attraverso le goccioline emesse con il respiro. Le persone malate devono essere isolate da ogni contatto fino a quando non guariscono.
  • Attività sessuale con chi sia a rischio di infezione da coronavirus. Ciò include persone con diabete, malattie polmonari, malattie cardiache, cancro o un sistema immunitario indebolito. A meno che questa persona non viva insieme a voi, l’attività sessuale dovrebbe essere evitata.

Al di fuori dello scenario menzionato, se avete attività sessuale, prendete queste precauzioni:

  • Uso di preservativi e protezioni orali. Questi metodi di barriera riducono la quantità di saliva e feci a cui si è esposti durante l’attività sessuale.
  • Lavaggio con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Lavare sempre le mani, i sex toys e altri oggetti. Touchscreen su telefoni e tablet usati anche da altri, possono essere disinfettati con un prodotto a base di alcol isopropilico al 70%.
  • Non avere attività sessuale se si è malati, specialmente se si tossisce o starnutisce.
  • Non avere attività sessuale se si ha il COVID-19.

Detto questo, ci sono ancora modalità per godere della sessualità indipendentemente dal proprio stato in relazione al COVID-19:

  • Masturbazione. E’ sicura purché si lavino le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi prima e dopo. Assicurarsi di lavare anche eventuali vibratori, dildo o altri sex toys.
  • Sesso al telefono , in video e scambio di immagini sessuali. Le coppie possono restare in intimità attraverso conversazioni erotiche telefoniche in video. Possono anche inviare messaggi sexy tramite e-mail e SMS. Anche se all’inizio può sembrare imbarazzante, è un buon momento per usare l’immaginazione ed esplorare fantasie sessuali che potrebbero essere rivisitate quando è nuovamente sicuro avere un rapporto sessuale.

Gli scienziati stanno scoprendo il coronavirus il più rapidamente possibile, ma ci sono ancora molte domande a cui rispondere. L’International Society for Sexual Medicine raccomanda di visitare i siti Web delle istituzioni sanitarie ufficiali o delle società scientifiche per gli ultimi aggiornamenti.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

L'infezione da COVID-19 può interessare la sessualità maschile?

La ricerca sul COVID-19 è in corso e gli scienziati stanno ancora imparando come il virus influisce sulla sessualità. Alcuni studi suggeriscono che vi siano delle conseguenze per gli uomini che hanno avuto un’infezione da COVID-19 o ne stanno guarendo.

Disfunzione erettile. Alcuni uomini hanno riferito di non essere in grado di ottenere e mantenere un’erezione sufficientemente rigida per il rapporto sessuale.

Anorgasmia. Vi sono casi clinici di uomini che non riescono a raggiungere l’orgasmo dopo essere guariti da COVID-19. In ogni caso, tale situazione era temporanea e si risolveva entro due settimane.

Eiaculazione precoce. Gli esperti hanno segnalato casi di uomini che eiaculano prima di quando lo desiderino.

Sono necessarie ulteriori ricerche affinché gli scienziati comprendano appieno come il COVID-19 potrebbe essere collegato a questi problemi, tuttavia, gli studi suggeriscono che potrebbero essere coinvolti i seguenti fattori:

L’infiammazione e gli effetti vascolari di COVID-19 possono interferire con le erezioni. Un buon flusso di sangue al pene è essenziale per un’erezione rigida. Se i vasi sanguigni sono danneggiati o bloccati, meno sangue può fluire al pene. Di conseguenza, un’erezione potrebbe essere debole o potrebbe non accadere affatto.

Il virus COVID-19 è stato trovato nei testicoli di uomini con infezione da COVID-19. I testicoli producono spermatozoi e l’ormone testosterone, che è importante per la funzione sessuale degli uomini. È possibile che COVID-19 possa portare a un basso livello di testosterone, a una riduzione del numero di spermatozoi e a una minore motilità degli spermatozoi. Gli uomini con una storia di COVID-19 potrebbero anche avere un maggior rischio di orchite.

Gli scienziati hanno anche scoperto che gli uomini con COVID-19 potrebbero avere squilibri ormonali, in particolare livelli più alti di ormone luteinizzante e livelli più bassi di testosterone. L’ormone luteinizzante aiuta a innescare la produzione di testosterone, ma livelli elevati possono indicare un danno ai testicoli.

Il COVID-19 – e la guarigione da esso – può mettere a dura prova tutto l’organismo. Gli individui con “long COVID” possono avere sintomi persistenti, come la fatica, per mesi dopo aver contratto il virus. Nel tempo, questi effetti sulla salute potrebbero ancora influenzare la funzione sessuale. Ad esempio, le persone con problemi respiratori dopo il COVID potrebbero essere troppo stanche o avere il fiato corto durante l’attività sessuale.

L’impatto psicologico del COVID-19 colpisce anche la sessualità. Affrontare la pandemia può causare grande stress, ansia e depressione. A loro volta, questi sentimenti possono smorzare il desiderio sessuale o portare a conflitti relazionali.

Cosa possono fare gli uomini?

E’ fondamentale fare del proprio meglio per rimanere in buona salute, seguire le linee guida delle organizzazioni governative sul COVID-19 e vaccinarsi non appena possibile: inoltre, seguire una dieta sana, fare attività fisica, e dormire a sufficienza. Può aiutare psicologicamente rimanere in contatto con familiari e amici, anche per via informatica.

Bisogna prendere in considerazione la modificazione delle prorprie abitudini sessuali. Se la mancanza di respiro è un problema per sè o per il partner, si possono provare posizioni che riducano la pressione sul petto. Se uno dei partners si sente affaticato, si può prendere una pausa tornando a fare sesso quando si ha più energia.

Se si hanno difficoltà sessuali, bisogna parlarne con il proprio medico; può suggerire terapie appropriate  o indirizzare all’andrologo o al sessuologo, se necessario.

PER APPROFONDIRE

Cleveland Clinic : “Yes, COVID-19 Can Cause Erectile Dysfunction” (April 15, 2021)
 https://health.clevelandclinic.org/yes-covid-19-can-cause-erectile-dysfunction/

 

Clinical Medicine Insights: Case Reports – Salama, Nader and Saeed Blgozah: “COVID-19 and Male Sexual Functioning: A report of 3 Recovered Cases and Literature Review” (Abstract. Published: May 28, 2021) 
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/11795476211020593

 

F & S Reviews via ScienceDirect – Tur-Kaspa, Ilan, MD, et al. “COVID-19 may affect male fertility but is not sexually transmitted: a systematic review” (April 2021) https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666571921000049#!

 

Inventum (University of Miami Miller School of Medicine) – Hilton, Lisette:  “COVID-19 Can Infect Testes with Potential Implications for Male Fertility”  (November 5, 2020)
https://physician-news.umiamihealth.org/covid-19-can-infect-testes-with-potential-implications-for-male-fertility/

 

Journal of Endocrinological Investigation – Sansone, A., et al.: “Addressing male sexual and reproductive health in the wake of COVID-19 outbreak” (Full-text. Published: July 13, 2020)
https://link.springer.com/article/10.1007/s40618-020-01350-1

 

Journal of Medical Virology – Ma, Ling, et al.:  “Evaluation of sex-related hormones and semen characteristics in reproductive-aged male COVID-19 patients”  (Full-text. First published: July 4, 2020)
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/jmv.26259

 

The Journal of Sexual Medicine – Zhang, Yingfei, MSc, et al.:  “The impact of mental health and stress concerns on relationship and sexuality amidst the COVID-19 lockdown” (Abstract. Published: June 27, 2021)
https://www.jsm.jsexmed.org/article/S1743-6095(21)00570-1/fulltext

 

MedlinePlus.gov  “Luteinizing Hormone (LH) Levels Test” (Page last reviewed: December 17, 2020)
https://medlineplus.gov/lab-tests/luteinizing-hormone-lh-levels-test/

 

Prehospital and Disaster Medicine – Shoar, Saeed, MD, et al. “A Late COVID-19 Complication: Male Sexual Dysfunction” (Full-text. Published: September 22, 2020)
https://www.cambridge.org/core/journals/prehospital-and-disaster-medicine/article/late-covid19-complication-male-sexual-dysfunction/052689F70D4006FA885D77356704EFBA

 

University Hospitals – Thirumavalavan, Nannan, MD  “How Having COVID-19 May Affect Men’s Sexual Health” (January 7, 2021)
https://www.uhhospitals.org/Healthy-at-UH/articles/2021/01/how-having-covid-19-may-affect-mens-sexual-health

IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA (IPB)
Cos'è l'Iperplasia prostatica benigna (IPB)? Come viene diagnosticata?

IPB, o iperplasia prostatica benigna, è l’ingrossamento della prostata, una ghiandola delle dimensioni di una noce che produce il liquido seminale che si mescola con gli spermatozoi quando un uomo eiacula.

Generalmente, la prostata cresce man mano che invecchia, quindi avere una prostata ingrossata è molto comune. Circa la metà degli uomini sulla cinquantina e fino al 90% degli uomini sopra gli 80 anni hanno una prostata ingrossata.

L’ipertrofia prostatica è benigna, diversamente dal cancro alla prostata. Tuttavia, è possibile che gli uomini con IPB possano sviluppare il cancro. In comune tra le due condizioni vi è solo l’età.

Gli uomini con IPB a volte hanno difficoltà a urinare. Questo perché l’uretra, il canale che l’urina attraversa uscendo dal corpo, attraversa la prostata. Il tessuto della prostata cresce verso l’interno e, quando la ghiandola diventa più grande, può iniziare a premere sull’uretra, rendendo più difficile l’uscita dell’urina. Inoltre la IPB può rendere più difficile il rilasciamento dello sfintere che si trova all’interno della prostata, intorno al canale uretrale.

Alcuni dei sintomi urinari includono:

  • Necessità di sforzare o spingere per urinare
  • Flusso debole di urina
  • Avere la sensazione che la vescica non sia completamente vuota dopo aver urinato
  • Urgente necessità di urinare
  • Bisogno di urinare più frequente
  • Svegliarsi di notte per urinare

Per diagnosticare l’IPB, il medico può eseguire: un esame rettale digitale, (il medico inserisce un dito guantato nel retto dell’uomo per palpare la prostata e verificare eventuali anomalie), invitare il paziente a compilare un questionario sintomatologico, che aiuta a determinare la gravità dei sintomi urinari, richiedere l’esame delle urine, eseguire un esame con ultrasuoni (Ecotomografia), richiedere un test nel sangue del PSA (Antigene prostatico specifico), se si sospetta il cancro alla prostata.

Altri test possibili includono la valutazione del residuo vescicale postminzionale (che determina la quantità di urina rimasta nella vescica dopo la minzione), la uretrocistoscopia, (che utilizza uno strumento flessibile per esaminare la vescica e l’uretra) e l’uroflussimetria (che valuta la potenza del flusso dell’ urina).

Quando si verifichi qualsiasi tipo di problema urinario è opportuno consultare il proprio medico oppure l’urologo o l’andrologo per un controllo completo.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Quali sono i trattamenti non chirurgici per l’ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna - IPB)?

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) – l’ingrossamento della prostata – è molto comune negli uomini più anziani. Si manifesta quando il tessuto prostatico si accresce verso l’interno, e, a volte comprime l’uretra. Alcuni uomini con IPB hanno disturbi urinari.

Vi sono diversi trattamenti minimamente invasivi e chirurgici dell’IPB. In genere vengono consigliati inizialmente approcci non chirurgici.

Vigile attesa

Chiamato anche sorveglianza attiva, questo trattamento comporta un approccio di attesa e valutazione. Una volta diagnosticata l’IPB si fanno controlli regolari per controllare l’evoluzione nel tempo. Se i sintomi peggiorano o se si verificano nuovi sintomi si inizia la terapia.

L’attesa vigile potrebbe essere raccomandata per  uomini con IPB lieve, e con sintomi che non sono particolarmente fastidiosi. Per gestire i problemi urinari si possono consigliare cambiamenti di stile di vita, come bere meno liquidi prima di andare a letto e ridurre la caffeina e l’alcol,

Farmaci

In generale, due tipi di farmaci sono usati per trattare l’ipertrofia della prostata:

Alfa bloccanti. Questi farmaci migliorano il flusso urinario rilassando lo sfintere intraprostatico e quello del collo della vescica. Di solito funzionano velocemente. Tra questi terazosina, doxazosina, tamsulosina, alfuzosina e silodosina. Alcuni di questi farmaci possono interferire con l’eiaculazione ma solo temporaneamente durante la terapia.

Inibitori della 5alfareduttasi (5ARI). Si tratta di finasteride e dutasteride: alleviano i sintomi dell’IPB bloccando ogni ulteriore crescita e riducendo in parte il volume della prostata. Sono in grado di arrestare l’evoluzione della sintomatologia o della difficoltà minzionale. Questi farmaci sono raccomandati per gli uomini che hanno una prostata particolarmente grande. 5ARI possono avere raramente effetti collaterali sessuali, come disfunzione erettile e diminuzione del desiderio sessuale.

Un’altra opzione di trattamento non chirurgico per gli uomini con IPB è la terapia di combinazione, in cui sia un alfa bloccante che un 5ARI sono presi contemporaneamente. Questo trattamento può essere indicato per gli uomini con una prostata molto ingrossata e sintomi più gravi.

Il trattamento quotidiano con tadalafil 5 mg è indicato per trattare i segni e i sintomi dell’IPB e una combinazione di IPB e disfunzione erettile quando le due condizioni coesistono.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Avere una prostata ingrossata (IPB) influenza le prestazioni sessuali?

E’ possibile che alcuni soggetti con la prostata ingrossata sviluppino più frequentemente disfunzione erettile (DE) o problemi di eiaculazione.

Il termine tecnico per l’ingrossamento della prostata è l’iperplasia prostatica benigna (IPB). L’IPB si manifesta quando il tessuto prostatico aumenta di dimensioni. Quando il tessuto prostatico si accresce verso l’interno, a volte comprime l’uretra (il canale che è attraversato dall’urina e dallo sperma). Di conseguenza, alcuni uomini con IPB hanno difficoltà a urinare e hanno bisogno di cure.

Sfortunatamente, alcuni trattamenti potrebbero avere effetti collaterali sulla sessualità:

  • Farmaci. Gli inibitori della 5-alfa-reduttasi (come la finasteride o la dutasteride) e gli alfa-bloccanti (come la tamsulosina e la silodosina) sono due tipi di farmaci comunemente prescritti per l’IPB. Gli inibitori della 5-alfa-reducatasi possono ridurre il desiderio sessuale maschile o interferire con le erezioni. Gli alfa-bloccanti potrebbero causare difficoltà nell’eiaculare.
  • Procedure mininvasive. Questi approcci, che possono includere stent, trattamenti termici o trattamenti laser, a volte possono portare a disfunzione erettile o eiaculazione retrograda (eiaculazione nella vescica anziché in avanti nel pene).
  • Chirurgia. L’incisione transuretrale della prostata (TUIP), che comporta l’allargamento dell’uretra, raramente comporta disunzione erettile. La resezione transuretrale della prostata (TURP), in cui viene rimossa la porzione interna della prostata, può portare frequentemente all’eiaculazione retrograda.

Va notato che l’eiaculazione retrograda non è dannosa, poiché lo sperma viene emesso dalla vescica insieme all’urina. Le coppie che desiderano concepire un bambino potrebbero aver bisogno di farsi assistere da un andrologo, specialista della fertilità. La maggior parte dei pazienti riferisce che la sensazione orgasmica sia uguale dopo l’intervento chirurgico. Chi ha l’eiaculazione retrograda potrebbero aver bisogno di un periodo di tempo per adattarsi.

A volte, i medici prescrivono il tadalafil, un inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5, per alleviare i sintomi dell’IPB con o senza disfunzione erettile.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Gli uomini con una prostata ingrossata dovrebbero evitare determinati farmaci?

Gli uomini con una prostata ingrossata non devono assumere farmaci antistaminici o decongestionanti nasali o delle vie aeree utilizzati per il raffreddore, la sinusite e le allergie.

Per capire ciò è utile rivedere l’anatomia della prostata. La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una noce che produce il liquido seminale. Questo liquido si mescola con lo sperma per formare l’eiaculato (lo sperma) che viene emesso dal pene quando si raggiunge l’orgasmo.

La prostata è attraversata dall’uretra, il canale da cui escono l’urina e lo sperma.

Man mano che gli uomini invecchiano, è sempre più frequente che la ghiandola prostatica aumenti di volume nella sua componente più interna. Ciò si traduce in un ingrossamento della prostata o iperplasia prostatica benigna (IPB). Non si è sicuri del perché questo accada.

La prostata può anche subire altri cambiamenti che possono rallentare il flusso dell’urina o aumentare i sintomi urinari come la frequenza e l’urgenza.

A causa di questi cambiamenti, molti uomini hanno difficoltà a svuotare la vescica, devono usare il bagno più spesso (specialmente di notte), o provare un bisogno di urinare più intenso.

Antistaminici e decongestionanti possono aumentare il problema perché rendono più difficile il rilasciamento dello sfintere che si trova nella prostata e nel collo della vescica, rendendo ancora più difficile il flusso dell’urina.

Fortunatamente, ci sono altri modi per curare raffreddori e allergie. Gli uomini con IPB dovrebbero parlare con il loro medico oppure con l’urologo o l’andrologo dei trattamenti che sono più appropiati .

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Quali sono le procedure chirurgiche comunemente usate per il trattamento dell'iperplasia prostatica benigna (IPB) / LUTS?

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) consiste in un ingrossamento della prostata, una condizione comune negli uomini più anziani. Alcuni uomini con IPB sviluppano sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS). Quando la prostata diventa più grande, comprime l’uretra, il canale che consente all’urina e allo sperma di lasciare il corpo attraverso il pene. I LUTS includono difficoltà a urinare e la necessità di urinare frequentemente.

La chirurgia è una modalità di trattare l’IPB / LUTS. Di solito è presa in considerazione per gli uomini che hanno sintomatologia da moderata a severa e non hanno avuto successo con altri trattamenti, come i farmaci. Gli uomini che sono sottoposti a questo intervento sono in anestesia generale e rimangono in ospedale per almeno due notti. Viene rimosso il tessuto della parte più interna della ghiandola prostatica – l’area che comprime l’uretra.

 

Le tecniche chirurgiche più comuni includono:

  • Resezione transuretrale della prostata (TURP). La TURP è l’approccio chirurgico più comune ed è considerato il “gold standard”. Il chirurgo inserisce uno strumento chiamato resettore attraverso l’uretra. Il resettore ha un circuito elettrico che può tagliare e rimuovere il tessuto prostatico in eccesso con una corrente elettrica o una luce laser. Un liquido viene utilizzato per portare il tessuto resecato all’interno della vescica, da dove viene poi estratto.
  • Incisione transuretrale della prostata (TUIP). Questa procedura comporta ugualmente l’accesso alla prostata attraverso l’uretra. Con la TUIP, vengono praticate piccole incisioni nella prostata, diminuendo la pressione sull’uretra.
  • Chirurgia aperta (adenomectomia prostatica). Con la chirurgia aperta, si accede alla prostata attraverso un’incisione esterna. Il tessuto dalla parte interna della prostata viene rimosso attraverso questa incisione. Si utilizza la chirurgia a cielo aperto se il paziente non può essere sottoposto alla chirurgia transuretrale o se la ghiandola prostatica è particolarmente voluminosa.

La percentuale di miglioramento con TURP, TUIP e chirurgia aperta sono rispettivamente dell’88%, 80% e 98%.

Dopo l’intervento, viene inserito un catetere per alcuni giorni. Questo tipo di catetere consente all’urina di defluire dalla vescica in una speciale sacca di raccolta. Una volta rimosso il catetere, inizialmente potrebbe esservi qualche disagio durante la minzione. Alcuni soggetti possono avere incontinenza o emorragia per breve tempo.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

IPB è sinonimo di cancro alla prostata?

No. Le due condizioni sono diverse, sia per quanto riguarda loro formazione sia per i sintomi.

IPB significa iperplasia prostatica benigna. Questo è il termine medico per definire l’ingrossamento della prostata. Benigno è un termine fondamentale.

Aree affette e crescita cellulare

Per capire le differenze tra IPB e cancro alla prostata, bisogna prendere in considerazione l’anatomia della ghiandola prostatica. Questa ghiandola è responsabile della produzione del liquido seminale, che si mescola con lo sperma quando un uomo eiacula.

La prostata ha tre zone distinte. L’area esterna è la zona periferica. Poi arriva la zona centrale, con la zona di transizione che costituisce la parte più interna della prostata.

L’IPB e il cancro alla prostata colpiscono diverse zone e le loro cellule tendono a crescere in direzioni opposte.

Con IPB, è la parte centrale della prostata – la zona di transizione – che in realtà si ingrossa. Le cellule crescono verso l’interno e premono sull’uretra, il canale che trasporta l’urina e lo sperma fuori dal corpo. Questo è il motivo per cui così tanti uomini con IPB hanno anche problemi con la minzione. (Questi problemi sono chiamati sintomi del tratto urinario inferiore o LUTS).

Al contrario, la maggior parte dei casi di cancro alla prostata inizia nella zona periferica – la porzione più esterna della prostata. Da lì, le cellule tumorali crescono verso l’esterno e possono diffondersi ai tessuti circostanti.

Sintomi

Un’altra differenza tra le due condizioni sono i sintomi. C’è una certa sovrapposizione, ma i sintomi dell’IPB riguardano principalmente la minzione a causa della pressione sull’uretra:

  • Necessità di urinare più spesso, specialmente di notte
  • Incapacità di urinare o difficoltà nell’iniziare il flusso urinario
  • Un flusso di urina debole o urina gocciolante
  • Sforzarsi di urinare
  • Sensazione di svuotamento vescicale incompleto

Anche gli uomini con cancro alla prostata possono avere sintomi urinari per una coesistente Ipertrofia Prostatica Benigna ma possono avere altri sintomi, caratteristici in genere di fasi più avanzate di malattia come:

  • Dolore durante la minzione o l’eiaculazione
  • Sangue nelle urine o nello sperma
  • Dolori nella parte inferiore della schiena, ai fianchi o alle cosce

Più frequentemente gli uomini con cancro alla prostata non hanno alcun sintomo, quindi è importante essere sottoposti ad un controllo periodico.

Attualmente non ci sono prove che l’IPB causi il cancro alla prostata.

Gli uomini che hanno problemi con la minzione, dolore o difficoltà sessuali dovrebbero consultare il proprio medico, l’urologo oppure l’andrologo. I sintomi sopra menzionati sono comuni per gli uomini con IPB o cancro alla prostata, ma tali sintomi possono segnalare anche altre condizioni. È meglio avere un controllo completo per determinare la causa e iniziare la terapia più appropriata.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

EIACULAZIONE

Quanto dovrebbe durare la attività sessuale?

Non esiste una regola ufficiale su quanto dovrebbe durare l’attività sessuale. La durata varia da coppia a coppia e può dipendere da molti fattori, come ad esempio:

  • Le preferenze. Alcune coppie vogliono che il sesso sia veloce. Altri amano prendere un ritmo più lento.
  • Le circostanze. I genitori giovani e indaffarati potrebbero avere brevi incontri sessuali quando hanno tempo. Le coppie che si rilassano durante il fine settimana possono passare l’intera giornata a letto.
  • L’età e la salute. Quando si invecchia, a volte è necessario più tempo per eccitarsi e raggiungere l’orgasmo.
  • La personale definizione di “attività sessuale”. Se le coppie la definiscono come il tempo trascorso nel rapporto penetrativo pene-vagina, l’attività sessuale potrebbe durare solo pochi minuti. Ma se si includono i preliminari e altre attività sessuali (massaggi, sesso orale, ecc.), potrebbe essere molto più lungo.

Scientificamente, la durata del rapporto sessuale è definita come tempo di latenza della eiaculazione intravaginale (IELT). Questa misurazione inizia quando il pene entra per la prima volta nella vagina e termina quando avviene l’eiaculazione.

Lo IELT medio è di 5,4 minuti. Ma ciò presuppone una definizione in relazione al rapporto eterosessuale. Le coppie – sia eterosessuali che omosessuali – possono avere opinioni diverse.

Per alcune coppie, la durata del rapporto sessuale non è una scelta. Gli uomini con eiaculazione precoce finiscono più velocemente di quanto desiderano. Quelli con eiaculazione ritardata richiedono più tempo per raggiungere l’orgasmo o potrebbero non raggiungerlo affatto. In questi casi, parlare con l’andrologo può aiutare sia gli uomini che i/le loro partner.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Quali sono le disfunzioni eiaculatorie più comuni?

Le disfunzioni eiaculatorie si verificano quando un uomo ha problemi di eiaculazione, se completamente eccitato. In genere vengono considerate sei diverse situazioni:

 

  • Eiaculazione precoce (EP). Un uomo eiacula prima che lui e il suo partner lo desiderino. Questo può accadere sempre sin dalla prima esperienza sessuale (EP primaria) o dopo un periodo di normale funzione sessuale (EP secondaria). Si stima che un terzo degli uomini sperimenta EP ad un certo punto della propria vita, ma solo circa il 10% è abbastanza frustrato da cercare aiuto.
  • Eiaculazione ritardata (ER). Per un uomo con ER, l’eiaculazione richiede più tempo di quanto vorrebbe, anche se ha un’erezione completa ed è ben stimolato. La ER può essere primaria (permanente) o secondaria (l’eiaculazione era normale nel passato). Si stima che dall’1% al 4% degli uomini abbia l’eiaculazione ritardata.

In alcuni casi, gli uomini con ER non sono in grado di eiaculare durante il rapporto sessuale, ma possono farlo quando si masturbano.

  • Aneiaculazione. Gli uomini con aneiaculazione non possono eiaculare affatto. Quando questo accade costantemente, si chiama aneiaculazione totale. L’aneiaculazione situazionale si verifica solo in determinate circostanze.
  • Eiaculazione retrograda. Quando avviene l’eiaculazione retrograda, lo sperma va indietro nella vescica invece che in avanti fuori dal pene. Lo sperma viene emesso successivamente quando si urina.

L’eiaculazione retrograda non è dannosa, ma le coppie che desiderano avere figli potrebbero avere problemi a concepire.

  • Riduzione del volume dell’eiaculato. Gli uomini con questo disturbo notano che stanno eiaculando un quantitativo di sperma minore di quanto ne abbiano avuto in passato.
  • Diminuzione della forza dell’eiaculazione. L’eiaculazione avviene con meno forza di quanto non fosse in passato.

 

A parte l’eiaculazione precoce, i disturbi dell’eiaculazione non sono stati ampiamente studiati.

Un lavoro scientifico su 988 uomini con disturbi dell’eiaculazione ha dimostrato che 88% degli uomini aveva percepito una riduzione del volume dell’eiaculato. 81% ha dichiarato di eiaculare con meno forza. Il 62% ha avuto eiaculazione ritardata e il 37% ha avuto eiaculazione precoce. Alcuni uomini hanno più di una disfunzione eiaculatoria. Nello studio questo si è verificato con l’88% dei partecipanti.

Gli uomini che hanno problemi con l’eiaculazione dovrebbero consultare uno specialista in andrologia.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Perdita di sperma: bisogna preoccuparsi?

Il seme è un fluido biancastro che contiene liquido seminale e spermatozoi. Viene emesso attraverso il canale uretrale quando si eiacula. Ma si può perdere lo sperma in altre occasioni, come quando si sta urinando o dormendo. La perdita di sperma non è sempre un problema, ma ci sono momenti in cui può segnalare un problema di salute che richiede diagnosi e terapia.

Eccitazione sessuale A volte, gli uomini emettono liquido seminale quando sono eccitati sessualmente, prima o dopo l’eiaculazione. Di solito ciò non è motivo di preoccupazione. Prima dell’eiaculazione, gli uomini possono vedere l’emissione attraverso l’uretra di un fluido chiaro chiamato pre-eiaculato. Questo fluido non è sperma, ma è raramente possibile che spermatozoi si mescolino con esso. La donna può rimanere incinta con il pre-eiaculato, anche se ciò è molto raro, perciò è opportuno usare il preservativo se si desidera evitare la gravidanza.

Emissioni notturne (polluzioni) Emissioni notturne o polluzioni si verificano quando si eiacula durante il sonno, a seguito di una stimolazione sessuale o di un sogno a sfondo erotico. Le polluzioni notturne sono normali e abbastanza comuni negli adolescenti e nei giovani adulti. Di solito diventano meno frequenti quando si avanza nell’età.

Perdita con la minzione Alcuni uomini emettono lo sperma dopo aver urinato. Ciò potrebbe accadere se si ha eiaculato recentemente e vi è ancora del seme nell’uretra. In genere, non è qualcosa di cui preoccuparsi.

Gli uomini che hanno eiaculazione retrograda potrebbero vedere lo sperma nelle urine. Ciò si verifica perchè lo sperma durante l’eiaculazione và all’indietro in vescica anziché in avanti fuori dal canale uretrale. Lo sperma viene poi emesso con l’urina, e ciò non è dannoso. Tuttavia, gli uomini con eiaculazione retrograda possono avere problemi di fertilità.

Effetti collaterali dei farmaci Alcuni farmaci, come gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI – un tipo di antidepressivo) possono avere effetti collaterali sessuali, tra cui la perdita dell’eiaculazione. In questo caso, gli uomini dovrebbero parlare con il proprio medico. Potrebbe essere di aiuto modificare la dose del farmaco o sostituirlo con uno diverso. Tuttavia, i pazienti non devono mai apportare tali cambiamenti da soli. È importante avere la guida di un medico.

La perdita di sperma può essere un sintomo della prostatite (infiammazione della prostata). In tal caso si possono avere anche altri sintomi, come dolore e problemi con la minzione. La prostatite di solito può essere trattata con farmaci.

Cancro alla prostata Alcuni uomini con cancro alla prostata perdono del liquido seminale, anche se ciò è molto raro.

Lesioni del sistema nervoso Gli uomini potrebbero perdere liquido seminale se il loro sistema nervoso è danneggiato, ad esempio per una lesione del midollo spinale, un tumore al cervello, il diabete o la sclerosi multipla.

Bisognerebbe sempre consultare il proprio medico se vi sono altri sintomi che accompagnano le perdite di sperma, come dolore, sangue nello sperma o nell’urina o perdite con colore insolito o maleodoranti.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Che cos'è il liquido pre-eiaculatorio?

Il pre-eiaculato è un fluido chiaro che viene emesso dall’uretra quando un uomo si eccita sessualmente, ma prima di aver eiaculato. A volte, può essere visibile fuoriuscire dall’uretra, sulla punta del pene,  ma molti uomini non lo notano nemmeno.

Il fluido è prodotto da una coppia di ghiandole delle dimensioni di un pisello chiamate ghiandole di Cowper, situate intorno all’uretra, il canale che ha un duplice scopo: consentire all’urina e allo sperma di uscire dal corpo.

Il fluido pre-eiaculatoro neutralizza l’acidità lasciata dall’urina nell’uretra, proteggendo lo sperma che vi scorre. Gli uomini producono quantità diverse di pre-eiaculato, da alcune gocce a circa un cucchiaino. In generale, la quantità non è nulla di cui preoccuparsi.

In rari casi, gli uomini producono molto più fluido al punto da bagnare gli indumenti. Una terapia farmacologica potrebbe aiutare e in questa situazione si consiglia di consultare il proprio medico, l’andrologo o l’urologo. Molti si chiedono se una donna possa rimanere incinta dal liquido pre-eiaculatorio. La risposta è sì, anche se ciò non è comune.

In genere, il pre-eiaculato non contiene alcuno spermatozoo. Tuttavia, vi è stata una eiaculazione recente, gli spermatozoi potrebbero ancora essere presenti nell’uretra e mescolarsi con il fluido pre-eiaculatorio. Quando ciò accade, è ancora possibile che vi sia la fecondazione. Per questo motivo, le coppie che non desiderano la gravidanza dovrebbero usare il preservativo durante tutte le attività sessuali. È anche importante sapere che le infezioni a trasmissione sessuale, come l’HIV e la Clamidia, possono essere trasmesse attraverso il liquido pre-eiaculatorio. Se si pratica sesso orale, ci si potrebbe infettare attraverso il contatto con il fluido pre-eiaculatorio. Questa è un’altra importante ragione per praticare il sesso sicuro.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

ANEIACULAZIONE

Cos'è l'aneiaculazione? Quali le cause? Quale terapia?

Gli uomini affetti da aneiaculazione non riescono ad eiaculare lo sperma. Lo sperma viene prodotto ed è ancora possibile provare piacere con l’orgasmo, ma è impossibile l’emissione del liquido seminale  dal canale uretrale quando viene raggiunto l’orgasmo.

Si distingue l’aneiaculazione in PRIMARIA (i soggetti non sono mai stati in grado di eiaculare lo sperma) e SECONDARIA (è stata persa la capacità di eiaculare dopo essere stati in grado di farlo normalmente per un periodo di tempo).

Le cause:

  • Lesioni del midollo spinale
  • Lesione a livello pelvico
  • Infezioni
  • Farmaci (ad es. Antidepressivi)
  • Chirurgia pelvica (prostata, vescica) che può danneggiare i nervi pelvici
  • Rimozione dei linfonodi (trattamento del cancro ai testicoli)
  • Malattie e disturbi che colpiscono il sistema nervoso (ad es. Morbo di Parkinson o sclerosi multipla)

Il trattamento dell’aneiaculazione dipende dalla causa. Ad esempio, se l’eiaculazione è causata da un’infezione, allora il trattamento dell’infezione potrebbe portare a un miglioramento. A volte il cambiamento di un farmaco potrà curare l’aneiaculazione.

E’ opportuno parlare con l’andrologo per saperne di più sulle opzioni di trattamento.

Concepire un bambino può essere difficile per chi soffre di aneiaculazione, ma ci sono modalità terapeutiche per provocare l’eiaculazione o recuperare lo sperma.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

E’ possibile generare figli biologici per chi soffre di aneiaculazione?

Sì. Esistono tre modi per raccogliere gli spermatozoi e consentire alle coppie di concepire:

  • Stimolazione vibratoria del pene. Questo metodo comporta l’applicazione di un vibratore sul glande. Le vibrazioni vengono condotte dai nervi sensitivi al midollo spinale, innescando l’eiaculazione. Questo metodo funziona per circa il 60% degli uomini, ma chi ha lesioni del midollo spinale potrebbe avere un risultato inferiore.
  • Questa procedura, di solito eseguita in anestesia generale, comporta la applicazione di stimoli elettrici in vicinanza della prostata con uno strumento inserito attraverso il retto. La stimolazione viene gradualmente aumentata fino a quando non avviene la eiaculazione.
  • Estrazione degli spermatozoi dai testicoli. In alcuni casi, gli spermatozoi possono essere prelevati dai testicoli con un intervento chirurgico ed utilizzati per la fertilizzazione in vitro.

     

     

    RICHIEDI APPUNTAMENTO

EIACULAZIONE RITARDATA

Cos'è l'eiaculazione ritardata?

L’eiaculazione ritardata si verifica quando un uomo ha difficoltà a eiaculare. Potrebbe essere necessario più tempo di quanto si vorrebbe per eiaculare, anche se l’erezione è completa e si è sufficientemente eccitati e stimolati. Questa situazione può causare frustrazione sia all’uomo che alla partner.

Si stima che l’1% – 4% degli uomini soffra di eiaculazione ritardata.

L’eiaculazione ritardata è classificata come primaria o secondaria. L’eiaculazione ritardata primaria (presente tutta la vita) si riferisce agli uomini che hanno sempre avuto problemi di eiaculazione. Gli uomini con eiaculazione ritardata secondaria (acquisita) sono stati in grado di eiaculare normalmente durante il rapporto sessuale in passato, ma hanno successivamente sviluppato il problema.

Il disturbo è considerato “generalizzato” quando accade in qualsiasi circostanza. Quando accade solo a determinate condizioni (come nel caso di partner sessuali specifici), si chiama “situazionale”.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Qual è il basso livello di testosterone? Quali sono i sintomi e come viene diagnosticata?

Il testosterone è un ormone importante per gli uomini. Prodotto dai testicoli, l’ormone conferisce agli uomini molte delle loro caratteristiche maschili, come i peli sul viso e una voce più profonda. È coinvolto nella produzione di sperma e nel desiderio sessuale. Contribuisce anche alla forza, alle ossa e alla massa muscolare.

Il basso livello di testosterone, chiamato anche ipogonadismo, si verifica quando il corpo di un uomo non produce quantità adeguate di ormone.

L’ipogonadismo può verificarsi se c’è un problema con l’ipotalamo o la ghiandola pituitaria (due aree del cervello che aiutano a innescare la produzione di testosterone) o con i testicoli stessi. Ad esempio, gli uomini che hanno entrambi i testati rimossi durante il trattamento per il cancro ai testicoli non produrrebbero più abbastanza testosterone.

Il normale corso dell’invecchiamento può anche causare il declino dei livelli di testosterone maschile. Questo processo è talvolta chiamato “andropausa”, come paragone alla menopausa femminile. Tuttavia, il calo del testosterone è molto più graduale per gli uomini rispetto al calo degli estrogeni che le donne sperimentano. Generalmente, i livelli di testosterone maschile iniziano a diminuire di circa l’1% ogni anno intorno ai 30 anni.

L’Urology Care Foundation stima che 4 uomini su 10 oltre i 45 anni abbiano bassi livelli di testosterone.

Il basso livello di testosterone è stato anche collegato a diabete, pressione alta, colesterolo alto, obesità, infezione da HIV, AIDS e uso di oppioidi a lungo termine.

I sintomi comuni di testosterone basso includono quanto segue:

  • Desiderio sessuale ridotto, meno interesse per il sesso
  • Disfunzione erettile (erezioni più deboli o problemi di erezione)
  • Diminuzione della massa muscolare
  • Oscillazioni di umore e / o umore depresso
  • Fatica
  • Seni allargati
  • Anemia
  • Perdita di calcio dalle ossa

Il testosterone basso viene diagnosticato con un esame del sangue. I livelli di testosterone di un uomo fluttuano durante il giorno, ma di solito sono più alti al mattino. Molti medici preferiscono testare in quel momento. In generale, a un uomo viene diagnosticato un basso livello di testosterone se il suo livello è inferiore a 300 ng / dL.

A volte, viene fatta una distinzione tra testosterone legato, libero e totale. Circa il 98% del testosterone nel corpo è legato. Ciò significa che è attaccato alle proteine ​​- albumina e globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) – che aiutano a viaggiare attraverso il flusso sanguigno. Il resto è considerato gratuito. Non è collegato a nessuna proteina. Di solito, il testosterone libero è il tipo collegato a problemi sessuali.

Il più delle volte, i medici controllano il testosterone totale, la combinazione di legato e libero presi insieme. Questa misurazione viene utilizzata per diagnosticare l’ipogonadismo.

Un medico potrebbe anche controllare i livelli di ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo-stimolante (FSH), dal momento che questi ormoni lavorano con i testicoli.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

EIACULAZIONE PRECOCE

Cos'è l'eiaculazione precoce? Cosa la causa?

In termini generali, l’eiaculazione precoce (EP) si verifica quando un uomo eiacula prima di quanto egli intenda fare. Più in particolare, per definire il PE sono utilizzati tre criteri:

  • Il periodo di tempo tra la penetrazione e l’eiaculazione (chiamato anche il periodo di latenza) è più breve di quanto desiderato.
  • Percezione di non riuscire a controllare l’eiaculazione.
  • Frustrazione ed angoscia per la situazione.

Quando si considera la EP, è utile avere aspettative realistiche. In genere, il tempo normale per l’eiaculazione è tra 5 e 7 minuti.

L’EP viene classificata come lifelong (permanente) o acquisita.

Nella EP permanente (lifelong) l’eiaculazione precoce è stata sempre presente sin dalla prima esperienza sessuale.

L’International Society for Sexual Medicine (ISSM) definisce l’EP permanente in questo modo:

Una disfunzione sessuale maschile caratterizzata da

  • eiaculazione che si verifica sempre o quasi sempre prima o entro circa un minuto dalla penetrazione vaginale, e
  • l’incapacità di ritardare l’eiaculazione su tutte o quasi tutte le penetrazioni vaginali, e
  • conseguenze personali negative, come angoscia, fastidio, frustrazione e / o l’elusione dell’intimità sessuale.

Al contrario, gli uomini con EP acquisita sviluppano EP dopo un periodo di normale funzionamento sessuale. L’ISSM descrive l’EP acquisita come segue:

Una riduzione clinicamente significativa del tempo di latenza, spesso a circa 3 minuti o meno (eiaculazione precoce acquisita), e conseguenze personali negative, come angoscia, frustrazione e / o l’evitare l’intimità sessuale.

Il tipo più grave di EP si chiama eiaculazione ante portam, e si verifica prima della penetrazione.

L’EP è stata correlata ad alterazioni della salute come la prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica), l’ansia e altri problemi psicologici e (raramente) ipertiroidismo. Inoltre, gli uomini con disfunzione erettile (DE) possono sperimentare EP perché hanno “imparato” a eiaculare prima di perdere la loro erezione.

Alcuni esperti teorizzano che la EP potrebbe essere genetica o congenita in alcuni uomini. Altri ritengono che, almeno per alcuni uomini, siano coinvolti uno squilibrio chimico o una variazione della sensibilità dei recettori nel sistema nervoso centrale,.

Molti uomini con EP si sentono imbarazzati, ansiosi, depressi e preoccupati di compiacere il partner. I single a volte evitano nuove relazioni a causa dello stress correlato alla EP.

Chi soffre per la EP dovrebbe rivolgersi ad uno specialista in andrologia . Ci sono diverse strategie e trattamenti disponibili che possono aiutare ad avere un miglior controllo eiaculatorio.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Come viene diagnosticata e trattata l'eiaculazione precoce?

L’eiaculazione precoce (EP) è una condizione fastidiosa in cui si eiacula prima di quando lo si desideri. I maschi sentono di avere poco o nessun controllo sul momento della eiaculazione.

Per diagnosticare l’EP, l’andrologo di solito inizia ponendo domande come le seguenti:

Da quanto tempo la EP è un problema? Quando è iniziata?

Qual è il periodo di tempo che intercorre tra la penetrazione e l’eiaculazione?

Quanto controllo pensa di avere sull’eiaculazione?

Quanto si sente angosciato per la situazione?

Quanto angosciato sente il suo partner?

Ci sono problemi di preoccupazione psicologica, emotiva o di relazione?

A volte, viene fatto compilare un questionario. Viene valutata la storia medica del paziente e fatto un esame obiettivo per vedere se altre condizioni di salute possano contribuire alla EP. Ad esempio, alcuni uomini sviluppano EP in conseguenza di una prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica), di ansia o disfunzione erettile (DE).

Una volta effettuata una diagnosi, l’EP viene solitamente trattata con terapia psicosessuologica, farmaci o una combinazione di questi due approcci.

Terapia psicosessuologica

Un terapeuta sessuale può educare i pazienti e i loro partner sulla funzione eiaculatoria e sul perché l’EP può accadere. Possono essere date rassicurazioni poiché alcuni uomini che sentono di eiaculare troppo presto potrebbero essere più vicini alla “normalità” di quanto pensino. (Il tempo medio tra la penetrazione e l’eiaculazione è tra 5 e 7 minuti).

Inoltre, i paziente possono apprendere tecniche pratiche da mettere in atto al successivo rapporto sessuale. Una di queste tecniche è chiamata metodo stop-start. Quando si sente che si sta per eiaculare, si interrompe la stimolazione per trenta secondi. Successivamente la stimolazione riprende e poi si ferma di nuovo. Il processo viene ripetuto fino a quando ci si sente pronti per eiaculare.

Gli psicosessuologi possono anche aiutare gli uomini e i loro partner a lavorare su problemi psicologici, emotivi e relazionali, che potrebbero essere stati presenti per un lungo periodo o potrebbero essere più recenti, derivanti dal disagio dell’EP.

Farmaci

Due tipi di farmaci sono comunemente prescritti per il trattamento dell’EP:

Gli anestetici topici (come la lidocaina) vengono applicati direttamente sul pene prima dell’attività sessuale. Questi farmaci agiscono riducendo la sensibilità del pene in modo tale che non si eiaculi troppo rapidamente, senza perdere il piacere sessuale.

I farmaci serotoninergici funzionano sulla trasmissione dei segnali nervosi nel cervello e sul sistema nervoso per ritardare l’eiaculazione.

L’assunzione dei farmaci per la cura dell’EP dovrebbe sempre avvenire sotto la supervisione dell’andrologo o del sessuologo.

Alcuni uomini trovano alcune strategie utili nella gestione dell’EP:

  • Masturbarsi prima del rapporto. Molti sentono di avere un controllo migliore se eiaculano poco prima di iniziare l’attività sessuale.
  • Usare i profilattici. Per alcuni uomini, un preservativo rende il pene meno sensibile.
  • Alcuni uomini pensano a argomenti non sessuali durante il sesso.
  • Metodo di compressione. La punta del pene viene delicatamente schiacciata dal partner quando si sta per eiaculare. La stimolazione si interrompe per 30 secondi, quindi ricomincia.

Prima di iniziare qualsiasi strategia di trattamento, è opportuno consultare l’andrologo o il sessuologo.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Dapoxetina e tramadolo possono essere usati per trattare l'eiaculazione precoce (EP)?

L’eiaculazione precoce (EP) si verifica quando un uomo eiacula più rapidamente di quanto non voglia, di solito entro un minuto dalla penetrazione. Gli uomini con la EP scoprono di non poter ritardare il loro orgasmo e spesso provano un grande disagio a riguardo. La EP può influenzare la soddisfazione del loro partner.

A volte vengono usati due farmaci – dapoxetina e tramadolo – per trattare l’EP. Questi farmaci necessitano di prescrizione medica e devono essere utilizzati solo sotto la guida di un medico, preferibilmente dell’andrologo o del sessuologo.

Dapoxetina

La dapoxetina è un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) ad azione rapida ed è stato originariamente sviluppato come antidepressivo. Può essere usato come trattamento su richiesta per l’EP ed è generalmente assunto da una a tre ore prima dell’attività sessuale.

Gli effetti collaterali comuni della dapoxetina sono nausea, capogiri e mal di testa.

L’aggiunta di una terapia sessuologica comportamentale al trattamento con dapoxetina potrebbe essere ancora più efficace della sola dapoxetina.

Tramadolo

Il tramadolo viene in genere prescritto come antidolorifico, ma alcuni medici lo usano “off-label” per trattare l’EP. (“Off label” è un termine usato quando il medicinale viene usato per uno scopo non approvato.)

Mentre gli studi clinici hanno rilevato che il tramadolo è efficace per la EP, gli esperti sono preoccupati per gli effetti collaterali, come disfunzione erettile (DE), nausea e vomito, stitichezza, mal di testa, prurito e sonnolenza. Altro motivo di preoccupazione è che i pazienti possano diventare dipendenti dal tramadolo o sviluppare problemi respiratori.

 

La EP può essere estremamente fastidiosa sia a livello personale sia per la coppia. I maschi che soffrono per i problemi di eiaculazione dovrebbero essere seguiti dallo specialista in andrologia o dal sessuologo per discutere eventuali alternative terapeutiche quali psicoterapia, anestetici locali e antidepressivi per uso quotidiano o su richiesta oltre a dapoxetina e tramadolo.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

DISFUNZIONE ERETTILE

La depressione e la disfunzione erettile (DE) sono correlate?

Gli uomini con DE sono a più alto rischio di depressione e, a loro volta, gli uomini con depressione sono a più alto rischio di DE. Nel 2018, il Journal of Sexual Medicine ha pubblicato una revisione di 42 studi su DE e depressione che hanno incluso oltre 192.000 uomini. Chi era depresso aveva un maggior rischio di DE del 39%. Gli uomini con DE avevano quasi tre volte più probabilità di soffrire di depressione rispetto agli uomini che non avevano problemi con l’erezione. Gli autori hanno raccomandato che gli uomini con DE fossero sottoposti a controllo per la depressione e gli uomini con depressione per la DE.

Non si conosce esattamente il motivo per cui le due condizioni siano così strettamente collegate, ma le teorie suggeriscono connessioni sia fisiche che psicologiche. Le connessioni fisiche possono includere:  • Basso livello di testosteroneScarso rilassamento della muscolatura involontaria del sistema vascolare del pene (Per ottenere un’erezione stabile questi muscoli si devono rilassare e consentire al sangue di fluire all’interno. È possibile che la depressione colpisca aree del cervello che rilasciano composti coinvolti in questo processo) • Farmaci (Molti farmaci usati per trattare la depressione hanno effetti collaterali sessuali, che possono includere DE. Alcuni esempi sono gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina (SNRI), antidepressivi triciclici e tetraciclici e alcune forme di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO). Bupropione, mirtazapina, vilazodone e vortioxetina tendono ad avere meno effetti collaterali sessuali. Se si sospetta che i farmaci stiano causando DE, si dovrebbe consultare il proprio medico. A volte, cambiare il dosaggio o passare a un farmaco diverso aiuta, ma questi passaggi dovrebbero sempre essere eseguiti sotto la supervisione di un medico.

Possono essere coinvolti anche fattori psicologici: • Ansia da prestazione (I depressi tendono a pensare in modo più negativo e possono sentirsi meno sicuri) • Conflitto di relazione. La DE può essere molto stressante per i maschi e per le partner e la depressione può svilupparsi a partire da una relazione conflittuale. L’uomo con DE potrebbe temere di non soddisfare i bisogni del suo partner e sentirsi inadeguato o meno mascolino. Il suo partner potrebbe preoccuparsi di essere abbastanza attraente o sospettare che l’uomo abbia una relazione. Se questi sentimenti non vengono portati allo scoperto, la situazione può peggiorare, con entrambi i partner che si allontanano, si evitano o perdono l’intimità che una volta condividevano.

Sia la DE che la depressione possono essere curate ed è importante cercare aiuto per entrambe le condizioni. Gli uomini dovrebbero sottoporsi a un controllo fisico completo per assicurarsi che le cause fisiche della DE, come diabete, bassi livelli di testosterone o malattie cardiache, siano affrontate correttamente se necessario. La psicoterapia e la consulenza sessuologica possono portare benefici sia agli uomini che ai loro partner.

Qual è la differenza tra ansia da prestazione sessuale e disfunzione erettile (DE)?

L’ansia da prestazione sessuale e la disfunzione erettile (DE) sono entrambi problemi che causano frustrazione, ed è possibile che un uomo abbia entrambi. Ma vi sono alcune chiare differenze.

Un uomo con ansia da prestazione sessuale si preoccupa della sua funzione sessuale o della sua capacità di compiacere sessualmente il suo partner. Potrebbe porsi domande come queste:

Sarò in grado di ottenere un’erezione rigida?

Eiaculerò troppo in fretta?

Avrò un orgasmo?

Il mio partner mi trova attraente?

Il mio pene è abbastanza grande?

Sono abbastanza abile sessualmente?

Il mio partner raggiungerà l’orgasmo?

Cosa succederà se il mio partner non è sessualmente soddisfatto?

Gli uomini che usano la pornografia possono sviluppare ansia da prestazione sessuale se confrontano le loro esperienze di vita reale con quelle che vedono nei film e nei video porno. Di solito, tali raffigurazioni non sono realistiche, ma i maschi possono sentirsi nervosi o inadeguati se non si comportano allo stesso modo.

A volte, un uomo può diventare così preoccupato per le sue prestazioni da sviluppare la disfunzione erettile (DE). L’ansia innesca la produzione di ormoni dello stress (come adrenalina e norepinefrina) che possono far contrarre i vasi sanguigni nel pene e rendere difficile il flusso del sangue per l’erezione. La preoccupazione per le prestazioni, inoltre, diminuisce lo stato eccitatorio che è fondamentale perché sia possibile ottenere o mantenere l’erezione.

La disfunzione erettile (DE) si verifica quando non si può ottenere e mantenere un’erezione sufficiente per il rapporto sessuale. La DE può essere il risultato dell’ansia da prestazione ma  anche varie malattie possono influenzare le erezioni:

  • Diabete
  • Malattie del cuore
  • Colesterolo alto
  • Pressione sanguigna elevata
  • Fumo
  • Danno neurologico
  • Terapie del cancro (come la prostatectomia radicale: rimozione della prostata)
  • Disturbi della tiroide
  • Basso testosterone
  • Effetti collaterali dei farmaci
  • Deficit di attenzione (specialmente nei giovani)

E’ possibile avere sia l’ansia da prestazione sessuale che la DE, ma uomini che si sentono sicuri in camera da letto e nelle loro relazioni possono ugualmente sviluppare DE.

Fortunatamente, sia la DE che l’ansia da prestazione sessuale possono essere curate.

Gli uomini con ansia da prestazione possono prendere in considerare le terapie psico-sessuologiche. Il terapeuta può aiutare i pazienti a lavorare sulle loro preoccupazioni, ad adattare le loro aspettative e a concentrarsi maggiormente sul piacere derivante dalla sessualità. Ad esempio, un maschio che è preoccupato di un pene piccolo può essere sollevato nell’apprendere che la sua lunghezza è nell’intervallo medio. Oppure un uomo che si preoccupa dell’orgasmo del suo/a compagno/a può imparare le modalità per chiedere al partner cosa gli piace.

Se il paziente ha una relazione, è spesso una buona idea che il partner segua la terapia con lui. A volte, i partner sono la fonte di pressione e ansia a causa delle loro preoccupazioni, problemi sessuali o mancanza di conoscenza. Assistere alla terapia insieme può aiutare anche coppie con problemi relazionali e conflittualità.

Gli uomini con DE hanno una varietà di opzioni di trattamento, tra cui farmaci, autoiniezioni, dispositivi per il vuoto e protesi peniene.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Cos’ è la disfunzione erettile (DE)? Cosa causa? Come viene trattata?

La disfunzione erettile (DE) è l’incapacità di un uomo di raggiungere o mantenere un’erezione adeguata per un rapporto sessuale soddisfacente.

Per capire la DE, è importante capire come avviene l’erezione. Quando un uomo è sessualmente eccitato, i nervi e le sostanze chimiche cooperano a rilassare il tessuto muscolare liscio e dilatare le arterie in modo che il pene possa riempirsi di sangue. Le vene si chiudono per mantenere il sangue all’interno del pene, causando l’erezione. Una volta che si eiacula, il sangue viene rilasciato di nuovo nel torrente circolatorio.

La DE diventa più comune man mano che gli uomini invecchiano. È anche associata ad alcune condizioni mediche, come le malattie cardiache e il diabete. In effetti, circa il 50% degli uomini diabetici ha un certo grado di DE.

La DE può accadere per molte ragioni, sia fisiche che psicologiche.

  • Alterato flusso di sangue nel pene. Questa è una delle cause più comuni di DE e può essere il risultato di diabete, malattie cardiache, colesterolo alto e pressione alta.
  • Danno neurologico. Quando un uomo è sessualmente eccitato, il suo cervello invia messaggi al suo pene per iniziare il processo di erezione. Ma se ci sono danni ai nervi, questi messaggi non possono essere trasmessi correttamente. Pertanto, le condizioni che influenzano il sistema nervoso – come il diabete, le lesioni del midollo spinale, la sclerosi multipla e l’ictus – possono portare a DE. I nervi erettili possono anche essere danneggiati durante i trattamenti contro il cancro, come la radioterapia o la prostatectomia radicale (rimozione della ghiandola prostatica).
  • Problemi ormonali. Gli uomini con bassi livelli di testosterone o disturbi della tiroide possono avere problemi con le erezioni.
  • Effetti collaterali dei farmaci. La DE può essere un effetto collaterale di alcuni farmaci, come quelli prescritti per l’ipertensione, malattie cardiache, ulcere peptiche, insonnia e depressione. Tuttavia, non tutti i farmaci di queste categorie hanno effetti collaterali sessuali.
  • La malattia di Peyronie – Induratio Penis Plastica (IPP). La malattia di Peyronie è una malattia caratterizzata dalla formazione di zone fibrose sulle guaine di rivestimento dei corpi cavernosi e conseguente curvatura del pene in erezione. Molti uomini con la malattia di Peyronie sviluppano DE, anche se gli esperti non sono sicuri del perché.
  • Problemi psicologici ed emotivi. Conflittualità con il partner, ansia, depressione, stress, abusi sessuali passati e preoccupazioni circa le prestazioni sessuali possono influenzare il proprio benessere sessuale. In questi casi, può essere d’aiuto uno psicoterapeuta sessuale.
  • Anche lo stile di vita può interferire con la funzione erettile. Il fumo, l’obesità, l’abuso di droghe e alcol, una dieta squilibrata e scarsa attività fisica possono contribuire ad alterazioni di salute associate alla DE.

Gli uomini con DE hanno diverse opzioni di trattamento:

  • Terapie psicosessuologiche. Questi approcci possono ridurre l’ansia del maschio e del partner, aumentare l’eccitazione e ridurre lo stress. Questi interventi possono essere eseguiti separatamente o contemporaneamente a terapie mediche.
  • Farmaci per via orale. Gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5) come avanafil, sildenafil, tadalafil e vardenafil aiutano ad aumentare il flusso di sangue al pene. Questi farmaci sono di solito il primo metodo provato e non dovrebbero essere usati dagli uomini che assumono nitrati.
  • Iniezioni nel pene. Gli uomini possono imparare a iniettare farmaci nel pene. Questi farmaci aiutano a dilatare i vasi sanguigni, permettendo di avere un maggiore afflusso di sangue per l’erezione.
  • Gel uretrali. Questi farmaci sono inseriti nell’uretra.
  • Dispositivi per il vuoto (Vacuum device). Si posiziona il pene in un cilindro vuoto e si pompa l’aria fuori. Quindi si posiziona un anello di costrizione alla base del pene per mantenere l’erezione.
  • Protesi peniene. Le protesi peniene vengono posizionate chirurgicamente all’interno del pene e consentono di ottenere un’erezione quando lo si desidera. La maggior parte degli impianti del pene sono dispositivi gonfiabili controllati con una pompa.

Gli uomini che hanno problemi di erezione dovrebbero consultare uno specialista in andrologia. Frequentemente la DE ha cause molteplici. Può anche essere il sintomo di una condizione medica più grave come il diabete o le malattie cardiache, quindi è importante avere un controllo completo.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

È sicuro acquistare su Internet farmaci che migliorano l'erezione?

Generalmente no. Bisogna fare molta attenzione all’acquisto di qualsiasi farmaco su Internet. Spesso il farmaco è contraffatto. In effetti, un recente studio ha evidenziato che il 77% dei siti Web che affermavano di vendere il Viagra spediva in realtà un prodotto contraffatto.

Perché le contraffazioni sono pericolose? Ecco alcuni dei motivi: • Possono essere prodotti senza controllo di qualità. Ciò significa che la fabbrica potrebbe non essere autorizzata e potrebbe non seguire le stesse regole di sicurezza di una fabbrica che produce farmaci non contraffatti. • Possono contenere sostanze nocive. Ad esempio, in campioni contraffatti di Viagra sono stati trovati polvere di talco, vernice e inchiostro per stampanti. • Possono includere quantità errate di ingredienti attivi o inattivi. I consumatori possono finire per prendere poco o troppo farmaco, il che potrebbe causare danni. • Non vi sono le istruzioni o l’opuscolo informativo per i pazienti. Se non viene fornito alcun opuscolo informativo, si potrebbe non essere consapevoli di prendere qualcosa che può far male. Prendere un farmaco in modo errato o avere un’interazione farmacologica può essere pericoloso, persino fatale. Ad esempio, alcuni uomini non possono assumere farmaci per la disfunzione erettile perché interferiscono con altri farmaci che stanno già assumendo, come i nitrati. • Possono dissuadere i pazienti dal consultare un operatore sanitario. Alcuni acquistano farmaci su Internet perché sono imbarazzati nel discutere della loro disfunzione erettile con un medico. Tuttavia, la disfunzione erettile può essere un sintomo di altre malattie, come il diabete e le malattie cardiovascolari. Vedere un medico per la disfunzione erettile può portare a diagnosticare e fare terapie risolutive per queste condizioni. • I farmaci contraffatti possono causare la morte. Gli studi hanno dimostrato che vi sono stati dei morti a causa dell’assunzione di farmaci contraffatti per la disfunzione erettile.

È importante notare che non tutti i farmaci acquistati su Internet sono contraffatti. I farmaci generici per la disfunzione erettile sono disponibili in alcuni paesi e possono essere ordinati in sicurezza online.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Come si può sapere se un farmaco è contraffatto?

A volte, è molto difficile dirlo. I contraffattori cercano di rendere il loro prodotto il più autentico possibile, dalle dimensioni, dalla forma e dal colore della pillola al logo sulla confezione. I consumatori che non sono sicuri del farmaco cha hanno acquistato on line dovrebbero farsi queste domande: Il venditore fornisce un indirizzo fisico sul suo sito Web? Molti contraffattori non lo fanno. Il venditore richiede una prescrizione medica? In molti paesi, infatti, i consumatori hanno bisogno della prescrizione per acquistare farmaci come il Viagra. Il venditore richiede uno valutazione medica? È importante consultare un medico prima di iniziare qualsiasi trattamento per assicurarsi che esso sia sicuro per il paziente. Il farmaco viene fornito in una confezione sicura? I blister sono sigillati? Il farmaco viene spedito in sacchetti di plastica senza etichetta o in contenitori non sigillati? Il farmaco viene fornito con un foglio informativo? Ci sono istruzioni su come prenderlo? I consumatori dovrebbero assicurarsi che tutti i loro farmaci provengano da farmacie autorizzate. Se un farmaco sembra sospetto, è necessario informare un medico o un farmacista.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

TESTOSTERONE BASSO (IPOGONADISMO)

Cos’ è la disfunzione erettile (DE)? Cosa causa? Come viene trattata?

Come le donne anche gli uomini vedono i loro livelli di ormoni sessuali scendere mentre invecchiano. A volte, questo processo è chiamato menopausa maschile o andropausa, ma differisce notevolmente dalla menopausa femminile.

I medici possono usare altri termini per descrivere questo processo, come la sindrome da deficit di testosterone, la carenza di androgeni e l’ipogonadismo maschile a insorgenza tardiva. (L’ipogonadismo è un sinonimo per il basso livello di testosterone).

I livelli di testosterone nel maschio iniziano a diminuire di circa l’1% ogni anno intorno ai 30 anni. Il processo è graduale e la fertilità in genere non è alterata. Gli uomini possono ancora generare figli in età avanzata.

Al contrario, il calo della produzione di estrogeni durante la menopausa femminile avviene in un intervallo di tempo molto più breve. Dopo la menopausa, le donne non sono più in grado di avere figli.

Quando i livelli di testosterone maschile cadono, potrebbero verificarsi alcuni di questi sintomi:

  • Libido, desiderio ed eccitazione diminuiti
  • Disfunzione erettile
  • Depressione, sentirsi meno motivati
  • Sbalzi d’umore
  • Fatica
  • Problemi di sonno
  • Diminuzione della massa muscolare
  • Diminuzione della densità ossea
  • Sviluppo del seno

Tuttavia, non tutti gli uomini hanno sintomi. Quelli che accusano una sintomatologia dovrebbero consultare uno specialista in andrologia.

La causa potrebbe essere l’età, ma potrebbero essere coinvolte altre condizioni di salute, come problemi alla tiroide, effetti collaterali dei farmaci o apnea ostruttiva nel sonno. È importante fare un esame fisico approfondito.

Spesso i sintomi possono essere alleviati apportando cambiamenti nello stile di vita, come mangiare cibi sani, dimagrire se si è in sovrappeso, dormire a sufficienza, fare attività fisica regolarmente e ridurre i livelli di stress. Se i problemi sono causati da farmaci, potrebbe essere utile cambiare il tipo di farmaco o il dosaggio.

In altri casi, i medici potrebbero prescrivere una terapia sostitutiva con testosterone.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Qual è un basso livello di testosterone? Quali sono i sintomi e come viene diagnosticato?

Il testosterone è un ormone importante per gli uomini. Prodotto dai testicoli, l’ormone conferisce agli uomini molte delle loro caratteristiche maschili, come i peli sul viso e una voce più profonda. È coinvolto nella produzione dello sperma e nel desiderio sessuale. Contribuisce anche alla forza, alla mineralizzazione ossea e alla massa muscolare.

Il basso livello di testosterone, chiamato anche ipogonadismo, si verifica quando non sono prodotte quantità adeguate di ormone.

L’ipogonadismo può verificarsi se c’è un problema all’ipotalamo o all’ipofisi (due aree del cervello che aiutano a innescare la produzione di testosterone) o ai testicoli stessi. Ad esempio, gli uomini cui sono stati rimossi entrambi i testicoli durante il trattamento del cancro ai testicoli non produrranno più abbastanza testosterone.

Il normale corso dell’invecchiamento può causare il declino dei livelli di testosterone maschile. Questo processo è talvolta chiamato “andropausa”. Tuttavia, il calo del testosterone è molto più graduale per gli uomini rispetto al calo degli estrogeni che sperimentano le donne. Generalmente, i livelli di testosterone maschile iniziano a diminuire di circa l’1% ogni anno intorno ai 30 anni. 4 uomini su 10 oltre i 45 anni hanno bassi livelli di testosterone.

Il basso livello di testosterone è stato anche collegato a diabete, pressione alta, colesterolo alto, obesità, infezione da HIV, AIDS e uso di oppioidi a lungo termine.

I sintomi comuni di testosterone basso includono:

  • Desiderio sessuale ridotto, meno interesse per il sesso, scarsa eccitazione
  • Disfunzione erettile (erezioni più deboli o problemi di erezione)
  • Diminuzione della massa muscolare
  • Oscillazioni di umore e / o umore depresso
  • Fatica
  • Ingrossamento delle mammelle
  • Anemia
  • Perdita di calcio dalle ossa

Il testosterone basso viene diagnosticato con un esame del sangue. I livelli di testosterone fluttuano durante il giorno, ma di solito sono più alti al mattino quando è preferibile fare il prelievo. In generale, viene diagnosticato un basso livello di testosterone se il suo livello è inferiore a 350 -300 ng / dL.

A volte, viene fatta una distinzione tra testosterone legato, libero e totale. Circa il 98% del testosterone nel corpo è legato. Ciò significa che è attaccato alle proteine ​​- albumina e globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) – che lo veicolano nel sangue. Quello non legato è considerato libero non essendo legato a nessuna proteina.

In genere, i medici controllano il testosterone totale (la combinazione di legato e libero presi insieme). Questa misurazione viene utilizzata per diagnosticare l’ipogonadismo.

Vengono anche controllati i livelli di ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo-stimolante (FSH), dal momento che questi ormoni stimolano i testicoli.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Deficit di libido e del desiderio sessuale: cosa fare?

È normale che il desiderio sessuale cambi nel tempo. Ad esempio la libido potrebbe essere forte all’inizio di una nuova relazione, quando tutto è nuovo ed eccitante. Potrebbe diminuire in determinate situazioni, come in periodi di stress, ansia o in caso di relazione conflittuale. Il desiderio sessuale può diminuire quando si invecchia, poiché il corpo produce quantità minori di ormoni sessuali. Il desiderio sessuale è abbastanza soggettivo. Alcuni vogliono fare sesso più volte alla settimana; per altri, una volta al mese potrebbe essere sufficiente. Sono normali entrambe le situazioni.

Tuttavia, si potrebbe essere turbati da un calo del desiderio sessuale, soprattutto se in passato la libido è stata intensa. Si potrebbe perdere il legame con il partner e essere in ansia su come comportarsi. Se la diminuzione del desiderio sessuale sta causando angoscia, questa è una buona ragione per parlarne – ad un medico e al partner.

Il primo passo è capire perché si è meno interessati alla sessualità. Potrebbero esserci diverse ragioni, e talvolta c’è più di una causa. I problemi di salute sottostanti, sia fisici che psicologici, possono combinarsi con stress o depressione o scarsa comunicazione all’interno della relazione.

Si può iniziare consultando il medico di famiglia, che può fare un esame medico approfondito e consigliare uno specialista (andrologo, urologo, ginecologo) o psicoterapeuta, se necessario.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Quali farmaci potrebbero diminuire la libido ed il desiderio?

Mentre è difficile dire come un determinato farmaco influenzerà un singolo individuo, i seguenti tipi di farmaci (questo non è un elenco esaustivo) potrebbero ridurre la libido ed il desiderio

I pazienti che pensano che i loro farmaci stiano influenzando la loro libido dovrebbero parlare con il proprio medico. A volte, può essere utile cambiare la dose o il farmaco. Ad esempio, sono ora disponibili nuovi antidepressivi e antipsicotici che hanno minor effetto sulla libido.

È importante che eventuali modifiche sia fatte sotto la guida di un medico. Alcuni farmaci non possono essere interrotti bruscamente e necessitano di un periodo di svezzamento. Inoltre il medico può aiutare a valutare altri fattori che potrebbero contribuire a un basso desiderio sessuale, come cambiamenti ormonali, stress o depressione.

Gli antidepressivi comprendono inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) e antidepressivi triciclici. Gli antipsicotici sono prescritti per le condizioni di malattie mentali, come la schizofrenia e il disturbo bipolare. Le benzodiazepine possono essere assunte per ansia e insonnia, tra le altre condizioni. I beta-bloccanti sono usati per abbassare la pressione sanguigna. Potrebbero anche essere prescritti per le persone con glaucoma ed emicrania. I farmaci contenenti estrogeni possono ridurre la libido negli uomini. La finasteride è l’ingrediente principale di farmaci usati per trattare l’iperplasia prostatica benigna (IPB) o per la perdita di capelli maschile. Gli oppioidi, come la morfina e l’ossicodone, sono potenti antidolorifici che possono ridurre il desiderio sessuale. I contraccettivi orali (pillole anticoncezionali) possono influenzare gli ormoni femminili e, di conseguenza, la libido.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Gli uomini soffrono di deficit di libido e/o desiderio?

Comunemente si pensa che i maschi abbiano sempre desiderio di fare sesso. Tuttavia, un uomo può perdere l’interesse per il sesso.

Nel 2013 uno studio sul desiderio sessuale maschile su un campione di oltre 5.000 uomini, ha riferito che il 14% degli uomini tra 18 e 29 anni e il 17% per gli uomini tra i 50 ei 59 anni avevano provato una scarsa libido nell’anno precedente.

La bassa libido può avere cause fisiche e psicologiche: • Testosterone basso. Il testosterone è l’ormone fondamentale per il desiderio sessuale maschile. Man mano che gli uomini invecchiano, i loro livelli di testosterone diminuiscono gradualmente, il che può farli sentire meno interessati al sesso. Altre condizioni mediche, come l’obesità o l’apnea notturna durante il sonno, possono abbassare i livelli di testosterone. • Effetti collaterali dei farmaci. La libido bassa può essere un effetto collaterale di molti farmaci, come antidepressivi, oppioidi e beta-bloccanti. L’abuso di droghe e alcol può anche diminuire il desiderio sessuale. • Affaticamento. A volte, gli uomini possono essere così stanchi da perdere interesse per il sesso. • Stress e ansia. Anche far fronte a situazioni stressanti e ansia può essere un problema. • Problemi di relazione. Quando un uomo è scontento della sua relazione o arrabbiato con il suo partner, può sentirsi meno incline a fare sesso. • La noia. Il sesso diventa una routine per alcune coppie, soprattutto se si è stati insieme per molto tempo. I partners continuano con la stessa attività sessuale rendendo il sesso meno interessante e divertente. Di conseguenza, potrebbero perdere il desiderio di fare sesso.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Deficit di libido e desiderio maschile: possibilità terapeutiche?

Il trattamento dipende dalla causa, quindi vedere un andrologo è il primo passo.

Se i livelli di testosterone sono bassi, una visita andrologica può rivelare il perché. Alcuni uomini beneficiano della terapia sostitutiva con testosterone. Altri potrebbero aver bisogno di perdere peso, iniziare un programma di esercizio fisico o cambiare la propria dieta.

Se i farmaci sono la causa, può essere utile aggiustare la dose o passare a un diverso tipo di farmaco. Tali aggiustamenti devono sempre essere effettuati sotto la supervisione di un medico. Può essere necessario decidere di ridurre o interrompere l’uso di alcol o sostanze d’abuso. I pazienti possono essere indirizzati a un programma per la disassuefazione dall’ abuso di sostanze, se necessario.

Rendere il sonno una priorità è importante. Il sonno corretto non solo allevia la fatica, ma promuove anche la produzione di testosterone, poiché gran parte viene prodotto mentre si dorme.

Le cause psicologiche possono essere gestite in diversi modi. Gestire lo stress potrebbe significare ridurre l’orario di lavoro o chiedere aiuto ai familiari. I problemi di relazione possono essere affrontati parlando apertamente con il partner o prendendo in considerazione la consulenza di coppia o la terapia psicosessuologica. Le coppie possono anche valutare su come rendere la loro vita sessuale più eccitante.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

SALUTE SESSUALE MASCHILE

Disturbo bipolare: può influenzare la sessualità?

Il disturbo bipolare è una malattia mentale caratterizzata dall’alternanza tra periodi di mania e depressione. Durante gli episodi maniacali, ci si sente eccessivamente “su di giri” e pieni di energia. Potrebbero esservi insonnia e comportamenti sconsiderati. Al contrario, i sintomi degli episodi depressivi includono tristezza, stanchezza e difficoltà di concentrazione. Queste fluttuazioni dell’umore possono anche influenzare i sentimenti e i comportamenti sessuali. Le modificazioni sessuali non avvengono costantemente.

 

Durante gli episodi maniacali – Ipersessualità

Molte persone con disturbo bipolare si sentono ipersessuali durante i periodi di mania. Pensano costantemente al sesso e le loro pulsioni sessuali possono essere difficili da soddisfare. Durante questi periodi, le persone possono masturbarsi di più, volere maggior attività sessuale con il proprio partner o usare la pornografia più spesso. Potrebbero cercare la sessualità con più partner o persone che non conoscono bene e potrebbero impegnarsi in comportamenti rischiosi, come rapporti non protetti, che possono portare a una gravidanza non pianificata e infezioni a trasmissione sessuale.

 

Durante gli episodi depressivi – Iposessualità

Durante un periodo depressivo, le persone con disturbo bipolare possono perdere completamente interesse per il sesso. Alcuni si sentono poco attraenti e rinunciano a lavarsi e pulirsi. Alcuni farmaci che trattano il disturbo bipolare possono anche avere effetti collaterali che diminuiscono il desiderio sessuale.

 

 

Effetti sui partner

Gli alti e bassi sessuali associati al disturbo bipolare possono essere difficili per i partner. Durante i periodi maniacali, possono trovarsi incapaci a tenere il passo con l’accresciuta libido del loro partner. Le relazioni possono soffrire se si verifica l’infedeltà. E ci possono essere rischi per la salute se il partner ipersessuale ha avuto rapporti sessuali non protetti con altri.

Durante gli episodi depressivi, i partner possono sentirsi frustrati se la sessualità si arresta, specialmente se hanno goduto del sesso in passato. Possono anche temere che il partner iposessuale non sia più interessato a loro sessualmente o diventare ansiosi per lo stato della relazione.

L’ipersessualità e l’iposessualità possono essere gestite controllando il disturbo bipolare. È essenziale che i pazienti bipolari assumano i farmaci e seguano altri protocolli di trattamento esattamente come prescritto. Se notano dei cambiamenti, devono informare il proprio medico.

È importante che i partner capiscano le caratteristiche del disturbo bipolare e i suoi effetti sulla sessualità. La consulenza e la terapia sessuologica possono aiutare entrambi i membri di una coppia a superare eventuali difficoltà relazionali.

La marijuana può influire sulla funzione sessuale maschile?

Per alcuni uomini, l’uso di marijuana e la disfunzione sessuale potrebbero essere correlati.

La marijuana è una droga popolare usata per scopi ricreativi e medicinali. Derivato dalla Cannabis sativa, una varietà di canapa, può essere fumato, mangiato nei cibi o preparato come tè.

Le tipiche miscele di marijuana contengono circa 500 ingredienti. Circa 160 di questi sono cannabinoidi – sostanze chimiche che si legano con i recettori dei cannabinoidi. Due dei cannabinoidi più comuni sono il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).

Quando i cannabinoidi si legano ai recettori dei cannabinoidi, possono verificarsi effetti diversi. Ad esempio, se è prevalente il THC, si possono avere cambiamenti di umore, della percezione e del comportamento. Si potrebbe anche diventare più ansiosi. D’altra parte, se il CBD è prevalente, ci si può sentire meno ansiosi o meno depressi.

Gli effetti della marijuana dipendono dalle piante utilizzate per preparare la miscela.

Alcuni percepiscono che le loro prestazioni sessuali migliorano quando usano la marijuana. Ad esempio, se si è meno ansiosi, si può avere un migliore controllo eiaculatorio.

Tuttavia, altri maschi possono avere problemi sessuali in conseguenza dell’uso della marijuana, come i seguenti:

  • Basso desiderio. La marijuana può far diminuire la motivazione ed il desiderio.
  • Disfunzione erettile. Affinché si verifichi un’erezione stabile, il tessuto muscolare liscio nel pene deve rilassarsi e consentire al sangue di affluire all’interno dei corpi cavernosi. Tuttavia, se il THC si combina con i recettori dei cannabinoidi presenti nel pene, questo processo viene interrotto. Inoltre, la marijuana può rendere gli uomini troppo rilassati per avere un’erezione rigida.
  • Gli studi hanno dimostrato che gli uomini che usano regolarmente la marijuana hanno maggiori probabilità di avere difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
  • Eiaculazione precoce. La marijuana può aumentare i livelli di dopamina, un neurotrasmettitore associato al piacere e alla ricompensa. Può anche aumentare l’ansia. Entrambe queste situazioni possono causare l’eiaculazione precoce.
  • La marijuana può anche influenzare il giudizio di una persona, portando a situazioni sessuali rischiose come il sesso non sicuro con sconosciuti. Tali scenari potrebbero aumentare le probabilità di infezioni a trasmissione sessuale o di gravidanza non pianificata.
  • La ricerca suggerisce anche che l’uso di marijuana potrebbe aumentare il rischio di cancro ai testicoli, poiché i recettori dei cannabinoidi si trovano anche nei testicoli.
  • I problemi di fertilità sono possibili negli uomini che usano marijuana. I prodotti chimici presenti nel farmaco possono influenzare la capacità degli spermatozoi di muoversi rapidamente verso l’uovo e di fecondarlo.

Gli esperti dicono che la misura in cui la marijuana altera la funzione sessuale può dipendere dalla dose e dalla frequenza di utilizzo. Gli uomini che usano dosi più elevate o lo usano più frequentemente hanno probabilmente maggiori probabilità di sviluppare problemi sessuali rispetto a quelli che usano la marijuana solo occasionalmente. Inoltre, alcune persone sono più sensibili agli effetti della marijuana rispetto ad altre.

I prodotti chimici presenti nella marijuana possono avere altri effetti e interagire con i farmaci. Chi sente che l’uso della marijuana è eccessiva per loro dovrebbero parlarne con il loro medico o con un consulente per l’abuso di droghe.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Ipersessualità (dipendenza dal sesso): che cos’è?

L’ipersessualità (dipendenza dal sesso o disturbo del comportamento sessuale compulsivo) è di difficile definizione  ma i comportamenti ad essa associati  sono chiari. In genere i soggetti affetti da ipersessualità hanno difficoltà a controllare i loro impulsi sessuali ad un punto tale che ciò interferisce con il lavoro, la vita familiare, i rapporti con gli amici e la capacità di gestire le attività quotidiane.

La maggioranza degli individui è interessata al sesso. È naturale provare piacere dalla intimità. E’ normale che alcune persone abbiano un desiderio sessuale più elevato o vogliano agire la sessualità più frequentemente di altre persone. Avere una forte libido non significa essere ipersessuali. L’Associazione Americana di Psichiatria non considera l’ipersessualità un disturbo mentale ma l’Organizzazione mondiale della sanità lo riconosce come un disturbo pulsionale.

Ciò che caratterizza l’ipersessualità rispetto ad avere una forte libido è la compulsività (necessità a ripetere un atto, un comportamento) e, conseguentemente,  il disturbo e l’interferenza con la vita quotidiana che ne derivano. Gli ipersessuali potrebbero sentirsi talmente obbligati a fare sesso da ricercare gratificazioni sessuali invece di prendersi cura delle attività quotidiane, come lavorare o prendersi cura della famiglia. Arrivano a spendere somme irragionevoli nella pornografia. Possono avere multiple relazioni e più partner sessuali oppure praticare attività sessuale senza precauzioni. Molte persone con ipersessualità cercano di controllare i loro impulsi, ma scoprono di non poterlo fare. Spesso provano vergogna e senso di colpa e sviluppano depressione o ansia. In molti casi i loro incontri sessuali non sono soddisfacenti. Tutto ciò può portare a difficoltà finanziarie, interruzione delle relazioni affettive e può avere conseguenze di salute e sociali, come le infezioni a trasmissione sessuale e le gravidanze non pianificate.

Le persone che sentono di non riuscire a controllare le pulsioni sessuali o che avvertono una pesante interferenza con la vita quotidiana dovrebbero consultare l’andrologo, il sessuologo o lo psicoterapeuta.  Per alcuni pazienti vi può essere anche l’opzione per una terapia farmacologica.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Uso prolungato della pornografia: quali effetti?

Alcune coppie usano la pornografia insieme (ad esempio, guardando video o leggendo testi a contenuto erotico) come un modo per rendere la loro vita sessuale più eccitante. La pornografia può anche fornire alle coppie l’opportunità di comunicarsi le attività che vorrebbero provare. Tuttavia, per alcune persone, la pornografia può diventare pericolosa. L’uso prolungato, infatti, può avere effetti gravi sulle relazioni interpersonali, sulla salute mentale, sulle interazioni sociali e lavorative e sulla funzione sessuale.

Problemi di relazione: l’uso eccessivo della pornografia può dare aspettative non realistiche sulla sessualità. Ci si aspetta che il proprio partner guardi o agisca in un certo modo durante l’attività sessuale facendolo sentire inadeguato, insicuro e sminuito. Ciò può provocare nella coppia risentimento, discussioni, allontanamento e problemi di comunicazione e intimità.

Problemi psicologici: alcuni si sentono in colpa e si vergognano di usare la pornografia perché la considerano immorale e potrebbero sentirsi in ansia per mantenere il segreto.

Problemi sociali e professionali: un uso eccessivo della pornografia può portare all’isolamento dagli amici e dai familiari. Il lavoro potrebbe risentirne o si potrebbe essere licenziati per aver utilizzato la pornografia sul posto di lavoro. Potrebbero esservi  problemi finanziari se il denaro speso per la pornografia è eccessivo.

Disfunzione sessuale: alcuni uomini segnalano difficoltà di erezione ed eiaculazione se si masturbano mentre guardano pornografia. Con il tempo possono sentire di essere desensibilizzati dal partner reale che appare “insufficiente” per ottenere l’erezione o l’orgasmo e la pornografia diventa necessaria per essere eccitati con un’altra persona.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Problema con l’uso prolungato della pornografia: cosa si può fare?

A seconda della situazione, esistono diverse strategie per aiutare le persone che vogliono cambiare le loro abitudini nei confronti della pornografia. Limitare l’accesso alla pornografia è un modo per iniziare. Ciò può comportare il blocco di determinati siti Web o l’incoraggiamento a trascorrere più tempo con altre persone in modo che l’attrazione della pornografia non sia così forte. Le coppie possono avere discussioni aperte e franche per stabilire quale livello nell’uso della pornografia sia accettabile nella loro relazione. Per alcuni, questo potrebbe significare niente pornografia. In altri casi la quantità può essere negoziabile.

Vedere un terapeuta – da solo o con un partner – è un’altra opzione. Esistono anche gruppi di supporto che possono aiutare le persone a limitare l’uso della pornografia, a superare i sintomi di astinenza e a recuperare le relazioni. Il medico di famiglia può indirizzare i pazienti verso un sessuologo, un andrologo, uno psicoterapeuta, un gruppo di supporto o una struttura appropriati.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Parafilie: cosa sono e cosa si può fare?

Quando un individuo ha una parafilia, viene eccitato sessualmente da un oggetto o un’attività che la maggior parte delle persone non considera stimolanti sessualmente, come le feci o le telefonate oscene. Se la parafilia provoca un disturbo personale o causa un disturbo, un danno o un rischio di provocare danno agli altri, viene classificata come disordine parafilico. Le parafilie possono verificarsi a qualsiasi età, ma sono più comuni nelle persone dai 15 ai 25 anni. Gli uomini hanno maggiori probabilità di avere parafilie rispetto alle donne.

Alcune delle parafilie più comuni includono quanto segue:

  • Voyeurismo. Il guardone si eccita sessualmente guardando una persona non consenziente che si spoglia, è nuda o che fa sesso.
  • Travestitismo. I travestiti sono stimolati sessualmente vestendosi come un membro del sesso opposto.
  • Esibizionismo. Gli esibizionisti sono eccitati dal mostrare i loro genitali agli estranei.
  • Feticismo. Il feticcio è un oggetto inanimato, come una scarpa da donna, che eccita sessualmente. Un tipo di feticismo comporta l’eccitazione sessuale da una parte del corpo, come il piede.
  • Frotteurismo. Questa parafilia comporta lo sfregamento dei genitali contro una persona non consenziente, spesso in pubblico.
  • Sadismo sessuale. Una persona con sadismo sessuale ha piacere sessuale nel causare dolore fisico o psicologico a un partner (ad esempio, percosse, umiliazione, ecc.)
  • Masochismo sessuale. I masochisti si eccitano quando qualcun altro infligge loro dolore fisico o psicologico.
  • Pedofilia. I pedofili sono eccitati dall’attività sessuale con i bambini, di solito di età pari o inferiore a 13 anni. L’infantofilia è un tipo di pedofilia che coinvolge neonati e bambini piccoli.

Le parafilie meno comuni includono:

  • Somnophilia. Eccitazione causata dall’accarezzare una persona che dorme o è incosciente. In alcuni casi vengono utilizzati farmaci per indurre questo stato di sonno o incoscienza.
  • Scatalogia telefonica: piacere sessuale derivato dal fare telefonate oscene a persone non consenzienti
  • Necrofilia – attrazione sessuale per i cadaveri
  • Coprofilia – eccitazione dalle feci
  • Urophilia – eccitazione dalle urine
  • Zoofilia – attività sessuale con animali

Alcune parafilie possono essere accettabili se avvengono tra partner consenzienti purchè nessuno dei due riceva un danno. Tuttavia, la maggior parte delle parafilie non sono socialmente accettabili e molte sono illegali.

I disturbi parafilici sono trattati con la psicoterapia o la terapia di gruppo. In alcuni casi, potrebbero essere prescritti farmaci. Le persone che sospettano di avere un disturbo parafilico – che causi loro un disturbo  o che possa arrecare danni al partner – dovrebbero parlare con il proprio medico. Anche il partner e i familiari che sospettano un disturbo parafilico in qualcun altro dovrebbero cercare aiuto, specialmente se la parafilia può causare danni agli altri.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Misurare il proprio pene: come e perché?

È naturale che ci si chieda se il proprio pene “sia all’altezza”  di quelli dei coetanei.

Le dimensioni medie del pene sono:

Lunghezza in flaccidità: da 7 a 10 centimetri – Circonferenza in flaccidità: da 9 a 10 centimetri

Lunghezza in erezione: da 12 a 16 centimetri – Circonferenza in erezione: circa 12 centimetri

Per misurare correttamente il pene è necessario un metro a nastro, simile a quello utilizzato in sartoria. (In mancanza di un metro a nastro si può usare uno spago o un nastro e misurarlo in seguito su un righello.)

Si posiziona l’estremità del nastro alla base del pene superiormente (non alla base dello scroto). Si preme il nastro sulla pelle fino a sentire l’osso pubico e si estende il nastro fino alla punta del pene. Questa è la lunghezza del pene.

Per misurare la circonferenza del pene si posiziona il nastro intorno al punto più largo del fusto del pene.

Avere una misurazione accurata del pene può aiutare a selezionare preservativi di dimensioni adeguate; infatti per una migliore protezione contro le infezioni a trasmissione sessuale e le gravidanze non pianificate  è essenziale che i preservativi si adattino correttamente.

Per molti uomini la dimensione del pene è un indicatore di virilità ed efficienza sessuale. Alcuni temono che il loro pene sia troppo piccolo per soddisfare sessualmente la partner.

È fondamentale  capire che tutti gli uomini sono diversi e che avere un pene più grande o più piccolo non ha nulla a che fare con la mascolinità o l’esperienza sessuale. Non tutte le partner preferiscono un pene grande e la loro soddisfazione sessuale dipende spesso da qualcosa di diverso dalla penetrazione. Alcune partner (oltre il 50% delle donne) non raggiungono l’orgasmo attraverso i rapporti penetrativi e molte trovano la stimolazione orale molto eccitante. La comunicazione tra i partner può aiutare ad attenuare le ansie nei riguardi della sessualità.

Gli uomini che si preoccupano delle dimensioni del loro pene dovrebbero consultare l’andrologo o l’urologo. Nella maggior parte dei casi gli uomini con ansia per il pene piccolo in realtà hanno peni di dimensioni normali e la consulenza specialistica li può aiutare a comprendere meglio se il problema sia reale o immaginario.

Counseling importante per gli uomini che si lamentano del pene piccolo

Gli uomini che sono preoccupati per le dimensioni del pene dovrebbero ricevere una consulenza adeguata prima di prendere in considerazione qualsiasi tipo di intervento medico. Le dimensioni del pene possono essere fonte di grande ansia. Alcuni uomini temono che la loro mascolinità e le prestazioni sessuali siano ridotte se il loro pene è piccolo. Nella maggior parte dei casi, in realtà, il loro pene è di dimensioni normali. L’angoscia correlata all’ansia del pene piccolo e alla dismorfofobia può portare a gravi problemi psichiatrici.

Un recente lavoro scitentifico ha considerato 17 studi clinici che hanno valutato gli interventi per un pene piccolo (tuttavia, la maggior parte aveva un pene di dimensioni normali). Gli autori hanno osservato che in generale la qualità degli studi era scarsa. Misurazioni del pene standardizzate non sono state utilizzate negli studi e la maggior parte ha avuto brevi periodi di controllo.

Trattamenti non chirurgici

Estensori penieni. bisognava utilizzare un dispositivo di estensione del pene per 4-9 ore al giorno per un periodo da tre a sei mesi. L’aumento medio della lunghezza in flaccidità era inferiore a due centimetri; la lunghezza media in erezione era ancora minore. Non è stato segnalato alcun aumento significativo della circonferenza.

Sostanze Iniettabili. Gli studi sul gel di acido ialuronico e sull’acido polilattico hanno mostrato un lieve guadagno nella circonferenza, ma con alte percentuali di complicanze, tra cui infiammazione, infezioni ed erezioni dolorose.

Dispositivi per il vuoto (Vacuum devices). Non sono stati riportati miglioramenti significativi.

Trattamenti chirurgici

L’approccio più comunemente usato era l’incisione del legamento sospensore del pene. Altre tecniche valutate sono state l’innesto di tessuto autologo, lo xenotrapianto di tessuto ex vivo, i lembi e lo smontaggio del pene. Le dimensioni del pene sono aumentata in alcuni casi, ma le complicazioni sono state  frequenti (deiscenza della ferita, infezioni e accorciamento del pene, necessità di un secondo intervento di revisione). “Questi risultati rendono non scientifico nella migliore delle ipotesi e non etico nella peggiore, il consigliare un intervento chirurgico per uomini con dimensioni normali del pene “, hanno scritto gli autori.

Counseling psicosessuologico

Dieci studi hanno valutato la consulenza piscosessuologica ai pazienti che pensavano che il loro pene fosse troppo piccolo. Tre studi hanno riferito che dopo la consulenza hanno deciso di non sottoporsi a procedure dal 67% al 100% dei soggetti.

Analisi degli autori

Poiché la maggior parte degli uomini studiati aveva peni di dimensioni normali, “hanno ricevuto un trattamento che altri potrebbero considerare non necessario”, hanno scritto gli autori, aggiungendo: “Sebbene pazienti e medici possano avere avuto buone intenzioni, le opzioni di trattamento attuali sono inadeguate eessi potrebbero non essere consapevole dei limiti di questi trattamenti. “

La  consulenza psicosessuologica può essere utile. Sarebbe utile, inoltre considerare il contesto culturale e sociale dei pazienti per selezionare le migliori soluzioni. Va sottolineata l’importanza della consulenza psicosessuologica.  “Potrebbe essere considerato poco saggio offrire un intervento a qualsiasi uomo che non sia stato completamente valutato e consigliato da un punto di vista psicologico”.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Profilattici: consigli per un uso corretto
  • Usa un preservativo durante ogni atto sessuale. Un nuovo preservativo dovrebbe essere applicato per ogni nuovo rapporto vaginale, per il sesso orale ed il sesso anale. Gli esperti raccomandano di usarlo ogni volta che il pene è a contatto con la vagina, l’ano e la bocca. Alcune coppie applicano i preservativi troppo tardi durante l’attività sessuale o li rimuovono troppo presto.
  • Ispeziona il pacchetto del preservativo prima di aprirlo. I preservativi hanno una durata di conservazione e possono deteriorarsi nel tempo. Inoltre, assicurati che il preservativo sia stato conservato correttamente, in un luogo fresco e asciutto.
  • Guarda il preservativo prima di usarlo ed evita di bucarlo. Non utilizzare oggetti appuntiti per aprire la confezione. Assicurati che il preservativo non abbia buchi o lacerazioni, in tal caso non usarlo.
  • Metti il ​​preservativo correttamente. Non srotolare il preservativo subito dopo l’apertura della confezione. Posiziona il preservativo sulla punta del pene (lasciando spazio per raccogliere lo sperma) e lentamente srotolalo fino alla base. Spremi l’aria rimasta dalla punta. Inoltre, assicurati che il preservativo non sia applicato al rovescio. In questo caso, rimuovilo, eliminalo e ricomincia da capo con un preservativo nuovo. (Riapplicare il preservativo originale può esporre il partner al contatto con il liquido pre-eiaculatorio.)
  • Lasciare spazio sulla punta. Quando si eiacula, il seme ha bisogno di spazio per essere raccolto.
  • Utilizzare un lubrificante. Un lubrificante riduce l’attrito, diminuendo il rischio di rottura del preservativo. Scegli un lubrificante con cautela. Non tutti i lubrificanti possono essere usati con i preservativi perché causano la rottura del lattice.
  • Tenere il bordo del preservativo quando si estrae il pene. Ciò può ridurre al minimo il rischio di perdite.

Le coppie che hanno domande su un corretto uso del preservativo dovrebbero parlarne con il loro medico, l’andrologo o l’urologo.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Come dovrebbe un uomo non circonciso lavare il suo pene?

Gli uomini che non sono circoncisi devono prestare particolare attenzione al prepuzio, la pelle flaccida che copre la punta del pene. Ci si dovrebbe lavare il pene con acqua calda ogni giorno. Durante il lavaggio, si dovrebbe tirare delicatamente indietro il prepuzio e risciacquare il glande e all’interno del prepuzio. Al termine, si può riportare il prepuzio nella sua posizione originale. Si dovrebbe anche lavare la base del pene e dei testicoli.
Sapone, talco e deodorante devono essere evitati, poiché questi prodotti possono causare irritazione e infiammazione.
Bisogna conoscere lo smegma, una sostanza che lubrifica l’area sotto il glande, all’interno del prepuzio. Lo smegma è naturale, ma se si sviluppa troppo, può emettere un odore sgradevole e rendere più difficile retrarre il prepuzio. L’eccesso di smegma facilita anche la crescita di batteri, che può portare a infezioni. Una buona igiene può impedire l’accumulo eccessivo di smegma.
Questi consigli si riferiscono ai maschi adolescenti e adulti. I prepuzi di neonati e bambini piccoli possono ancora essere attaccati al pene e non devono essere ritratti con la forza. Per ulteriori informazioni sulla cura del pene di un bambino, parla con il tuo pediatra.

In che modo l'epilessia può influire sulla funzione sessuale?

L’epilessia è una malattia neurologica cronica che provoca convulsioni. Alcune persone con epilessia sviluppano problemi sessuali, come disfunzione erettile o dolore sessuale femminile.

I problemi sessuali possono verificarsi a causa di:

  • Interferenza con parti del cervello coinvolte nella produzione di ormoni o nella funzione sessuale.
  • Effetti collaterali dei farmaci. I farmaci usati per trattare l’epilessia possono causare uno squilibrio ormonale o influire sul modo in cui gli ormoni agiscono durante l’eccitazione e la risposta sessuale. Tra gli effetti collaterali dei farmaci vi può essere la stanchezza, che ostacola l’attività sessuale
  • Poiché le convulsioni sono imprevedibili, molte coppie temono che si possa verificare una crisi durante l’attività sessuale o che essa la provochi. Anche lo stress di avere una malattia come l’epilessia può giocare un ruolo.

Uno studio del 2019 ha spiegato i tipi di disfunzione sessuale vissuta da persone con epilessia. Le difficoltà dell’orgasmo (sia negli uomini che nelle donne), il dolore sessuale femminile, la disfunzione erettile ed una bassa soddisfazione sessuale erano più comuni negli epilettici..

Anche se l’epilessia può essere associata a difficoltà sessuali, non dovrebbe essere una barriera per godere di relazioni sessuali sane. Comprendere l’epilessia è importante sia per i pazienti che per i loro partner. Parlare con i medici è un buon primo passo. Un medico può suggerire soluzioni affidabili e precise. I partner dovrebbero sempre sapere cosa fare in caso di convulsioni, ogniqualvolta ciò possa accadere. Il medico può anche formulare raccomandazioni per la gestione dell’epilessia e di eventuali problemi sessuali correlati. Ad esempio, ci sono diversi modi per trattare la disfunzione erettile mentre le donne che avvertono dolore sessuale potrebbero provare un lubrificante.

Il counselling è un’altra soluzione da considerare, da soli o in coppia. Non tutti si sentono a proprio agio nell’essere aperti e onesti sui propri sentimenti. I consulenti possono aiutare i clienti a sviluppare capacità comunicative e ad affrontare l’ansia. I terapisti sessuali affrontano preoccupazioni sessuali più specifiche.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Cosa si può fare per aiutare le persone con epilessia che vogliono avere un’attività sessuale?

Le persone con epilessia possono sperimentare alcuni problemi sessuali; nella maggior parte dei casi i problemi possono essere curati.

Parlare con un medico o uno specialista è un primo passo importante. Un medico può rivalutare i farmaci e gli effetti collaterali. La disfunzione erettile può essere trattata con farmaci. La secchezza vaginale può essere risolta con un lubrificante personale. I cambiamenti nel desiderio potrebbero essere affrontati da un endocrinologo.

La consulenza psicosessuologica è un’altra opzione. La depressione, l’ansia e lo stress possono mettere a dura prova la salute sessuale e vedere un consulente o un terapista sessuale può aiutare le coppie a risolvere i problemi sessuali e / o relazionali.

Parlare con il partner. Parlare apertamente delle possibili implicazioni sessuali dell’epilessia può aiutare le coppie a capirsi ed ai partners a sentirsi più vicini.

Educazione sull’epilessia. Molte persone con epilessia – e i loro partner – sono ansiose perché hanno paura che l’attività sessuale possa scatenare un attacco. Conoscere e comprendere il più possibile l’epilessia può essere un potente strumento per ridurre questa ansia. I partner dovrebbero sapere cosa fare in caso di convulsioni, indipendentemente dal fatto che accada durante il sesso o in un altro contesto.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

In che modo la sclerosi multipla (SM) può influenzare la sessualità?

La sclerosi multipla (SM) è una malattia che colpisce il sistema nervoso centrale, in particolare la guaina mielinica, il rivestimento protettivo che circonda le cellule nervose. Quando la guaina mielinica è danneggiata, diventa più difficile per le cellule nervose “comunicare” tra loro. Di conseguenza, i messaggi che vengono normalmente trasmessi tra il cervello e il resto del corpo vengono ritardati o persi. Tali messaggi sono parte integrante della funzione sessuale. Quando una persona si eccita sessualmente, il cervello invia un messaggio per “dire” agli organi sessuali di iniziare a prepararsi. Per gli uomini, questo processo innesca un’erezione. Nelle donne, la vagina inizia a lubrificarsi. Per le persone con sclerosi multipla, i messaggi non vengono trasmessi correttamente.

Si stima che circa i due terzi delle persone con SM abbiano problemi sessuali. Le donne con SM hanno un rischio doppio di disfunzione sessuale rispetto alle donne senza SM. Oltre alla scarsa lubrificazione vaginale, le donne potrebbero essere meno interessate al sesso o potrebbero avere difficoltà a raggiungere l’orgasmo. Il dolore può essere un altro problema, soprattutto se la vagina non è sufficientemente lubrificata. Per gli uomini, problemi comuni sono la  disfunzione erettile (DE) e problemi di eiaculazione.

La SM può interferire con la sensibilità genitale negli uomini e nelle donne con SM. Potrebbero provare minore sensibilità oppure, la sensibilità potrebbe essere intensificata, fino al punto da essere dolorosa. La trasmissione alterata dei messaggi non è l’unica causa di problemi sessuali per le persone con SM.

La SM può essere faticosa e ci si può sentire troppo stanchi per l’intimità. Alcune posizioni sessuali potrebbero diventare meno piacevoli o confortevoli a causa di debolezza, rigidità o spasmi nei muscoli.

Anche i fattori psicologici sono fonte di preoccupazione. L’ansia è comune per le persone con SM e molti si sentono preoccupati di compiacere il proprio partner, sono coscienti delle limitazioni e hanno paura dell’incontinenza urinaria o fecale. Possono anche sentirsi depressi a causa dei cambiamenti nella loro vita e nelle loro relazioni.

Molti di questi problemi possono essere trattati. Ad esempio, ci sono diversi modi per trattare la disfunzione erettile, tra cui pillole, iniezioni, dispositivi per il vuoto etc. Le donne con secchezza vaginale potrebbero prendere in considerazione l’uso di un lubrificante personale. Le coppie che affrontano i cambiamenti sessuali legati alla SM potrebbero dover adattare le loro abitudini sessuali. Pianificare in anticipo l’attività sessuale, prendere più tempo e provare nuove posizioni o attività può essere utile per mantenere l’intimità. La psicoterapia sessualogica o la consulenza di coppia sono altri modi per affrontare i problemi sessuali legati alla SM.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Sesso anale: è comune? È pericoloso?

Il sesso anale comporta la penetrazione dell’ano, di solito con il pene, un dito o un sex toy. Questa attività sessuale è considerata tabù in alcune culture, quindi non è esattamente chiaro quanto sia comune in tutto il mondo. Si ritiene che il sesso anale stia diventando più popolare tra le coppie eterosessuali perché la pornografia è diventata più accessibile, specialmente su Internet. Le coppie che vedono praticare il sesso anale nei film erotici possono sentirsi curiose di provarlo

Uno studio USA del 2018 su adulti tra 18 e 44 anni dimostrò che 33,2% delle donne e il 37,7% degli uomini avevano avuto rapporti anali almeno una volta nella vita. Tra gli adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni, il tasso era dell’11%. L’uso del preservativo durante il sesso anale eterosessuale era basso.

Per gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, il 5,1% per cento ha riferito di aver fatto sesso anale o orale con un altro maschio durante la vita. E il 3,2% ha dichiarato di aver avuto rapporti anali o orali con un altro maschio durante i 12 mesi precedenti.

Rischi

L’ano non si lubrifica come la vagina. Anche la pelle che lo riveste è più sottile, rendendolo più suscettibile alle lacerazioni. Di conseguenza, il sesso anale può aumentare il rischio di infezioni a trasmissione sessuale tra cui HPV, HIV, clamidia, gonorrea e herpes genitale. Altri batteri e virus (come l’E. Coli e l’epatite A) possono essere trasmessi. In alcuni casi, le infezioni possono provenire dal proprio intestino. Il sesso anale può anche aggravare le emorroidi e lesionare l’intestino, sebbene ciò non sia comune.

Suggerimenti per un sesso anale sicuro

Usa sempre un preservativo. Un nuovo preservativo dovrebbe essere usato per ogni nuovo atto sessuale. Non si dovrebbe mai usare lo stesso preservativo per il sesso vaginale e anale. Chi pratica l’analingus – stimolazione orale dell’ano – dovrebbe usare barriere dentali o un altro tipo di protezione in modo che la bocca e la lingua non siano in contatto diretto con l’ano.

Usa un lubrificante. Ciò può ridurre l’attrito nell’ano e ridurre il rischio di lesioni. Con un preservativo deve essere usato un lubrificante idrosolubile (a base d’acqua). Rilassati in anticipo. Essere rilassati può rendere più confortevole la penetrazione anale. Contrarre e rilassare i muscoli dell’ano alcune volte prima della penetrazione può aiutare. I partner che avvertono forti dolori, sanguinamento, formazione di ulcere o secrezione dall’ano dovrebbero consultare il proprio medico il prima possibile. In caso di sesso anale con dolore o d’incapacità a consentire la penetrazione anale, si consiglia di consultare un esperto in psicoterapia sessuale.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Le fantasie sessuali sono normali?

Le fantasie sessuali consentono di esplorare relazioni e attività sessuali che potrebbero non essere realistiche o accettabili nella vita reale. Ad esempio, si potrebbe fantasticare di fare sesso in un luogo pubblico, come un ascensore, una spiaggia o un affollato parco cittadino. Queste situazioni potrebbero essere eccitanti, ma sicuramente non sono pratiche, confortevoli o addirittura sono illegali. Tuttavia, la fantasia consente di provare piacere di per sè.

Allo stesso modo, si potrebbe fantasticare di fare sesso con un partner diverso dal proprio, come un vicino, un collega o una celebrità. Alcuni fantasticano sul sesso a tre, sul sesso di gruppo, sulla visione di atti sessuali o sull’essere guardati da altri mentre si fà sesso. Gli eterosessuali potrebbero fantasticare su un’attività sessuale omosessuale e viceversa.

Nel 2014, uno studio ha valutato quanto fossero comuni alcune fantasie sessuali. Un sondaggio su oltre 1.500 adulti ha rivelato che oltre l’84% degli intervistati ha fantasticato sul provare sentimenti romantici durante il rapporto, facendo sesso orale e facendo sesso in un luogo romantico o insolito.

Oltre la metà degli intervistati ha riferito di fantasie su attività sessuali omosessuali, in pubblico, con due uomini, con più di tre persone, con uno sconosciuto o sculacciare o frustare il partner. Fantasie meno comuni riguardavano attività sessuale con animali o bambini, il sesso con violenza, lo stupro e l’abuso sessuale.

Alcune coppie condividono le fantasie sessuali per ravvivare la loro vita sessuale. Potrebbero provare posizioni diverse o attività sessuali, giochi di ruolo, travestimenti o comportamenti stravaganti.

Quando si esplorano tali fantasie di persona, è importante che entrambi i partner siano consenzienti. Si dovrebbe considerare anche se quella particolare attività danneggerà il partner fisicamente o emotivamente, danneggerà la relazione o sarà illegale.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Periodo refrattario: cos’è?

Dopo aver raggiunto l’orgasmo, sia gli uomini sia le donne sperimentano una fase di “risoluzione” in cui il  corpo “si riprende” dalla fase di eccitazione sessuale e ritorna alla normalità. Nei maschi il pene diventa di nuovo flaccido e va incontro ad un periodo “refrattario” durante il quale non si pensa al sesso né ci si eccita. Il corpo non risponde alle stimolazioni sessuali e non è in grado di raggiungere nuovamente l’orgasmo fino alla fine di questo periodo la cui durata è diversa per ogni uomo. Potrebbe volerci mezz’ora o più perché si riesca ad essere nuovamente eccitati dal punto di vista sessuale. Gli uomini più giovani potrebbero aver bisogno solo di pochi minuti di recupero, ma gli uomini più anziani di solito hanno un periodo refrattario più lungo, a volte tra le 12 e le 24 ore. Per alcuni, il periodo refrattario può durare alcuni giorni.

Gli esperti non sono sicuri delle ragioni alla base della variabilità della durata dei periodi refrattari che non è correlata alla funzionalità del sistema erettivo o ai livelli di testosterone. Alcuni uomini si chiedono come riuscire ad abbreviare il loro periodo refrattario. Nessun farmaco è stato approvato a questo scopo, ma è stato dimostrato che Viagra e Cialis, due farmaci usati per trattare la disfunzione erettile, possono ridurre i tempi di recupero.

Le donne non hanno periodi refrattari, come avviene per gli uomini, ma la stanchezza dopo un orgasmo o più orgasmi consecutivi può far perdere temporaneamente interesse per il sesso..

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

"Afrodisiaci naturali": Esistono? funzionano davvero?

Per secoli, uomini e donne hanno cercato alimenti, erbe e altre sostanze per migliorare la loro sessualità. La Food and Drug Administration USA definisce come “afrodisiaco” “qualsiasi prodotto che viene propagandato affermando che susciterà o aumenterà il desiderio sessuale o che migliorerà le prestazioni sessuali”.

Nel 2015, uno studio ha analizzato una cinquantina di studi riguardanti prodotti popolari commercializzati come afrodisiaci. Nel complesso, hanno concluso che sono necessari ulteriori studi prima che i medici possano raccomandare qualsiasi sostanza. Hanno anche notato che alcuni prodotti potrebbero non essere sicuri e causare interazioni pericolose con i farmaci che si stanno già assumendo.

Lo studio ha identificato alcuni prodotti che dovrebbero essere completamente evitati a causa di effetti collaterali dannosi: Rospo Bufo, Mad honey, Spanish fly, Yohimbina.

I seguenti prodotti non disponevano di dati sufficienti per supportarne l’utilizzo: Alura, Cannabis, Chasteberry, Cioccolato (cacao), Damiana, Fieno greco, Hersynergy, Horny goat weed, Ostriche, Potency wood, Corno di rinoceronte, Saw Palmetto, Stronvivo, Wild yam

Non ci sono prove sufficienti per sostenere l’uso di vitamine, minerali e prodotti per il rafforzamento vaginale come afrodisiaci.

Sono state trovate prove a sostegno dell’uso come afrodisiaci di questi prodotti: Ginkgo biloba, Ginseng, Maca, Tribulus terrestris, ArginMax, Zestra.

I pazienti devono essere consapevoli del fatto che questi prodotti possono interagire con altri farmaci. Ad esempio, il ginseng può interferire con i farmaci anticoagulanti, inoltre, le persone con tumori sensibili agli ormoni, come il cancro al seno, non dovrebbero usare il ginseng. E’ bene consultare sempre il proprio medico prima di assumere qualsiasi integratore o prodotto da banco  ed informarlo su tutti i prodotti che sono utilizzati in quel momento.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Masturbazione: qual è la frequenza "normale”?

La masturbazione è un’attività sessuale naturale che la maggior parte delle persone fa ad un certo punto della propria vita. Può ridurre la tensione e fornire un certo grado di rilassamento. Può anche aiutare a conoscere il proprio corpo e scoprire le preferenze o avversioni personali legate alla sessualità.

Non esiste una frequenza “normale”. Alcuni si masturbano più di altri facendolo quotidianamente, alcuni settimanalmente e altri raramente o mai. E’ motivo di preoccupazione se ci si masturba così tanto da interferire sulla vita quotidiana,. Uno studio condotto dal Kinsey Institute, ci fornisce alcuni indizi sulla frequenza con cui le persone si masturbano. Nel 2010 sono stati intervistati 5.865 soggetti tra 14 e 94 anni. Secondo lo studio la masturbazione era praticata a tutte le età. Negli adolescenti e con età pari o superiore a 70 anni la masturbazione era più comune del sesso con un partner. Circa un quarto degli uomini di età compresa tra 18 e 59 anni si è masturbato alcune volte al mese o settimanalmente. Circa il 20% si masturba 2 o 3 volte a settimana. Meno del 20% si è masturbato più di 4 volte a settimana. Gli uomini più anziani avevano maggiori probabilità di non segnalare alcuna masturbazione durante l’anno precedente. La maggior parte delle donne si masturbava una volta alla settimana o meno.

Un altro studio del 2017 ha coinvolto oltre 15.000 uomini e donne tra 18 e 60 anni. I ricercatori hanno scoperto alcune differenze tra uomini e donne. Le donne si masturbavano di più quando avevano una attività sessuale frequente ed erano felici delle loro vite sessuali, che venivano così completate. Gli uomini, al contrario, si masturbavano di più quando avevano attività sessuale meno frequente ed erano meno soddisfatti della loro vita sessuale complessiva. In questo modo, “compensavano” le mancanze.

Ci si dovrebbe preoccupare di una masturbazione troppo frequente? La risposta dipende dalla persona. Masturbarsi più di quattro volte a settimana non è necessariamente un problema. Ma quando l’attività diventa compulsiva, interferisce con il lavoro, la vita sociale e le relazioni o irrita i genitali, è tempo di parlare con un andrologo o un sessuologo.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Frequenza "normale" dell’attività sessuale

È proprio della natura umana chiedersi se si stia facendo più o meno sesso di altri, ma è una domanda difficile a cui rispondere. Sono molti i fattori che possono influenzare la frequenza con cui le persone fanno sesso. Lo stato relazione, la salute e l’età possono svolgere un ruolo. Le coppie che si trovano nella prima fase della luna di miele possono fare sesso frequentemente. Man mano che la relazione avanza, la frequenza potrebbe rallentare. Se si è occupati con il lavoro o per l’assistenza ai bambini, si potrebbe non avere tanto tempo per il sesso come prima. Durante una malattia o in stato di dolore cronico, si potrebbe avere minore attività sessuale, ma ciò potrebbe cambiare se ci si sente meglio.

Lo studio  del Kinsey Institute del 2010 ci fornisce alcune statistiche sulla frequenza sessuale di uomini e donne. Uomini: Solo il 2% dei maschi single tra 18 e 24 anni ha fatto sesso 4 o più volte alla settimana, a differenza del 21% degli uomini sposati. Poco meno della metà degli uomini sposati tra 25 e 49 anni ha fatto sesso da alcune volte al mese a settimanalmente. L’età non era necessariamente un deterrente per la frequenza dell’attività sessuale. Il 13% degli uomini single di età pari o superiore a 70 anni ha fatto sesso da alcune volte al mese a settimanalmente. Per gli uomini con relazione stabile e sposati in questa fascia di età, i tassi erano rispettivamente del 63% e del 15%.

Donne: circa il 5% delle donne single tra 18 e 24 anni ha fatto sesso 4 o più volte alla settimana, mentre lo ha fatto il 24% delle donne sposate. Come gli uomini, poco meno della metà delle donne tra i 25 e i 59 anni ha fatto sesso da alcune volte al mese a settimanalmente, più dei loro coetanei single e con relazione stabile. La frequenza sessuale diminuisce con l’età, anche se quasi un quarto delle donne con partner stabile di età superiore ai 70 anni ha fatto sesso più di 4 volte a settimana.

Anche se uomini e donne fanno sesso più frequentemente, ciò non significa che siano più felici. Uno studio su 64 coppie tra 35 e 65 anni chiese a metà delle coppie di raddoppiare la frequenza settimanale; l’altra metà non ricevette tali istruzioni. Coloro che avevano fatto sesso più frequentemente avevano livelli di felicità leggermente diminuiti come se avessero perso parte della loro spontaneità ed eccitazione. Bisogna ricordare che ogni coppia è diversa. La frequenza “giusta” è quella che soddisfa entrambi i partner. Potrebbe volerci del tempo per capirlo, ma concentrarsi sull’intimità, sulla comunicazione e sul legame con il partner è più importante che preoccuparsi di numeri, obiettivi o frequenza sessuale di altre coppie.

È anche possibile che un partner voglia fare sesso più o meno frequentemente dell’altro. La comunicazione è fondamentale in questo campo, poiché le coppie devono scendere a compromessi. L’andrologo o il sessuologo possono aiutare i partner a negoziare.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Il ciclismo può causare disfunzione sessuale?

In tempi precedenti il ciclismo è stato associato a problemi sessuali, ma oggi le opinioni degli esperti sono cambiate. Stare seduti su una sella per bicicletta fa esercitare una pressione sul perineo (negli uomini è l’area tra lo scroto e l’ano; nelle donne, l’area tra la vulva e l’ano). Il perineo contiene nervi, essenziali per le sensazioni genitali, che, se vengono compressi a lungo, possono iniziare a provocare una sensazione di intorpidimento nella area genitale. Si pensava che questa compressione potesse rendere più difficile il flusso di sangue ai genitali, portando a disfunzione erettile (DE) e minori sensazioni sessuale nelle donne. Nel 2017, sono stati presentati due nuovi studi sul ciclismo e la salute sessuale. Il primo studio ha coinvolto quasi 4.000 uomini. Il sessantatre per cento erano ciclisti. Il resto erano nuotatori e corridori che non andavano in bicicletta. I ricercatori hanno scoperto che i ciclisti non avevano erezioni peggiori rispetto ai nuotatori e ai corridori. In effetti i ciclisti avevano una funzione sessuale migliore rispetto all’altro gruppo. Inoltre, il ciclismo non sembra influenzare la funzione urinaria degli uomini. Risultati simili sono stati trovati nel secondo studio, incentrato sulle donne. In un gruppo di 2.691 donne, il 39% era ciclista e il 61% era nuotatore e corridore che non andava in bicicletta regolarmente. Le donne hanno fornito informazioni su esercizio fisico, salute sessuale, sintomi urinari e qualsiasi infezione del tratto urinario (IVU) che avevano avuto. Nel complesso, il ciclismo non sembra aver influenzato la funzione sessuale o urinaria delle donne. In generale, le cicliste hanno ottenuto punteggi migliori nelle valutazioni della salute sessuale rispetto ai non ciclisti. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che le donne cicliste erano a maggior rischio di infezioni del tratto urinario. Inoltre, le donne che pedalavano molto – oltre tre volte a settimana con una media giornaliera di 25 miglia per oltre due anni – erano più inclini alla perdita di sensibilità nel perineo e alla formazione di piaghe.

I ciclisti che avvertono intorpidimento, perdita di sensibilità o disagio a livello genitale possono prendere in considerazione la possibilità di fare delle pause e di camminare per ridurre la pressione sul perineo. Anche stare in piedi può aiutare. Se l’intorpidimento genitale persiste è bene consultare l’andrologo.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

SESSUALITA’ FEMMINILE

Punto G: esiste realmente?

L’esistenza nella donna del punto G – un’area che, quando stimolata, porti a un intenso piacere sessuale – è un argomento molto dibattuto nella medicina sessuale. Mentre alcuni scienziati affermano di averlo trovato, altri sono scettici. Un team di ricercatori lo ha definito un “UFO ginecologico”. Si dice che il punto G si trovi all’interno della vagina, sulla parete anteriore, dalla parte più esterna alla metà.

Il punto G prende il nome dal Dr. Ernst Grafenberg, che lo descrisse per la prima volta nel 1950. Da allora, sono stati condotti vari studi anatomici, alla ricerca della sua posizione esatta e delle sue caratteristiche anatomiche. Alcuni esperti ritengono che ci sia più di una singola area in riferimento al punto G.

Nel 2014, il dott. Emmanuele Jannini ha parlato di un complesso clito-uretro-vaginale (CUV), che coinvolge la parete vaginale anteriore, l’uretra (il canale che l’urina attraversa) e la clitoride (un organo, posto superiormente all’introito vaginale, che provoca piacere sessuale in molte donne). I ricercatori hanno spiegato che i precedenti studi avevano mostrato cosa succede nei genitali quando una donna ha un orgasmo. “Non è stata identificata nessuna singola struttura coerente con un punto G distinto”, hanno scritto, ma è possibile che gli organi genitali possano lavorare insieme per scatenare l’orgasmo quando una donna viene stimolata.

Alcune donne scoprono che la stimolazione di quest’area porta a orgasmi eccezionali ma altre non sono in grado di provare questo tipo di piacere e si chiedono se qualcosa non vada. In ogni caso le coppie dovrebbero ricordare che ci sono molti percorsi per raggiungere il piacere sessuale, e che godere dell’intimità è molto più che stimolare un determinato punto anatomico. Una sessualità positiva può comportare una varietà di sensazioni corporee, dalla carezza e dal gusto alla vista, all’olfatto e al suono. Le coppie vanno incoraggiate a passare più tempo in camera da letto e scoprire cosa va meglio per loro.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Attività sessuale durante il periodo mestruale femminile: è sicura? Ci sono dei benefici?

Fintanto che entrambi i partner si sentono a proprio agio (ed è fatta in sicurezza), non c’è motivo di evitare l’attività sessuale durante il periodo mestruale femminile. In effetti, alcune donne si sentono più interessate al sesso mentre hanno le mestruazioni. In ogni caso le coppie dovrebbero praticare sesso “in sicurezza” durante questo periodo, poiché sono pur sempre possibili sia le gravidanze non pianificate sia la trasmissione di infezioni a trasmissione sessuale.

Gravidanza non pianificata: Per la maggior parte delle donne, le possibilità di rimanere incinte durante il “periodo mestruale” sono relativamente basse a causa del ciclo ovulatorio. Ma il ciclo di ogni donna è diverso e fattori come lo stress, i fibromi uterini e l’endometriosi possono rendere i cicli ovulatori difficili da prevedere. Inoltre, gli spermatozoi possono vivere fino a cinque giorni dopo l’eiaculazione, quindi è possibile fecondare l’uovo. A meno che non desiderino concepire, le coppie fertili dovrebbero sempre usare un metodo anticoncezionale durante l’attività sessuale.

Infezioni: le pratiche sessuali sicure sono importanti, indipendentemente dal fatto che una donna abbia le mestruazioni o meno. Tuttavia, durante il suo ciclo mestruale, la cervice di una donna si apre un po ‘per consentire al sangue mestruale di defluire. Perciò vi potrebbe essere un rischio maggiore che i germi (batteri, virus o parassiti) attraversino la cervice e penetrino nell’utero. Virus come l’HIV e l’epatite B e C possono essere trasmessi anche attraverso il sangue mestruale. I preservativi (e le protezioni orali, se le coppie praticano il sesso orale) sono fondamentali se la condizione di trasmissione di infezioni a trasmissione sessuale (STI) di un partner è sconosciuta o discutibile.

Benefici: Per alcune donne, il sesso durante le mestruazioni ha benefici: i cambiamenti ormonali durante questo periodo potrebbero aumentare il desiderio sessuale;  Il sangue mestruale fornisce una maggiore lubrificazione, quindi i rapporti possono essere più confortevoli; le endorfine rilasciate durante l’orgasmo possono alleviare il malumore o i crampi mestruali.

Le coppie che considerano di avere attività sessuale durante le mestruazioni potrebbero volerne parlarne prima. Il sangue mestruale è naturale e normale, ma non è attraente per tutti i partner. Si può posizionare sul letto un asciugamano scuro per proteggere le lenzuola o provare a fare sesso sotto la doccia (facendo molta attenzione a non scivolare). Le donne potrebbero anche provare a usare una coppetta mestruale usa e getta. (Nota: non tutte le coppette mestruali possono essere indossate durante il rapporto, quindi è importante verificarlo con un medico o il farmacista)

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Le donne raggiungono l'orgasmo più rapidamente con la masturbazione o il rapporto sessuale?

Ogni donna è diversa e il tempo impiegato da ognuna per raggiungere l’orgasmo può dipendere dalla sua situazione personale.

Uno studio del 2018 che ha esaminato 2.304 donne, ha scoperto che in genere le donne raggiungono l’orgasmo più rapidamente con la masturbazione rispetto al rapporto sessuale. In media, le donne raggiunsero l’orgasmo in 14 minuti con il rapporto mentre il tempo medio fu di 8 minuti con la masturbazione. È importante ricordare che questi numeri sono solo medie e ci sono molti fattori che possono influenzare la velocità con cui una donna raggiunge l’orgasmo: • Conflitti relazionali. Per molte donne, il sesso promuove l’intimità e la fiducia nel partner. Se quella fiducia viene alterata, o se la donna non è sicura della relazione potrebbe avere difficoltà a raggiungere l’orgasmo. • Ansia. Una donna potrebbe essere preoccupata per la situazione sessuale, la gravidanza indesiderata o le infezioni a trasmissione sessuale. Anche le donne con una storia di abusi sessuali potrebbero sentirsi ansiose. • Distrazioni. La donna può trovare difficile concentrarsi sui piaceri del sesso se stressata da un problema di lavoro o familiare. • Mancanza di esperienza. Una donna potrebbe non sapere (ancora) quali tipi di stimolazione trova più piacevoli. • Mancanza di comunicazione. Una donna potrebbe sentirsi condizionata o imbarazzata nel far conoscere le sue preferenze e avversioni sessuali. • Credenze in campo sessuale. I sentimenti negativi nei riguardi della sessualità o la convinzione che non si debba goderne possono rendere difficile l’orgasmo.

Altre possibili ragioni per le difficoltà orgasmiche sono le seguenti: • Anatomia. La stimolazione della clitoride è spesso l’elemento fondamentale per l’orgasmo. Ma se la clitoride di una donna è piccola o situata lontano dalla vagina, potrebbe non ricevere un’adeguata stimolazione. • Farmaci e malattie. I farmaci possono avere effetti collaterali sessuali e alcune malattie, come il diabete, possono influenzare anche la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Le donne che hanno problemi orgasmici dovrebbero parlarne con il proprio partner. La soluzione potrebbe essere semplice come modificare le proprie abitudini sessuali. Ad esempio, le donne che non raggiungono l’orgasmo durante il rapporto vaginale potrebbero trovare particolarmente piacevole il sesso orale. Può essere di notevole aiuto consultare un medico, l’andrologo, il ginecologo, il sessuologo o un consulente di coppia.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Orgasmi per stimolazione vaginale e clitoridea: ci sono differenze?

La risposta a questa domanda è soggettiva per ogni donna. Molte donne raggiungono l’orgasmo quando viene stimolata la clitoride. Altre preferiscono la stimolazione vaginale attraverso la penetrazione.

Quale orgasmo è “migliore”? Uno studio del 2016 coinvolse 88 donne tra 18 e 53 anni. Le donne che identificarono la clitoride come la loro principale fonte di orgasmo tendevano a essere più eccitate e sentire più desiderio sessuale rispetto a quelle che richiedevano la stimolazione vaginale. Non venne trovato alcun legame tra la fonte dell’orgasmo e la depressione, l’ansia, la soddisfazione sessuale, il disagio sessuale o l’intensità dell’orgasmo.

È importante ricordare che molti fattori possono contribuire all’orgasmo femminile. Si può raggiungere l’apice con un partner, ma non con un altro,  oppure raggiungere l’orgasmo più facilmente durante il sesso orale o la masturbazione ma non durante la penetrazione. Lo stress, l’ansia e il dolore – che possono variare di giorno in giorno – possono influenzare la capacità di rilassarsi e raggiungere l’orgasmo. Inoltre, alcune donne raggiungono l’apice quando vengono stimolate altre parti del corpo, come i capezzoli. In definitiva, l’orgasmo è un’esperienza individuale. Le coppie dovrebbero imparare a discutere delle loro preferenze e avversioni sessuali e a lavorare insieme per rendere ogni incontro sessuale soddisfacente.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Le donne di solito raggiungono l'orgasmo attraverso un rapporto vaginale con un partner maschio?

Molte donne non ci riescono. La maggior parte delle donne ha bisogno di altre forme di stimolazione sessuale, con o senza rapporti vaginali, per raggiungere l’orgasmo. Ciò non significa che le donne non godano dei rapporti vaginali o della vicinanza fisica che sperimentano con il partner in quel momento, ma la maggior parte delle donne non raggiunge l’orgasmo solo attraverso i rapporti vaginali. Per molte donne, la stimolazione della clitoride è una componente essenziale dell’orgasmo.

Con migliaia di terminazioni nervose, la clitoride è l’organo sessuale più sensibile della donna. Ne è visibile solo una piccola parte, il glande. Le clitoridi variano in dimensioni e posizione, perciò a volte sono difficili da raggiungere. La clitoride riceve una stimolazione minima durante la sola penetrazione, lasciando alcune donne sessualmente insoddisfatte. Perché si verifichi l’orgasmo femminile, potrebbe essere necessario che le coppie modifichino le proprie abitudini.

Possono essere presi in considerazione i seguenti suggerimenti: • Masturbazione. Durante l’attività autoerotica le donne possono scoprire da sole dove si trova la loro clitoride e come piace che sia toccato. • Parlare con il partner. Le donne non dovrebbero essere timide su ciò che dà loro piacere o di cui hanno bisogno. Un sistema è quello di prendere la mano del partner e mostrargli ciò che dà piacere. • Non solo penetrazione. Le donne dovrebbero parlare con il loro partner delle attività sessuali che possono essere aggiunte ai rapporti vaginali, come usare sex toys o fare sesso orale. • Provare diverse posizioni. Si potrebbe scoprire che una posizione diversa consente alla donna o al suo partner di stimolare la clitoride durante la penetrazione. • Utilizzare un vibratore. Alcune donne trovano utile stimolare  la loro clitoride con un vibratore mentre il loro partner penetra la vagina.

Tutte le donne sono diverse. Ciò che è piacevole per una donna potrebbe non piacere ad un’altra. E non esiste un approccio unico per tutti gli orgasmi femminili. La capacità di raggiungere l’orgasmo può anche dipendere da altri fattori, come stress, ansia e soddisfazione della relazione. Le donne con problemi di orgasmo dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di consultare un andrologo o un sessuologo, da sole o con il proprio partner.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Orgasmo femminile senza stimolazione sessuale diretta: è possibile?

Molte donne sentono che la stimolazione sessuale delle loro zone erogene, come la vagina, la clitoride e il seno, le predispone all’orgasmo, ma alcune donne raggiungono l’orgasmo anche quando non si trovano in una tipica situazione sessuale. È difficile sapere quante donne sperimentano l’orgasmo in questo modo o quanto spesso si verificano tali orgasmi. Tuttavia, sono state descritte le seguenti situazioni: • Pensare. Il cervello è un organo sessuale essenziale. Per alcune donne, fantasticare su una situazione romantica o sessuale è sufficiente per portarle all’orgasmo. Questo metodo potrebbe richiedere del tempo ed esercizio e le donne potrebbero combinare questa attività con tecniche di rilassamento, respirazione profonda o esercizi del pavimento pelvico. • Dormire. Le donne, come gli uomini, possono avere orgasmi spontanei mentre dormono. Gli orgasmi notturni di solito si verificano durante un sogno sessuale durante il quale ci si eccita. Al risveglio si può provare un’intensa sensazione di piacere. • L’esercizio fisico. Orgasmi sono possibili durante l’attività fisica. Gli esercizi addominali, l’arrampicata e il sollevamento pesi sono i metodi più comuni ma anche ciclismo, spinning, arrampicata su corda, arrampicata su palo possono portare all’orgasmo.

Sebbene possano sembrare piacevoli, gli orgasmi spontanei non sono sempre ben accetti. Le donne con disturbo dell’eccitazione genitale persistente (PGAD) si sentono continuamente eccitate sessualmente senza alcun contatto o pensiero sessuale. I sintomi possono durare per ore, giorni o più. Gli orgasmi possono alleviare i sintomi in una certa misura, ma non in modo permanente. Si tratta di una condizione angosciosa e spesso causa di imbarazzo.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

La clitoride: la forma, le dimensioni e la posizione possono influire sul piacere sessuale?

Con migliaia di terminazioni nervose, la clitoride è la fonte di piacere sessuale intenso per molte donne. In effetti, la stimolazione della clitoride è l’unico modo in cui alcune donne riescono a raggiungere l’orgasmo. Si ritiene che il piacere sessuale sia la funzione principale della clitoride. La sua porzione esterna, chiamata glande, è una piccola struttura situata tra l’osso pubico, superiormente e le grandi labbra inferiormente. Il glande si trova sotto un cappuccio di pelle che lo protegge (simile al prepuzio del pene). La maggior parte della clitoride non è visibile e si estende internamente verso la vagina. Le clitoridi variano in dimensioni, forma e posizione. In genere, il glande sembra un piccolo pulsante, ma alcuni sono più piccoli di altri o hanno meno superficie. Inoltre, alcuni sono più vicini alla vagina rispetto ad altri. Anche il cappuccio della clitoride può variare. A volte, copre l’intero glande, a volte lascia il glande esposto. Non tutte le donne raggiungono l’orgasmo dalla stimolazione della clitoride. In alcuni casi, la clitoride è piccola o troppo lontana dalla vagina, in altri Il prepuzio potrebbe essere troppo grande. Una donna può aumentare le sue possibilità di orgasmo mostrando al proprio partner dove si trova esattamente la sua clitoride e come le piace essere stimolata. Il partner potrebbe aver bisogno di toccarlo con un’angolazione diversa o provare un’altra forma di stimolazione, come il sesso orale. Le coppie possono anche provare diverse posizioni sessuali che consentono una maggiore stimolazione della clitoride.

Da alcune donne  viene presa in considerazione la chirurgia estetica genitale, soprattutto se si pensa che il proprio prepuzio clitorideo sia troppo grande, per farlo ridurre. Ma tali procedure non sono prive di rischi, come dolore e infezione.

Ci sono molte ragioni per cui una donna potrebbe avere problemi orgasmici, tra cui la scarsa comunicazione tra i partner, problemi di relazione e ansia. La terapia sessuale può fornire alle coppie gli strumenti di cui hanno bisogno per discutere dei loro desideri e bisogni sessuali. L’andrologo o il sessuologo possono offrire idee e strategie per migliorare la relazione. Può anche essere utile la consultazione autonoma del terapeuta da parte della donna.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Orgasmi multipli: cosa sono? Quanto sono comuni?

 Gli orgasmi multipli si verificano quando l’orgasmo viene raggiunto più di una volta durante un singolo periodo di attività sessuale. La maggior parte delle donne, ma non tutte, ha la capacità di avere orgasmi multipli. Mancano studi accurati e gran parte di ciò che sappiamo proviene dalle storie personali dei pazienti. Ci sono anche diverse definizioni. Alcuni ritengono che si verifichino più orgasmi uno dopo l’altro, con piccoli “tempi morti” tra di loro durante i quali l’eccitazione femminile si mantiene. Altri ritengono che possano verificarsi più orgasmi con maggior tempo nel mezzo. Con questa definizione, una donna potrebbe raggiungere l’orgasmo una volta, riposare un po ‘, quindi avere l’orgasmo di nuovo pochi minuti dopo. Spesso le donne sentono che il loro secondo o terzo orgasmo sono meno intensi ma non meno piacevoli.

Per alcune donne, gli orgasmi multipli potrebbero non avere nulla a che fare con il sesso. Le donne che soffrono di un disturbo da eccitazione genitale persistente (PGAD) possono sentirsi eccitate sessualmente per ore o giorni senza alcuna stimolazione sessuale. Possono avere diversi orgasmi spontanei che non possono controllare, in un breve periodo di tempo.

 Si pensa che gli uomini non siano in grado di avere orgasmi multipli a causa del loro periodo refrattario. Dopo l’eiaculazione, il corpo del maschio va incontro ad un periodo di riposo durante il quale non è più eccitabile. I periodi refrattari di alcuni uomini sono brevi – solo pochi minuti. Ma per altri, il tempo di recupero può durare da 12 a 24 ore, o anche di più.

Alcuni uomini dicono che possono effettivamente avere orgasmi multipli. Gran parte delle informazioni nella letteratura medica si basa sulle esperienze soggettive degli uomini. Un articolo di revisione del 2016 spiega che per gli uomini si verificano più orgasmi nell’arco di 20 minuti, ma la capacità di averli diminuisce dopo i 30 anni. L’articolo ha osservato che è più probabile che si verifichino più orgasmi negli uomini quando si evita l’eiaculazione per un lungo periodo di tempo , si usano droghe psicostimolanti, si cambia partner in un contesto sessuale di gruppo o si usano sex toys.

Sia i maschie sia le femmine non devono preoccuparsi se non raggiungono più orgasmi consecutivi. Le esperienze sessuali possono ugualmente essere molto soddisfacenti. Tuttavia, se le coppie vogliono provare ad avere orgasmi multipli (o migliorare i loro orgasmi attuali) dovrebbero essere aperte riguardo alle loro preferenze ed avversioni sessuali e considerare di provare una varietà di attività sessuali. Dovrebbero anche essere pazienti e rilassati. A volte, ci vuole pratica per raggiungere orgasmi multipli. Alcuni esperti raccomandano anche di concentrarsi meno sugli orgasmi multipli come obiettivo finale e concentrarsi maggiormente sull’esperienza e le sensazioni che derivano dall’attività sessuale.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Orgasmo precoce femminile: esiste?

Sì, alcune donne raggiungono l’orgasmo prima che lo desiderino, anche se ciò non è molto comune. La situazione è simile all’eiaculazione precoce negli uomini, ma non è stata altrettanto ampiamente studiata.

Nel 2011, uno studio ha valutato quanto fosse comune l’orgasmo prematuro tra un gruppo di 510 donne portoghesi di età compresa tra 18 e 45 anni. Si scoprì che circa il 40% delle donne aveva orgasmi precoci di tanto in tanto, il 14% li aveva frequentemente ed il 3% li aveva sempre.

Come l’eiaculazione precoce, l’orgasmo prematuro femminile può essere frustrante per entrambi i partner. Una partecipante allo studio ha spiegato la sua situazione in questo modo: “Finisco molto rapidamente, mentre il mio ragazzo non ne ha la possibilità. . . Una volta che raggiunto l’orgasmo, trovo scomodo continuare, l’umore cambia e lui finisce per perdere l’erezione, questo mi fa star male … ”

Come con qualsiasi difficoltà sessuale, le donne con orgasmo prematuro dovrebbero parlare con il proprio medico. La terapia sessuale o la consulenza di coppia possono aiutare.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Le donne eiaculano?

Alcune donne eiaculano quando raggiungono l’orgasmo, ma vi sono ancora molti quesiti irrisolti.

Eiaculano dal 10% al 50% delle donne. Alcuni esperti ritengono che tutte le donne eiaculino, ma la maggior parte non ne è consapevole perché il fluido prodotto refluisce nella vescica anziché all’esterno. Per molti anni, si è pensato che il fluido fosse urina e le donne spesso si preoccupano che sia così. Viceversa, il fluido è simile all’eiaculato maschile. La ricerca suggerisce che sono coinvolte le ghiandole di Skene che si trovano nella parete vaginale, vicino all’uretra (il canale da cui esce l’urina).

Le donne che eiaculano quando viene stimolato il loro punto G, un’area particolarmente sensibile situata a circa due centimetri dall’ingresso della vagina. Per molte donne, la stimolazione del punto G porta ad un intenso piacere sessuale. Le ghiandole dello Skene e il punto G sono vicini l’uno all’altro. Si pensa che la stimolazione del punto G possa innescare la secrezione dalle ghiandole dello Skene sotto forma di eiaculato. La quantità di fluido eiaculato può variare ampiamente. Alcune donne rilasciano solo un po ‘di liquido; altre devono utilizzare un asciugamano per evitare di bagnare le lenzuola.

L’eiaculazione femminile deve essere causa di preoccupazione. Alcune donne si sentono in imbarazzo quando succede, ma molti partner non ne sono affatto disturbati. Tuttavia, se le donne notano secrezioni diverse da quelle usuali dovrebbero consultare il loro ginecologo.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Simulare l’orgasmo: quanto è comune e perché lo si fa?

Sia gli uomini sia, soprattutto, le donne fingono di avere orgasmi. Uno studio del 2009 ha riferito che tra chi aveva avuto rapporti vaginali, il 28% degli uomini e il 67% delle donne aveva simulato l’orgasmo. Le donne spesso simulano l’orgasmo emettendo suoni tipici, respirando più rapidamente o muovendosi in modo da far pensare al proprio partner di essere arrivate al climax. Dal momento che gli uomini in genere eiaculano quando raggiungono l’orgasmo, fingere è più difficile. Tuttavia, se si indossa un preservativo, si potrebbe nasconderlo al partner.

Uomini e donne citano molte motivazioni per fingere l’orgasmo. A volte, vogliono solo che l’incontro finisca, specialmente se sanno che non hanno intenzione di raggiungere il climax. Spesso, si pensa al partner quando si simula l’orgasmo dimostrando di aver apprezzato l’esperienza. In altri casi si vuole evitare di far sentire il partner inadeguato o ansioso. Alcune coppie ritengono che ci sia una sequenza corretta che prevede che la donna lo raggiunga per prima. Per questo la donna può simulare il suo orgasmo per adeguarsi a questa sequenza, anche se avrebbe raggiunto l’orgasmo con un po ‘più di tempo a disposizione. Gli esperti hanno scoperto che alcune donne simulano l’orgasmo perché ciò le rende più eccitate, con una conseguente maggiore soddisfazione sessuale.

Molte coppie pensano all’orgasmo come un obiettivo da raggiungere entro la fine dell’interazione sessuale e che se l’orgasmo non si verifica, in qualche modo hanno fallito. Ma l’orgasmo è un processo complesso che potrebbe non accadere in ogni occasione. Concentrarsi invece sull’intimità condivisa piuttosto che su un grande orgasmo può rendere il sesso più appagante per entrambi i partner. E se un partner non raggiunge l’orgasmo regolarmente, potrebbe essere un’opportunità per le coppie di discutere di ciò che piace o sperimentare nuove modalità sessuali.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Le donne hanno orgasmi notturni?

Alcune donne hanno orgasmi durante il sonno come avviene nei maschi adolescenti, che spesso eiaculano durante il sonno dopo aver fatto un sogno erotico. Si tratta di una fase normale della crescita che può verificarsi anche negli uomini adulti.

Per le donne l’esperienza, che può accadere sia durante l’adolescenza sia durante l’età adulta, è comunque intensa ed i sogni erotici possono portare alla lubrificazione vaginale ed all’orgasmo.

Sfortunatamente gli orgasmi notturni non sono stati ampiamente studiati. Nel 1953 Alfred Kinsey stimò che circa il 70% delle donne aveva avuto sogni sessuali ad un certo punto della loro vita. Chi aveva orgasmi notturni tendeva ad averli circa tre o quattro volte l’anno.

Raggiungere l’orgasmo durante il sonno è più comune tra i maschi rispetto alle femmine, ma le donne non dovrebbero preoccuparsi. Se si verificano, è normale. Se non accadono, anche questo è normale.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Allergia allo sperma: cos'è e come viene trattata?

L’allergia allo sperma o ipersensibilità al plasma seminale, che colpisce principalmente le donne, è una rara reazione allergica alle proteine ​​che si trovano nel liquido seminale..

La sintomatologia consiste in arrossamento, gonfiore, dolore, prurito e sensazione di bruciore nella zona vaginale e compare circa 10-30 minuti dopo il contatto con lo sperma. La sintomatologia potrebbe non essere confinata nell’area vaginale ma può interessare qualsiasi area in cui vi sia stato il contatto con lo sperma, compresa la pelle e la bocca e può durare da alcune ore ad alcuni giorni. In alcuni casi vi possono essere sintomi generalizzati come orticaria, edema, difficoltà respiratoria o sindrome anafilattica (reazione allergica generalizzata e potenzialmente letale). L’allergia allo sperma può essere scoperta la prima volta che si ha attività sessuale, ma a volte accade dopo precedenti esperienze sessuali senza sintomi e può verificarsi in maniera esclusiva con un solo partner oppure, può accadere improvvisamente con un partner stabile.

La condizione è spesso diagnosticata erroneamente come vaginite, micosi o herpes genitale. Fondamentale per la diagnosi è l’uso del preservativo, che provoca la scomparsa dei sintomi. L’allergia allo sperma è una condizione frustrante per le coppie e può generare tensione relazionale. Può complicare le cose per le coppie che desiderano concepire anche se vi sono altre modalità per ottenere la gravidanza. L’allergia non influisce sulla fertilità e si può ricorrere all’inseminazione artificiale o alla fecondazione in vitro dopo il lavaggio dello sperma. Quando si sospetti di avere allergia allo sperma bisogna consultare il proprio ginecologo o allergologo. I test intradermici, in cui una piccola quantità di sperma del partner viene iniettata sotto la pelle, possono confermare se c’è un’allergia o meno.

Il modo più semplice per far fronte all’allergia allo sperma è assicurarsi che non vi siano contatti con lo sperma usando sempre il preservativo oppure utilizzando il coito interrotto. Un’altra opzione “desensibilizzante” prevede che l’allergologo inserisca quantità diluite di seme del partner nella vagina ogni 20 minuti, aumentando gradualmente la quantità di seme fino a quando non si riesce a tollerare il seme puro. Successivamente le coppie sono istruite ad avere attività sessuale ogni 48 ore per mantenere questo livello di tolleranza. Nel caso in cui si verifichi uno shock anafilattico (potenzialmente letale) è consigliabile avere a disposizione un autoiniettore di epinefrina.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

CHIRURGIA GENITALE 

Chirurgia peniena: perchè? Sempre necessaria?

L’idea di essere sottoposti ad un intervento chirurgico al pene può mettere in ansia, ma in realtà questo tipo di chirurgia è in realtà abbastanza routinaria. Viene utilizzata in situazioni molto comuni come Fimosi e/o Frenulo Breve oppure in altre condizioni meno frequenti:

Cancro del pene. Nelle prime fasi del cancro del pene, si può rimuovere solamente il tumore. Nelle fasi più avanzate, può essere necessario rimuovere una parte o tutto il pene. L’intervento si chiama penectomia.

Disfunzione erettile. In casi molto selezionati (pazienti giovani e con danni vascolari da trauma) possono essere eseguiti interventi di chirurgia vascolare per migliorare il flusso di sangue durante l’erezione. Nei casi di disfunzione erettile di grado severo, che non risponde alle terapie, possono essere impiantate chirurgicamente le protesi peniene (malleabili o gonfiabili) .

Malattia di Peyronie. Questa malattia provoca la formazione di aree di tessuto cicatriziale fibroso (placche) che inducono l’incurvamento del pene in erezione. E’ possibile raddrizzare il pene con interventi di corporoplastica o, quando coesiste una disfunzione erettile di grado severo,  con l’impianto di protesi peniena.

Per malattie come il cancro del pene, la chirurgia può essere l’unica opzione di trattamento. Per condizioni come la disfunzione erettile vanno provate prima una serie di terapie come i farmaci orali, i dispositivi  per il vuoto (Vacuum) o i farmaci iniettati nel pene. In genere la chirurgia non viene presa in considerazione  a meno che queste terapie siano inadeguate o inefficaci.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Cosè il prepuzio?

Il prepuzio è una parte mobile della pelle che copre il glande del pene e l’apertura esterna dell’uretra (il canale  da cui vengono emessi urina e liquido seminale). Può essere tirato indietro per esporre il glande e riportato nella sua posizione originale.

Il prepuzio protegge il glande e mantiene l’area lubrificata. Alcuni ritengono che contribuisca anche al piacere sessuale a causa dei suoi recettori nervosi sensitivi.

Il prepuzio dei neonati nella maggior parte dei casi non può essere ritirato, tuttavia, all’età di tre anni il più delle volte si può ritirare il prepuzio.

La circoncisione è una procedura chirurgica che rimuove parte o tutto il prepuzio. Di solito viene praticata per motivi medici, religiosi o culturali.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Quali malattie possono colpire il prepuzio?

Le condizioni più comuni che colpiscono il prepuzio:

  • Fimosi. non si riesce a retrarre il prepuzio. Vi può esser gonfiore e arrossamento, difficoltà a urinare e erezioni dolorose. Le cause, un’infezione, infiammazione o cicatrici.

Il trattamento per la fimosi dipende dalla causa e dalla gravità. In casi lievi, si potrebbe usare un unguento che ammorbidisce il prepuzio. Altri possono usare farmaci antifungini o antibiotici. Tuttavia, i casi avanzati di fimosi di solito richiedono un intervento chirurgico.

  • Parafimosi. Si verifica quando non si può riportare il prepuzio in avanti nella sua posizione originale. Rimane retratto e non copre il glande. Ciò può provocare gonfiore e dolore.

Gli uomini con parafimosi dovrebbero consultare immediatamente un medico. Se il caso è lieve, il medico potrebbe essere in grado comprimendo il glande e spingendo in avanti il ​​prepuzio a risolvere il problema. Nei casi più gravi, è necessario un intervento chirurgico.

Se non trattata, la parafimosi può interferire con il flusso sanguigno verso il glande.

  • Balanopostite. è una combinazione di due condizioni: balanite (infiammazione del glande) e postite (infiammazione del prepuzio). I due si verificano spesso insieme. I sintomi della balanopostite comprendono arrossamento, scolorimento e pelle indurita.

La balanopostite può essere causata da infezioni batteriche, infezioni fungine o altre condizioni infiammatorie della pelle. Di solito è trattato con farmaci antibiotici o antifungini. In casi gravi o ricorrenti, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

I problemi del prepuzio possono spesso essere prevenuti con un’igiene adeguata.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Prepuzio stretto (Fimosi): in che maniera si può allargare?

Il restringimento e la scarsa elasticità del prepuzio dovrebbe essere trattato sempre da uno specialista in andrologia o urologia. Il termine medico per un prepuzio che non può essere retratto è fimosi. Il termine medico per un prepuzio che è stato retratto ma che non può più essere riportato in avanti è parafimosi.

I bambini nascono con una fimosi fisiologica. Le fisiologiche aderenze tra la superficie interna del prepuzio e il glande si dissolvono nel tempo, i bambini imparano a retrarre il prepuzio e tirarlo in avanti quando esplorano i loro genitali. Di solito, sono in grado di farlo entro i 7 anni, ma in alcuni ragazzi è necessario più tempo.

La fimosi patologica si verifica negli adolescenti e uomini adulti. Può essere causata da un anello ristretto sulla punta del prepuzio, da scarsa igiene, infezioni o infiammazioni.

Per curare la fimosi, può essere prescritta una crema con steroidi che ammorbidisce il prepuzio e facilita il movimento avanti e indietro. La crema viene generalmente applicata sulla punta del prepuzio. Dopo un paio di settimane, si possono iniziare esercizi di stiramento fatti con delicatezza. Questi esercizi dovrebbero essere insegnati ai pazienti (o ai genitori) in modo che siano eseguiti correttamente.

Casi più gravi di fimosi possono richiedere la circoncisione, un intervento chirurgico in cui una parte o tutto il prepuzio viene rimosso. Se viene rimossa solo una parte del prepuzio, è possibile il ripetersi della fimosi.

Un’altra opzione chirurgica è la prepuzioplastica o incisione dorsale, in cui viene praticata un’incisione longitudinale che viene suturata trasversalmente per allargare il prepuzio. Nessuna parte del prepuzio viene rimossa, ma dovrebbe essere più facile retrarlo e tirarlo in avanti.

La parafimosi, quando il prepuzio dopo essere stato retratto non può più essere tirato in avanti, potrebbe essere trattata manualmente. Di solito il medico rende insensibile l’area con un anestetico locale prima di tirare in avanti il ​​prepuzio con le mani. Questa manovra dovrebbe essere fatto solo da un operatore sanitario qualificato.  Se la parafimosi è grave, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. La parafimosi è un’emergenza e necessita di cure mediche immediate per evitare maggiori problemi, come la necrosi tissutale.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Circoncisione: perché farla in età adulta?

La circoncisione – la rimozione del prepuzio – è praticata da varie culture in tutto il mondo. Molti maschi sono circoncisi da neonati, altri fanno l’intervento da adulti. Si può scegliere di fare la circoncisione per fattori estetici e socioculturali,  tuttavia, ci sono anche motivazioni  mediche.

Fimosi

In genere, un soggetto non circonciso può tirare in avanti e retrarre il prepuzio. A volte, il prepuzio si restringe (a causa di infezione, infiammazione, scarsa igiene, diabete)  e non può essere retratto. Questa alterazione  si chiama fimosi. I casi più lievi di fimosi potrebbero essere trattati con un unguento che ammorbidisca il prepuzio. I casi più gravi possono richiedere la circoncisione.

Parafimosi

La parafimosi si verifica quando il prepuzio, dopo essere stato retratto, non può più essere tirato in avanti nella sua posizione normale. Il risultato è la formazione di un anello di pelle rigido e costrittivo con successivo gonfiore della pelle al di là della zona ristretta e dolore. La parafimosi necessita di cure mediche immediate. Se non trattato, il flusso sanguigno verso la punta del pene potrebbe essere bloccato. Nei casi gravi di parafimosi si potrebbe dover essere circoncisi.

Infiammazioni del pene

La circoncisione può essere necessaria per queste condizioni infiammatorie del pene: –  Balanite: infiammazione del glande  – Postite – infiammazione del prepuzio –  Balanopostite – infiammazione sia del glande che del prepuzio. Balanite, postite e balanopostite sono provocate da infezioni , infezioni a trasmissione sessuale, reazioni allergiche e altre alterazioni della pelle. I diabetici sono a rischio più elevato.

Dolore al pene, dolore durante l’attività sessuale e un frenulo breve sono altri motivi per cui gli uomini adulti potrebbero essere circoncisi.

La circoncisione può essere praticata per ridurre il rischio di infezioni, comprese le infezioni a trasmissione sessuale e l’HIV. L’Organizzazione mondiale della sanità riferisce che “la circoncisione maschile riduce negli uomini il rischio di infezione da HIV, acquisita per via eterosessuale, di circa il 60%”.

Sebbene la circoncisione possa ridurre il rischio di malattie sessualmente trasmissibili, incluso l’HIV, non elimina tale rischio. Gli uomini e i loro partner dovrebbero comunque usare pratiche sessuali sicure, come l’uso del preservativo durante ogni atto sessuale.

Si ritiene inoltre che la circoncisione riduca il rischio di cancro al pene.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Circoncisione: qual’è la posizione dell'American Academy of Pediatrics?

Nell’agosto 2012, l’American Academy of Pediatrics ha emesso una dichiarazione di principio sulla circoncisione, affermando che i “benefici per la prevenzione delle malattie da parte della circoncisione elettiva superano i rischi della procedura”. I benefici per la salute “non sono abbastanza grandi per raccomandare la circoncisione di routine per tutti i neonati maschi. ”Tuttavia  sono sufficienti per giustificare la disponibilità della circoncisione per le famiglie che la scelgono. Le circoncisioni devono essere eseguite da professionisti qualificati in condizioni sterili.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Quanto è diffusa la circoncisione nel mondo?

La circoncisione è una procedura chirurgica che prevede la rimozione, parziale o completa, del prepuzio. La pratica è più comune in alcune aree del mondo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la circoncisione è più comune in Nord Africa, Africa occidentale e Medio Oriente. In queste aree, oltre l’80% degli uomini e dei ragazzi è circonciso. Anche la Malesia, le Filippine e la Corea del Sud hanno alti tassi di circoncisione.

In Australia e Nord America, i tassi di circoncisione scendono tra il 20% e l’80%. Nella maggior parte dell’Asia, Europa, America centrale e Sud America, la circoncisione è meno comune, con tassi di prevalenza inferiori al 20%. Le tariffe possono variare nei diversi paesi tra i vari gruppi etnici.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

La circoncisione influisce sulla funzione o sul piacere sessuali?

Nell’estate del 2013, un gruppo di ricerca australiano e statunitense ha pubblicato la sua analisi della letteratura scientifica. Sulla base della loro revisione di 36 studi che hanno coinvolto oltre 40.000 uomini, hanno concluso che la circoncisione non influisce negativamente sulla funzione o sulla soddisfazione sessuale maschile.

Alcune persone credono che gli uomini non circoncisi provino più piacere perché il sistema nervoso nell’area è particolarmente sensibile alla stimolazione, ma nel complesso, gli effetti della circoncisione sul piacere sembrano essere prevalentemente soggettivi. Sia gli uomini circoncisi che quelli non circoncisi – con e senza un partner – possono sperimentare per scoprire quali tipi di stimolazione diano maggior piacere.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Circoncisione: in che modo può influire sul piacere sessuale del partner?

E’ difficile rispondere, poiché le idee di piacere delle partner sono altamente personali. Ad alcune piace fare sesso con un uomo circonciso; ad altre piace stare con un uomo non circonciso. Altre ancora non hanno  alcuna preferenza.

L’igiene è uno dei motivi per cui i partner potrebbero preferire un uomo circonciso. Un prepuzio intatto è più difficile da pulire. Può anche essere più suscettibile alle infezioni. Alcuni partner si sentono più a loro agio a fare sesso con un uomo circonciso perché ritengono che il loro rischio di infezione sia inferiore. Essere più rilassati su questo tema può rendere il sesso più piacevole.

D’altra parte, alcuni partner preferiscono il sesso con un uomo non circonciso perché il prepuzio viene sentito più morbido e c’è meno attrito durante la penetrazione. Inoltre, alcuni partner scoprono che gli uomini non circoncisi penetrano con un movimento più delicato. Il prepuzio è un’area molto sensibile dal punto di vista sessuale, quindi l’uomo potrebbe non sentire il bisogno di spingere così profondamente o rapidamente per provare piacere.

Ci sono molti fattori coinvolti nel piacere sessuale, come la natura della relazione tra i partner, il ritmo dell’attività sessuale e le preferenze di ciascun partner. Ad esempio, un partner può trovare il sesso orale eccitante, ma per un altro potrebbe non esserlo.

I partner dovrebbero raccontarsi – o mostrarsi – a vicenda cosa li porta al piacere sessuale. Senza questa importante comunicazione, il sesso può diventare un gioco frustrante di indovinelli  invece di un godimento rilassato.

Le coppie che hanno difficoltà a parlare di sesso spesso traggono beneficio dalla psicoterapia sessuologica. Un terapista qualificato può aiutare i partner a sentirsi più a proprio agio l’uno con l’altro ed esprimere i propri bisogni in modo più diretto. Potrebbero volerci un po ‘di tempo e sperimentazione, ma molte coppie scoprono che la loro vita sessuale migliora.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Vasectomia: cos’è? Che conseguenze comporta? può causare disfunzione erettile?

La vasectomia è una delle forme più affidabili di controllo delle nascite. Implica la sezione e la legatura o la coagulazione dei deferenti – i canali che trasportano gli spermatozoi dai testicoli, dove vengono prodotti, sino all’uretra (dove vengono emessi durante l’eiaculazione).

In questo modo, il percorso delle cellule spermatiche viene bloccato, ed è impossibile  fecondare una cellula uovo e iniziare una gravidanza. Gli spermatozoi vengono riassorbiti.

Gli effetti del controllo delle nascite da parte della vasectomia non sono immediati. Gli spermatozoi possono essere ancora presenti nei deferenti per diversi mesi e le coppie dovrebbero continuare ad usare un metodo di controllo delle nascite fino a quando non vi è certezza dell’assenza degli spermatozoi nell’eiaculato.

Alcuni uomini temono di avere problemi di erezione dopo la vasectomia. In effetti la procedura non altera nessuno degli organi o dei processi necessari per l’erezione. Gli uomini avranno ancora erezioni allo stesso modo: la stimolazione sessuale porta il cervello a innescare il processo di erezione. Il tessuto muscolare liscio dei corpi cavernosi del pene si rilassa. Le arterie del pene si dilatano per aumentare il flusso sanguigno al pene, creando un’erezione stabile. Le vene si chiudono per mantenere il sangue nel pene, mantenendo la rigidità adeguata per la penetrazione. Dopo l’eiaculazione (o se cessa la stimolazione sessuale), il sangue viene rilasciato di nuovo in circolo.  Una  disfunzione erettile insorta dopo una vasectomia non è causata dalla procedura stessa.

Nel 2014, uno studio sulla sessualità di 76 coppie a seguito di vasectomia ha evidenziato il miglioramento nella funzione erettile, nella funzione orgasmica e nella soddisfazione sessuale. Anche le partners hanno riferito di una migliore funzione sessuale.

Dopo la vasectomia potrebbe verificarsi un certo grado di depressione o di ansia. Gli uomini possono pensare di aver perso una parte della loro virilità, anche se la loro funzione sessuale rimane invariata. Possono provare rammarico o depressione per non essere più in grado di generare un bambino. Queste emozioni potrebbero influenzare l’erezione.

Bisogna sentirsi liberi di discutere con l’andrologo o l’urologo facendo  domande sulla tecnica chirurigica della vasectomia o sulle situazioni  emozionali che potrebbero accompagnarla. Si deve essere informati che la vasectomia può avere complicazioni come sanguinamento, dolore e infezione. Sebbene raramente, alcuni pazienti avvertono dolore cronico. I pazienti devono considerare attentamente le loro opzioni e parlare apertamente e accuratamente con il proprio partner e il proprio medico prima di sottoporsi all’ intervento chirurgico.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

ETÀ E SESSUALITÀ

Il pene cambia quando si invecchia?

Sì. Quando gli uomini invecchiano, di solito notano che il loro pene cambia nell’aspetto e nella funzione.

Una volta raggiunti i 40 anni, i livelli di testosterone iniziano naturalmente a diminuire. Questa è una componente normale dell’invecchiamento che può influenzare l’apparato genitale. Inoltre, con l’età è più frequente che si sviluppino altre condizioni di malattia, come il diabete o le malattie cardiovascolari, che possono danneggiare i vasi sanguigni e influenzare il flusso sanguigno al pene. Alcuni dei cambiamenti visivi che possono verificarsi includono: • Cambio di colore. Se c’è meno sangue che scorre, il pene potrebbe diventare di un colore rosa più chiaro. • Modificazione delle dimensioni. I livelli più bassi di testosterone e il flusso sanguigno ridotto possono ridurre gradualmente le dimensioni del pene. Questa è causa di preoccupazione per molti uomini, mentre per la maggioranza delle partners  la dimensione del pene non è importante. In alcuni casi, il pene sembra più piccolo di quanto non sia in realtà. Questo può accadere quando vi è stato un aumento di peso. L’asta del pene può parzialmente “nascondersi” nei lembi del grasso addominale.

Alcuni uomini scoprono anche che i loro testicoli diventano più piccoli e pendono maggiormente. Si potrebbero anche perdere parte dei peli pubici.

Inoltre, si potrebbe notare che il pene inizia a curvarsi. Questa condizione si chiama malattia di La Peyronie (Induratio Penis Plastica) e può comportare dolore. A volte, la curva è talmente grave da rendere il rapporto difficile o impossibile. Fortunatamente, ci sono opzioni di trattamento e gli uomini che scoprono di avere un  incurvamento del pene dovrebbero consultare un andrologo o un urologo.

Si possono notare cambiamenti nella risposta sessuale. Durante l’attività sessuale un uomo anziano potrebbe impiegare più tempo ed avere necessità di stimoli sessuali maggiori per eccitarsi, avere un’erezione ed eiaculare. Per molte coppie, questo tempo più lungo non è un problema e viene visto come un’opportunità per godere di più intimità e provare diversi tipi di attività sessuali.

La disfunzione erettile (DE) diventa più comune quando gli uomini invecchiano, specialmente se hanno il diabete o malattie cardiovascolari. Ci sono diverse terapie disponibili per la disfunzione erettile, quindi gli uomini dovrebbero discutere di eventuali problemi di erezione con il proprio medico, l’andrologo o l’urologo.

Con l’età possono anche verificarsi disturbi urinari. Gli anziani hanno un rischio più elevato di avere l’ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna – IPB). In questa situazione il tessuto prostatico si espande verso l’interno e stringe l’uretra, rendendo più difficile la minzione. Alcuni uomini con IPB devono urinare  più spesso. L’IPB può essere trattato, quindi gli uomini che hanno difficoltà a urinare devono consultare il proprio urologo.

Discutere della salute del pene con un medico è sempre importante, ma ci sono accorgimenti che si possono prendere per rallentare alcuni di questi cambiamenti. Ad esempio, seguire una dieta sana e fare esercizio fisico regolarmente può aiutare a mantenere il peso sotto controllo. Può anche ridurre il rischio di diabete e malattie cardiache, due fattori che spesso contribuiscono alla disfunzione erettile.

Parlare con il partner è un altro elemento fondamentale. Si può avere coscienza  del proprio corpo che invecchia, sentendo di essere diversi. Il partner può rassicurare, aiutare a rilassarsi e offrire suggerimenti per un’intimità più soddisfacente.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Se non si ha attività sessuale da molto tempo, come ci si può preparare per una nuova relazione sessuale?

Le nuove relazioni possono essere stimolanti, ma se non si fa attività sessuale da molto tempo, ci si potrebbe sentire  preoccupati per la “prima volta” con il nuovo partner.

Comunicare: se ci si sente nervosi, non esitare a dirlo al partner. È probabile che si sarà rassicurati.

Con il nuovo partner si dovrebbe anche discutere: Consenso. Si è entrambi d’accordo nel fare questo passo? Storia sessuale. Avete avuto infezioni a trasmissione sessuale ? Pratiche sessuali sicure. Sarà previsto l’uso di preservativi? Test per malattie a trasmissione sessuale. Ognuno si sottoporrà a test per malattie a trasmissione sessuale e condividerà i risultati? Controllo delle nascite. Quale forma di controllo delle nascite verrà usato, se necessario? Chi ne sarà responsabile? Quali passi verranno presi in caso di gravidanza non pianificata?  Tempo. Ci si sentirà più tranquilli se la relazione sessuale procederà lentamente?

Riacquistare confidenza con se stessi e con il proprio corpo: Il corpo potrebbe essere cambiato dall’ultima volta in cui si è stati sessualmente attivi. Si potrebbe essere più vecchi o con malattie come il diabete o malattie cardiovascolari che potrebbero aver cambiato il modo in cui il il corpo risponde sessualmente. Si può provare a masturbarsi e a conoscere di nuovo le risposte del proprio corpo. Si potrebbe scoprire che ora piacciono forme diverse di stimolazione.

Considerazioni per gli anziani: Se si è una donna in menopausa, la vagina potrebbe essere più corta, asciutta e più stretta. Questo perché il corpo produce meno estrogeni, ormoni che aiutano a mantenere in salute i tessuti vaginali. Ciò può rendere l’attività sessuale meno piacevole. Prima di iniziare l’attività sessuale, si può provare a usare un vibratore per aumentare il flusso di sangue ai genitali. È inoltre possibile utilizzare dilatatori vaginali per allungare la vagina e aiutarla ad abituarsi nuovamente alla penetrazione. Idratanti vaginali, lubrificanti e farmaci possono essere usati per trattare la secchezza vaginale. E’ opportuno chiedere consiglio al proprio ginecologo.

Gli uomini più anziani potrebbero scoprire che anche la loro funzione sessuale è cambiata. Potrebbe essere necessario più tempo per ottenere un’erezione. Anche la probabilità di disfunzione erettile aumenta con l’età.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

FARMACI E SESSUALITÀ

Disfunzione sessuale associata agli antidepressivi: cosa fare?

Molte persone che assumono antidepressivi sperimentano effetti collaterali sessuali: basso desiderio, difficoltà di eccitazione, disfunzione erettile e secchezza vaginale o difficoltà nell’orgasmo. A volte, gli effetti collaterali sono così forti da far interrompere del tutto l’assunzione dei farmaci.

Tuttavia, ci sono dei passaggi che si possono intraprendere per ridurre questi effetti.

Iniziare parlando con il proprio medico. Sebbene i problemi sessuali siano effetti collaterali frequenti dei farmaci, possono anche derivare dalla depressione stessa e da altre condizioni di salute, come malattie cardiache e diabete. Fare un controllo completo può aiutare a determinare se il colpevole è il farmaco o qualcos’altro.

 

Se il medico ritiene che i problemi derivino dall’antidepressivo, ci sono alcune opzioni da considerare.

Attendere: dare al farmaco un po ‘più di tempo, soprattutto se si è iniziato a prenderlo da poco tempo. Alcuni effetti collaterali scompaiono dopo un po ‘.

Cambiare il farmaco: trovare l’antidepressivo giusto può essere un processo per tentativi ed errori. Alcuni antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, come citalopram, escitalopram, paroxetina, fluoxetina e sertralina) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina norepinefrina (SNRI, come duloxetina e venlafaxina), tendono ad avere effetti collaterali sessuali più frequenti di altri. Il medico potrebbe suggerire di passare a un antidepressivo diverso, uno che ha un rischio inferiore di effetti collaterali sessuali. Alcuni esempi includono bupropione e vortioxetina.

Aggiustare la dose: a volte, gli effetti collaterali sessuali si verificano quando una persona assume alte dosi di farmaci. Il medico potrebbe consigliare di ridurre la dose di antidepressivo per vedere se la situazione migliora.

 

La modifica dei farmaci o l’aggiustamento delle dosi deve essere sempre eseguita sotto la supervisione di un medico. In molti casi, i pazienti devono essere svezzati da un antidepressivo o iniziarne uno nuovo gradualmente. Può volerci del tempo prima di iniziare a sentire gli effetti di qualsiasi cambiamento. Quando si assumono antidepressivi, la pazienza è la chiave.

Aggiungere un nuovo farmaco: il medico potrebbe chiedere di aggiungere un nuovo farmaco oltre all’antidepressivo. La disfunzione erettile causata dall’uso di antidepressivi potrebbero essere trattata utilmente aggiungendo i farmaci usati per trattare la DE. Ancora una volta, questo dovrebbe essere fatto con la guida di un medico.

Effetti collaterali sessuali dei farmaci: cosa possono fare i pazienti?

Molti tipi di farmaci possono avere effetti collaterali sulla sessualità, come minore libido e desiderio, disfunzione erettile e secchezza vaginale. Ciò può essere frustrante ma nella maggior parte dei casi questi effetti collaterali possono essere gestiti. Il primo passo è sentire l’andrologo o l’urologo. I problemi sessuali possono avere una varietà di cause ed è importante sottoporsi a un controllo approfondito.

Quali tipi di farmaci hanno effetti collaterali sessuali generali? L’elenco seguente, sebbene non esaustivo, fornisce i tipi più comuni di farmaci noti per avere effetti collaterali sessuali.

  • Farmaci anti-ansia • Farmaci antiepilettici • Antidepressivi • Antistaminici • Antipsicotici • Benzodiazepine • Farmaci antiipertensivi, compresi i diuretici • Farmaci chemioterapici • Farmaci contenenti estrogeni • Finasteride • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) • Oppioidi • Contraccettivi orali • Farmaci per il morbo di Parkinson • Farmaci per il cancro alla prostata

L’alcol e le sostanze d’abuso (come marijuana, cocaina, eroina, nicotina e metadone) possono anche avere effetti collaterali sessuali.

Se sospetti che i farmaci che assumi causino problemi sessuali, consulta il medico. Potrebbero esserci altre opzioni che hanno minori o nessun effetto collaterale sessuale. Se il problema è causato dal farmaco, ci sono diverse opzioni da considerare. Tuttavia, evitare effetti collaterali sessuali non è un motivo per interrompere l’assunzione dei farmaci, che potrebbe essere importante per la salute (ad es. Farmaci antipertensivi).

Attendere. Potrebbe volerci del tempo per adattarsi a un nuovo farmaco. Gli effetti collaterali sessuali possono scomparire da soli.

Cambiare il dosaggio. A volte, ridurre il dosaggio di un farmaco può alleviare gli effetti collaterali sessuali pur essendo efficace per il paziente.

Cambiare il farmaco. In alcuni casi, può essere utile passare a un farmaco completamente nuovo. Ad esempio, chi assume un inibitore selettivo del reuptake della serotonina (SSRI) per la depressione potrebbe avere una diminuzione della libido. Ma un altro tipo di antidepressivo potrebbe non avere affatto questo effetto.

Aggiungere un altro farmaco. Un secondo farmaco potrebbe contrastare gli effetti collaterali sessuali del primo. Ad esempio, se si scopre che un certo farmaco crea problemi di erezione, il medico potrebbe prescrivere un farmaco usato per curare la disfunzione erettile. Una donna con secchezza vaginale potrebbe provare un lubrificante.

Eventuali modifiche ai farmaci devono essere effettuate sotto la supervisione del medico. Se non è possibile modificare i farmaci, ci sono ancora diverse modalità per gestire gli effetti collaterali sessuali.

Attività sessuale in un determinato momento della giornata. Alcune coppie pianificano il sesso per un periodo del giorno in cui il farmaco è meno potente.

Stile di vita. Gestire lo stress, mantenersi in forma e mangiare cibi sani fa bene alla vita sessuale.

Comunicare. Le coppie dovrebbero essere aperte riguardo ai loro bisogni sessuali. Se un partner manifesta effetti collaterali sessuali a causa dei farmaci, la coppia potrebbe dover apportare alcune modifiche alla loro attività sessuale. Discutere potrebbe servire anche ad avvicinare i partner. Uno psicosessuolo o un consulente sessuale può aiutare in questo, specialmente se le coppie si sentono a disagio a discutere di sesso.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

PROSTATITE

Prostatite e sindrome dolorosa pelvica cronica: cosa sono?

La prostata è una piccola ghiandola a forma di castagna e fa parte del sistema riproduttivo maschile. E’ posta al di sotto della vescica e davanti al retto, circondata da muscoli e nervi. L’uretra (il canale che trasporta urina e sperma) passa attraverso la prostata. Il compito principale della prostata è di produrre il liquido seminale e di renderlo fluido. Lo sperma protegge ed attiva lo sperma mentre viaggia attraverso le vie genitali femminili verso l’ovulo.

La prostatite è una condizione comune, spesso dolorosa che può verificarsi a qualsiasi età.

Il dolore può essere causato da: 1) Infezione batterica 2) Infiammazione 3) altri meccanismi

Se si sospetta di avere una prostatite o un dolore pelvico acuto o cronico, è utile parlane con il proprio medico.

Esistono 4 tipi di prostatite:

  • Prostatite cronica / sindrome da dolore pelvico cronico (CP / CPPS)
  • Prostatite batterica cronica
  • Prostatite batterica acuta
  • Prostatite infiammatoria asintomatica

Prostatite cronica / Sindrome da dolore pelvico cronico (CP / CPPS)

E’il tipo più comune di prostatite ed è causata da infiammazione della prostata e irritazione dei nervi che circondano la prostata. Non si tratta di un’infezione!

Alcuni dei sintomi sono: Disturbi urinari (talvolta con dolore) – Dolore alla vescica, ai testicoli, al pene e tra questi e l’ano – Disturbi e dolore con l’eiaculazione

Prostatite batterica cronica

La prostatite batterica cronica è un tipo raro di prostatite batterica. Per diagnosticarla è necessario eseguire un esame colturale delle urine e dello sperma. Si manifesta e recidiva per un lungo periodo di tempo. Alcuni dei sintomi sono: – bruciore durante il passaggio delle urine – necessità di urinare frequentemente – Dolore alla vescica, ai testicoli, al pene e tra questi e l’ano – Dolore con l’eiaculazione

Prostatite batterica acuta

La prostatite batterica acuta è un tipo raro di prostatite batterica. Per diagnosticarla è necessario eseguire un esame colturale delle urine e dello sperma. I sintomi sono improvvisi e fastidiosi e potrebbero richiedere un trattamento in tempi rapidi: – Brividi – Febbre – Bruciore molto doloroso durante il passaggio dell’urina – Problemi di svuotamento della vescica

Prostatite infiammatoria asintomatica

La prostatite infiammatoria asintomatica è un’infiammazione della prostata ma non provoca sintomi. NON è un’infezione e non provoca sintomi. Può essere diagnosticata mentre si eseguono accertamenti per altri problemi.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Prostatite e sindrome dolorosa pelvica cronica: quali sono le cause? quali sono i fattori di rischio?

Nella maggior parte dei casi di prostatite le cause non sono chiare. Molto spesso, i nervi e i muscoli del bacino provocano dolore a causa di un’infiammazione locale o, meno comunemente, a causa di un’infezione batterica. Potrebbero essere necessari alcuni test per capire esattamente perché si sente dolore. È importante cercare di trovare la causa.

La prostatite batterica è causata da un’infezione della prostata. I batteri possono entrare quando l’urina infetta refluisce dall’uretra nella prostata. I batteri possono essere trovati nelle urine, nel liquido prostatico o nel sangue.

La prostatite non batterica può essere causata da stress, infiammazione o irritazione dei nervi, lesioni o precedenti infezioni del tratto urinario come reazione a un’infezione o ad una lesione avvenuta in passato. Questa forma di prostatite non presenta batteri nelle urine o nel liquido seminale.

Altre possibili cause del dolore pelvico possono derivare da: – Tensione dei muscoli del pavimento pelvico – Calcoli prostatici – Stenosi o tessuto cicatriziale uretrale (con restringimento del calibro dell’uretra) – Cancro alla prostata – Iperplasia prostatica benigna

Nella maggior parte dei casi di prostatite le cause non sono completamente chiarite. Il rischio di contrarre una prostatite batterica può aumentare in caso di: – cateterismo vescicale – Avere malformazione congenita del tratto urinario – Avere avuto una recente infezione della vescica.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Prostatite e sindrome dolorosa pelvica cronica: possono essere prevenute? come fare diagnosi?

La maggior parte dei casi di prostatite non può essere prevenuta. Avere rapporti sessuali protetti può ridurre le possibilità di contrarre la prostatite causata da alcune infezioni a trasmissione sessuale.

L’urologo o l’andrologo sono gli specialisti che trattano i problemi del tratto urinario e del sistema riproduttivo maschile a cui è opportuno rivolgersi per la diagnosi ed il trattamento che è diverso per ogni tipo di prostatite. E’ possibile utilizzare diversi accertamenti:  Esplorazione rettale della prostata: viene fatta inserendo un dito lubrificato e guantato nel retto. Il medico palperà la prostata per vedere se è ingrossata o congestionata. Noduli o consistenza elevata possono suggerire il cancro alla prostata. Se si ha la prostatite, questo esame potrebbe causare dolore di breve durata ma in ogni caso non può essere causato alcun danno. Ecotomografia: per valutare meglio la ghiandola prostatica può essere consigliata un’ecografia transrettale. L’ecografia utilizza una sonda ad ultrasuoni inserita nel retto per fornire un’immagine della prostata. Esami delle urine, dello sperma e del secreto prostatico: si può esaminare l’urina e il liquido prodotto dalla ghiandola prostatica. Se la prostata viene massaggiata durante la esplorazione rettale una secrezione prostatica esce dall’uretra. L’urina e la secrezione prostatica possono essere esaminate per valutare segni di infiammazione o infezione. I risultati del test possono indicare se il problema è nell’uretra, nella vescica o nella prostata. Il sangue e lo sperma possono anche essere esaminati alla ricerca di batteri, globuli bianchi o altri segni di infezione. A volte può essere difficile dire se la prostatite è causata da batteri. Inoltre, se sono stati assunti antibiotici nel recente passato, questo può alterare i risultati. Se vi è un sospetto di cancro alla prostata si può richiedere un esame del sangue per verificare l’antigene prostatico specifico (PSA) che, peraltro, può essere falsamente aumentato nel caso di un’infezione alla prostata. Per questo motivo va posta cautela nell’interpretazione del PSA. Cistoscopia: si può valutare visivamente l’interno dell’uretra, della prostata e della vescica con un cistoscopio, uno strumento flessibile lungo e sottile con una luce all’estremità. Urodinamica (Flussometria urinaria): serve a misurare la forza del flusso dell’urina per diagnosticare qualsiasi ostacolo causato dalla prostata, dall’uretra o dai muscoli pelvici.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Prostatite e sindrome dolorosa pelvica cronica: quale terapia?

La terapia è diversa in relazione al tipo di prostatite.

Prostatite batterica acuta: Terapia antibiotica per almeno 14 giorni. In casi particolari può essere necessario il ricovero in ospedale e la somministrazione di antibiotici per via endovenosa. Se vi è impossibilità ad urinare, si può utilizzare un catetere per svuotare la vescica.

Prostatite batterica cronica: la terapia antibiotica può durare più a lungo, da 4 a 12 settimane. Il 75% dei casi di prostatite batterica cronica si risolvono con questo trattamento. A volte la sintomatologia si ripresenta ed è necessaria una nuova terapia con antibiotici. Nei casi che non rispondono vengono utilizzati antibiotici a basso dosaggio a lungo termine.

Prostatite cronica / Sindrome da dolore pelvico cronico: Poiché la causa esatta della prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico non è nota, in alcuni casi si possono somministrare antibiotici anche se non sono isolati i batteri causali. Altre volte sono utilizzati antinfiammatori o antinevralgici oppure farmaci alfa-bloccanti che aiutano a rilassare i muscoli dello sfintere intraprostatico o del collo della vescica.

I massaggi prostatici drenano il fluido dai dotti prostatici mentre la fisioterapia del pavimento pelvico può aiutare a rilassare i muscoli che si trovano in vicinanza della prostata. Anche i semicupi caldi o l’applicazione del calore (borse dell’acqua calda) possono alleviare il dolore. Se sedersi è doloroso, può essere d’aiuto un cuscino a ciambella o un cuscino gonfiabile. Esercizi di rilassamento e cambiamenti nella dieta possono alleviare alcuni dei sintomi. Può essere consigliata la moderazione o l’astensione da cibi piccanti o acidi e bevande contenenti caffeina, gassate o alcoliche. Utile bere più acqua e mangiare cibi freschi/non trasformati e meno zucchero. La bicicletta va moderata se peggiora il dolore. In alcuni casi per ridurre il dolore può essere utile l’agopuntura.  In rari casi, se presente un restringimento o una causa di ostruzione al flusso urinario può essere necessario un intervento chirurgico sull’uretra o sulla prostata.

Ulteriori informazioni

  • Ottenere la giusta diagnosi è la chiave per curare la prostatite.
  • La prostatite non coinvolge sempre la prostata. Il problema potrebbe essere nei tessuti vicini.
  • La prostatite non sempre può essere curata, ma i suoi sintomi possono essere gestiti.
  • Il trattamento deve essere seguito anche se ci si sente meglio.
  • I pazienti con prostatite non hanno un rischio maggiore di contrarre il cancro alla prostata.
  • Non c’è motivo di interrompere una normale attività sessuale a meno che non procuri dolore.
  • Si può vivere una vita ragionevolmente normale con la prostatite.

     

     

    RICHIEDI APPUNTAMENTO

Prostatite batterica acuta: che cos'è? Quali i sintomi?

La prostatite è un’infiammazione della ghiandola prostatica che, a volte, coinvolge anche i tessuti circostanti. Esistono diversi tipi di prostatite. La prostatite batterica acuta è causata da un’infezione batterica e compare rapidamente. (Al contrario, la prostatite batterica cronica è persistente nel tempo e dura oltre tre mesi). I batteri possono raggiungere la prostata percorrendo l’uretra, il canale che attraversano sia l’urina sia lo sperma. I batteri possono provenire da un’infezione a trasmissione sessuale o da un’infezione del tratto urinario.

I sintomi più comuni della prostatite batterica acuta includono: • Dolore. Localizzato all’addome, alla parte bassa della schiena o ai genitali. Ci può essere anche dolore durante l’eiaculazione o la minzione. • Brividi o febbre. • Nausea o vomito. • Problemi urinari: vi può essere necessità di urinare più frequentemente, più urgentemente o durante la notte. Alcuni uomini hanno difficoltà ad iniziare la minzione, un flusso debole o la sensazione di non avere svuotato completamente la vescica. In alcuni casi è impossibile urinare. Chi avesse questi sintomi dovrebbe consultare il proprio medico di famiglia oppure l’urologo o l’andrologo per avere una diagnosi accurata ed una terapia appropriata.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Prostatite batterica acuta: come viene diagnosticata?

La prostatite batterica acuta è l’infiammazione della ghiandola prostatica causata da un’infezione batterica. I batteri possono percorrere l’uretra (il canale da cui gli uomini urinano ed eiaculano il seme) fino alla prostata.

Si utilizzano diversi metodi per diagnosticare la prostatite batterica acuta: Esame fisico. si controlla la presenza di dolorabilità o gonfiore nello scroto e nei linfonodi dell’inguine e si verifica se sia presente una secrezione dall’uretra.  Esplorazione rettale. Inserendo un dito guantato nel retto del paziente, il medico esamina direttamente la prostata, valutando le dimensioni, la forma la superficie e la consistenza. Ecotomografia transrettale. L’ecografia utilizza gli ultrasuoni per creare un’immagine della prostata che si può vedere e analizzare sullo schermo di un computer. Esami di laboratorio (urine, sangue, sperma). A volte, si prelevano campioni di urina, sangue o sperma per analizzarli ulteriormente in laboratorio. Questi test possono fornire importanti indizi sul tipo di infezione coinvolta.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Prostatite batterica acuta: come viene curata?

La prostatite batterica acuta viene generalmente curata con antibiotici da assumere per 2-8 settimane. In associazione possono essere prescritti antidolorifici, miorilassanti o alfa-bloccanti. Nei casi più gravi, possono essere somministrati antibiotici per via endovenosa e può essere necessario il ricovero in ospedale. Se vi sono problemi a urinare, può essere usato un catetere per drenare l’urina direttamente dalla vescica. Può essere utile una abbondante assunzione di liquidi che aiuta i batteri ad abbandonare la vescica.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

INCURVAMENTI DEL PENE (CONGENITI ed ACQUISITI [Malattia di La Peyronie])

Malattia di La Peyronie (Induratio Penis Plastica): che cos’è?

La malattia di La Peyronie o Induratio Penis Plastica è un disturbo che provoca la formazione di aree di tessuto cicatriziale fibroso (placche), sulla tunica albuginea del pene (la guaina elastica che forma la parete dei corpi cavernosi). Queste placche non hanno elasticità e capacità di estendersi durante l’erezione causando una curvatura ed a volta anche l’accorciamento del pene. L’incurvamento causato dalla malattia di Peyronie, quando di grado severo può rendere difficili i rapporti sessuali. In alcuni casi si può provare dolore durante l’erezione ed avere disfunzione erettile.

Non si conosce quale sia esattamente la causa della malattia di Peyronie. Si ritiene che sia un’alterazione  della fase di guarigione dei traumi su base autoimmunitaria. L’evento scatenante può essere un microtrauma dell’albuginea dei corpi cavernosi verificatosi in maniera inconsapevole durante l’erezione. La microlesione non guarisce come dovrebbe ma induce lo sviluppo di una quantità eccessiva di tessuto cicatriziale che non viene riassorbito, come in genere avviene. Il tessuto cicatriziale è fatto di collagene, una struttura proteica. Normalmente, quando una ferita guarisce, il collagene si rompe e la cicatrice diventa più piccola, un processo chiamato “rimodellamento”. Nella malattia di Peyronie, le cicatrici non si rimodellano correttamente. È anche possibile che in alcuni casi vi sia una predisposizione  ereditaria.

La malattia di Peyronie si manifesta in due fasi. La prima è la fase “attiva”, che si verifica durante i primi mesi ( da dodici a ventiquattro). Durante questa fase la malattia può progredire e l’incurvamento può peggiorare. Alla fine, la malattia si stabilizza. Questa è chiamata fase “cronica”. In questo momento, il dolore, se presente, di solito si attenua e la curvatura rimane invariata.

Non tutti gli uomini con la malattia di Peyronie hanno necessità di un trattamento. In alcuni casi si ha una spontanea guarigione. In altri, la condizione non è abbastanza grave da richiedere un trattamento. Sono disponibili trattamenti non chirurgici. Tuttavia, molti uomini hanno la necessità di sottoporsi a un intervento chirurgico.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Dove si trovano ed in che modo le placche fanno piegare il pene?

Le placche si formano nella tunica albuginea, la guaina flessibile ed elastica dei corpi cavernosi, i due cilindri di tessuto “spugnoso” che si riempie di sangue per dare l’erezione. Poiché le placche sono un tessuto cicatriziale fibroso e non elastico, fanno perdere alla tunica albuginea la sua possibilità di espansione causando l’incurvamento del pene quando è eretto.

Più frequentemente le placche si trovano nella parte superiore del pene, ma possono formarsi anche nella parte inferiore. A volte provocano delle piccole rientranze sulla superficie dei corpi cavernosi; altre volte, si sviluppano in maniera circolare lungo tutta la circonferenza del pene, dandogli un aspetto a clessidra.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di La Peyronie: può disturbare la partner?

La malattia di Peyronie è una condizione che provoca la formazione di placche fibrose non elastiche sulla tonaca albuginea dei corpi cavernosi del pene. Di conseguenza, il pene perde elasticità e sviluppa una curvatura, che, a volte, può rendere  il rapporto sessuale difficile o, nei casi più gravi, impossibile.

Gli uomini con la malattia di Peyronie spesso sentono dolore in erezione e possono manifestare disfunzione erettile. Vi possono essere conseguenze emotive e psicologiche. Ci si può sentire depressi per il fatto che la sessualità è cambiata, frustrati per il cambiamento della forma del pene in erezione e ansiosi per la paura di non soddisfare il proprio partner.

La malattia di Peyronie può, infatti, avere un impatto sui partner. Le donne con un partner maschile affetto da M. di La Peyronie hanno generalmente livelli più bassi di soddisfazione sessuale e tendono ad avere più problemi sessuali rispetto alle donne nella popolazione generale. D’altra parte le coppie hanno una buona soddisfazione per la relazione, forse perché essa rimane salda nonostante le conseguenze sulla sessualità.

Le coppie che affrontano la malattia di Peyronie dovrebbero mantenere una buona comunicazione tra i partners, specialmente per quanto riguarda la sessualità. Potrebbero essere necessario modificare la routine sessuale, ma in ogni caso è sempre possibile mantenere una intimità. Alcune coppie che si trovano in questa situazione traggono beneficio della terapia psicosessuologica, che può aiutarli a esprimersi e lavorare sulle loro preoccupazioni in campo sessuale, i loro bisogni e i problemi relazionali.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di Peyronie: ci sono fattori di rischio?

La malattia di Peyronie è caratterizzata dalla formazione di placche di collagene che si formano a livello della tonaca albuginea del pene. Poiché queste placche sono fibrose e non elastiche, fanno piegare il pene durante l’erezione.  Vi può essere dolore e il rapporto sessuale può essere difficoltoso.

La causa esatta della malattia di Peyronie è sconosciuta, ma si ritiene che sia un disturbo della fase di guarigione da microtraumi. La malattia di Peyronie può avere una componente di predisposizione genetica o essere associata ad alcuni disturbi del tessuto connettivo come la malattia di Dupuytren (vedi).

Possono essere associati dei fattori di rischio. Ad esempio, la glicemia elevata ed il consumo di tabacco possono rendere più difficile la guarigione normale dei traumi. Questi fattori potrebbero, indirettamente, aumentare la probabilità di sviluppare la malattia di Peyronie. Altri potenziali fattori di rischio includono diabete, malattie cardiache, consumo di alcol e colesterolo alto.

Nel 2015, un team di scienziati italiani ha scoperto che il fumo di sigaretta, l’ipertensione e la disfunzione erettile  erano fattori predisponenti alla malattia di Peyronie ma questo non significa che queste condizioni causino la malattia di Peyronie. In ogni caso smettere di fumare e controllare la glicemia e la pressione sanguigna sono sempre utili per mantenere la salute generale.

Chi ha la malattia di Peyronie dovrebbe consultare l’andrologo o l’urologo.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Qual è la connessione tra la malattia di Peyronie e la malattia di Dupuytren?

Molti uomini con la malattia di Peyronie hanno anche la malattia di Dupuytren, un disturbo del tessuto connettivo che provoca la formazione di tessuto cicatriziale sulle guaine dei tendini del palmo della mano. Questo fa sì che le dita si curvino, proprio come si incurva il pene nella malattia di Peyronie.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di Peyronie: può causare disfunzione erettile? Con quale meccanismo?

La malattia di Peyronie provoca la  formazione di aree di tessuto cicatriziale anelastico chiamate placche. Queste placche rendono il pene meno elastico e lo fanno piegare durante l’erezione. Se la curvatura è particolarmente grave, si potrebbe non essere in grado di avere rapporti sessuali.

Alcuni uomini con la malattia di Peyronie sviluppano anche disfunzione erettile. Per capire meglio, è utile ricordare come si verifica l’erezione. Quando si ha un’erezione, Il tessuto muscolare liscio del pene si rilassa e le arterie si dilatano, permettendo al sangue di riempire il pene. Ciò conferisce all’erezione la rigidità. Una volta che abbastanza sangue è entrato nel pene, le vene si chiudono per mantenervi il sangue. Dopo aver eiaculato, arterie si chiudono,  le vene si riaprono e il sangue defluisce dal pene nella circolazione generale.

Alcuni uomini con la malattia di Peyronie hanno disfunzione erettile. Questi i possibili fattori causali:

  • Le placche possono indebolire il tessuto muscolare liscio del pene, rendendo più difficile il verificarsi di un’erezione.
  • Le placche possono compromettere il flusso sanguigno nel pene. Di conseguenza, non c’è abbastanza sangue per un’erezione stabile.
  • Le placche possono far sì che il sangue lasci il pene troppo rapidamente, facendo perdere l’erezione
  • Gli uomini con la malattia di Peyronie spesso si sentono depressi per la loro situazione e ansiosi per l’attività sessuale. Questi problemi psicologici possono portare a problemi di erezione.

Uno studio del 2014 ha evidenziato che nè il grado nè la direzione della curvatura sono correlati alla disfunzione erettile vasculogenica, che comporta uno scarso flusso di sangue al pene. In ogni caso gli uomini con malattia di Peyronie e / o disfunzione erettile dovrebbero adottare misure adeguate per gestire altre condizioni che possono contribuire alla disfunzione erettile come ipertensione, diabete e malattia coronarica. Ciò potrebbe comportare cambiamenti nella dieta, attività fisica o farmaci.

Se si ha disfunzione erettile insieme alla malattia di Peyronie, si dovrebbe parlare con l’andrologo o l’urologo. Le due condizioni possono essere curate e lo specialista ci può aiutare a determinare quale terapia è più appropriata.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di La Peyronie: Come viene diagnosticata?

La malattia di Peyronie si verifica quando sulla tonaca albuginea (la guaina di rivestimento) dei corpi cavernosi del pene si formano aree di tessuto cicatriziale anelastico chiamate placche. Di conseguenza, il pene si curva o si piega quando è in erezione. Il grado di curvatura varia da soggetto a soggetto. Alcuni hanno una curvatura di grado lieve che non causa problemi eccessivi. In altri casi la curva è molto accentuata e il rapporto diventa difficile o impossibile. Inoltre si può verificare il restringimento o l’accorciamento del pene o la deformazione “a clessidra” perché le placche causano rientranze sulla superficie dell’albuginea.  In alcuni casi vi può anche essere dolore.

Nella fase diagnostica della malattia di Peyronie si valuta:

  • Storia medica. Dal momento che la malattia di Peyronie può essere riconducibile ad un disturbo della fase di guarigione delle ferite, si chiederà se ci sono stati traumi al pene. Tali traumi potrebbero verificarsi durante un’attività sessuale molto intensa, nella pratica di uno sport o per un intervento chirurgico nell’area pelvica. Si chiederà anche in che modo la curvatura influisca sull’attività sessuale, da quanto tempo sia presente e da quanto tempo sia stabilizzata.
  • Esame obiettivo. Con la palpazione si valutano le placche. Se le placche sono particolarmente dure potrebbero essere calcificate. Si possono fare le misurazioni per determinare l’angolo e il grado di curvatura, la lunghezza e circonferenza del pene. Le misurazioni della lunghezza si prendono quando il pene è completamente stirato manualmente oppure in erezione che può essere indotta farmacologicamente dal medico con un’iniezione nel pene. Poiché è utile e molto più facile valutare l’erezione spontanea si può chiedere ai pazienti o ai loro partner di scattare a casa una fotografia del pene eretto.
  • Altri test. L‘ecografia è uno strumento importante in tutto il processo di diagnosi e trattamento della malattia di Peyronie, in quanto consente ai medici di valutare e misurare le dimensioni della placca. Se il paziente ha problemi di erezione oltre alla malattia di Peyronie, l’ecocolordoppler penieno dinamico può valutare il flusso sanguigno all’interno dei corpi cavernosi. La risonanza magnetica fornisce una buona immagine, ma viene utilizzate raramente perché è molto costosa e fornisce le stesse informazioni di esami più semplici come l’ecografia/ecocolordoppler.
  • Valutazione psicologica. Dal momento che la malattia di Peyronie può interferire con l’attività sessuale e la relazione di coppia, molti uomini provano angoscia. Possono svilupparsi problemi di relazione, specialmente se la coppia è a disagio nel discutere della situazione. I single possono essere in ansia se debbono iniziare una nuova relazione e rivelare la loro condizione. Non è insolito che gli uomini con la malattia di Peyronie si sentano depressi, ansiosi e frustrati. Il parere dei partner è spesso utile perché possono spiegare i problemi, sia fisici che psicologici, da una prospettiva diversa e fornire informazioni su come la malattia di Peyronie influenza la relazione della coppia.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di La Peyronie: quali sono le possibilità di terapia non chirurgica?

I pazienti che si trovano nella fase “attiva” della malattia di Peyronie, quando la condizione è ancora in progressione e non ancora stabilizzata, possono utilizzare dei trattamenti non chirurgici:

  • Terapia per iniezione intralesionale. Il farmaco viene iniettato direttamente nelle placche. Il Verapamile è una delle sostanze che si pensa possano fermare lo sviluppo del collagene, la proteina da cui sono fatte le placche. Si ritiene che possa aiutare a “rimodellare” il tessuto cicatriziale, riducendo le placche. Tuttavia, ci sono rapporti contrastanti sull’efficacia di queste terapie nel trattamento della malattia di Peyronie.

Le iniezioni di acido ialuronico potrebbero essere un’altra opzione. Questa sostanza è stata usata per ridurre l’infiammazione e per trattare i pazienti con osteoartrosi. Il trattamento con acido ialuronico richiede ancora ulteriori ricerche per chiarire se questa terapia sia un’opzione praticabile per i pazienti con malattia di Peyronie.

Nel 2014, è stato approvato l’uso di un medicinale iniettabile chiamato Xiapex (collagenasi da Clostridio Histolitico) per curare la malattia di Peyronie. Xiapex deve essere somministrato in più sedute di trattamento che deve essere effettuato da uno specialista in ambiento clinico.

  • Meccanismi per trazione del pene (penis extenders). Questa tecnica prevede di indossare un dispositivo speciale che stira il pene verso l’esterno. Indossare il dispositivo di trazione tra le sei e le nove ore al giorno (con interruzioni di trenta minuti ogni due ore) sembra avere i migliori risultati. La terapia di trazione può anche aiutare a riguadagnare, almeno in parte, la lunghezza del pene persa a causa della malattia. Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire se questa terapia sia un’opzione praticabile per i pazienti con malattia di Peyronie.
  • Dispositivi per l’erezione indotta dal vuoto. I “Vacuum erection devices” sono utilizzati talvolta nella disfunzione erettile. Alcuni studi dimostrano che potrebbero anche aiutare i pazienti con la malattia di Peyronie. Si inserisce il pene all’interno di un cilindro di plastica trasparente che è collegato a una pompa che, quando attivata, crea il vuoto all’interno del cilindro inducendo l’erezione.

In uno studio sui ratti in cui era stata indotta artificialmente la malattia di Peyronie, si è visto che gli animali sottoposti a terapia di trazione avevano una curvatura inferiore e quelli sottoposti a terapia con dispositivi per l’erezione indotta dal vuoto avevano una migliore funzione erettile. Gli sperimentatori conclusero che una combinazione di trazione ed erezione indotta dal vuoto potrebbe aiutare gli uomini con la malattia di Peyronie. Tuttavia, sono necessari studi clinici ben progettati per confermare questa ipotesi.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di Peyronie: nuovi trattamenti?

Un farmaco chiamato Xiapex  (collagenasi da  Clostridio istolitico) è stato introdotto come possibile trattamento per la malattia di Peyronie. Negli studi clinici sino ad ora condotti il miglioramento della curvatura è stato variante tra il 15% ed il 40%. Xiapex viene somministrato per iniezione nel pene all’interno della placca. E’ necessaria successivamente la manipolazione del pene per rompere le placche. Questa manovra viene eseguita dal medico e poi direttamente dal paziente a domicilio.

Gli effetti collaterali di Xiapex sono formazione di ematomi, dolore, gonfiore nel sito di iniezione e molto raramente frattura dei corpi cavernosi.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di La Peyronie: Quali trattamenti chirurgici sono possibili?

La chirurgia è il metodo terapeutico più comunemente usato nella malattia di Peyronie e viene utilizzato  quando il paziente è in fase di stabilizzazione  (la curvatura ha raggiunto il massimo restando invariata). Nessuna tecnica chirurgica è in grado di restituire l’integrità delle strutture peniene compromesse dalla malattia. Scopo della chirurgia è ottenere un raddrizzamento penieno che consenta la penetrazione. Quando si prende in considerazione la chirurgia, bisogna valutare il tipo ed il grado di curvatura ed il grado di funzione erettile al fine di decidere il tipo di intervento da utilizzare.

Quando la rigidità erettiva è adeguata (con o senza l’aiuto di terapia farmacologica proerettile) vi sono due differenti tipi di soluzioni chirurgiche:

  • Plicatura della Tunica Albuginea / Tecnica di Nesbit . La tunica albuginea è un sottile strato di tessuto che avvolge i corpi cavernosi, le due camere di tessuto spugnoso che si riempiono di sangue durante l’erezione. Le placche causate dalla malattia di Peyronie si formano nella tunica albuginea. Durante questa procedura, il chirurgo andrologo raddrizza il pene piegando e suturando (Plicatura) o rimuovendo piccole porzioni di tunica albuginea (Nesbit) sul lato opposto della curva, ricucendo il tessuto ed ottenendo l’accorciamento del lato più lungo, indenne dalla malattia, che viene portato alla stessa lunghezza del lato reso più corto dalla malattia. Ciò consente il raddrizzamento del pene. Questa tecnica è maggiormente indicata se l’incurvamento è inferiore a 60° e non esiste deformazione “a clessidra” o “effetto cerniera” che destabilizzano l’erezione.
  • Incisione di placca ed innesto. Gli uomini con casi più gravi di malattia di Peyronie possono beneficiare di questa tecnica. Per raddrizzare il pene, il chirurgo incide la placca e riempie lo spazio creatosi con un tessuto sostitutivo chiamato innesto, ottenendo l’allungamento del lato reso più corto dalla malattia che viene portato alla stessa lunghezza del lato lungo. L’innesto potrebbe provenire da un’altra parte del corpo del paziente o essere di derivazione umana o animale. Questa tecnica è maggiormente indicata se l’incurvamento è maggiore di 60° e/o esiste deformazione “a clessidra” o “effetto cerniera” che destabilizzano l’erezione.

Quando è presente disfunzione erettile di grado severo (con l’aiuto di terapia farmacologica proerettile) vi è indicazione alla:

  • Protesi peniena (impianto). Questa procedura prevede lo svuotamento dei corpi cavernosi e la loro sostituzione con cilindri, che raddrizzano il pene. Le protesi più frequentemente usate sono gonfiabili e sono costitutite da: 2 cilindri, un serbatoio per il liquido di gonfiaggio e una pompa, che viene posizionata nello scroto. Quando si vuole avere un’erezione, si attiva manualmente la pompa, che fa passare il liquido di gonfiaggio dal serbatoio ai cilindri. Quando non si vuole più un’erezione, il liquido viene fatto ritornare al serbatoio.

A seconda del tipo di intervento chirurgico utilizzato e delle condizioni anatomiche del paziente, dopo queste procedure potrebbero verificarsi l’accorciamento del pene o la perdita della sensibilità del pene. Nel  caso si sia utilizzata la tecnica di Nesbit oppure l’incisione di placca con innesto, potrebbero svilupparsi problemi di erezione. La disfunzione erettile risultante è generalmente curabile.

 

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Malattia di La Peyronie: cos'è un innesto? A cosa serve?

Un innesto è un tessuto che viene trapiantato, spesso prelevandolo da un’altra parte del corpo. Ad esempio, ferite della pelle o vasi sanguigni danneggiati possono essere riparati con innesti. Anche i problemi alle ossa e alle gengive possono essere trattati con innesti.

La malattia di Peyronie è caratterizzata dalla formazione di placche, aree di tessuto cicatriziale, fibroso e non elastico sul pene e dalla curvatura del pene in erezione. Le placche si formano sulla tunica albuginea, una guaina elastica che circonda il tessuto spugnoso erettile dei corpi cavernosi del pene. Le placche causano la perdita di elasticità della tunica albuginea, per cui il pene si piega quando è eretto. Vi può essere anche dolore.

Nella tecnica di incisione della placca e innesto il chirurgo andrologo incide trasversalmente la placca, raddrizza il pene e riempie lo spazio creato dall’incisione con un materiale elastico chiamato innesto. Nei soggetti con la malattia di Peyronie, l’ innesto può riportare la elasticità necessaria per una erezione con il pene diritto.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Innesti per la tecnica con incisione di placca nella malattia di La Peyronie: da dove provengono?

Il materiale degli innesti può avere varia origine:

Innesto autologo (strutture del corpo del paziente stesso). Il tessuto può essere prelevato dal derma (lo strato più interno della pelle), dalla tonaca vaginale testicolare, dall’albuginea dei corpi cavernosi, dalla vena safena, dalla fascia temporale o dalla mucosa bucale.

eterologo (Estraneo al corpo del paziente).  1) di provenienza umana da cadaveri: pericardio, derma, fascia lata, dura madre  2) di provenienza animale: sottomucosa del piccolo intestino o derma suino, pericardio bovino).

Materiali sintetici. Alcuni innesti sono artificiali.

Gli innesti autologhi richiedono più tempo ed una seconda incisione per il loro prelievo. Gli eterologhi richiedono meno tempo e non comportano la trasmissione di alcuna malattia.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Chi è un buon candidato per la tecnica con incisione della placca ed innesto?

Le tecniche chirurgiche con incisione della placca ed innesto sono raccomandate per incurvamenti maggiori di 60° e/o se coesiste deformazione “a clessidra” o “effetto cerniera” che destabilizzano l’erezione.

Gli uomini con una buona funzione erettile preoperatoria, con buona rigidità in erezione tendono ad avere risultati migliori dalle procedure di incisione della placca ed innesto. Chi ha un certo grado di difficoltà erettiva prima dell’intervento chirurgico può restare invariato o avere un peggioramento della funzione erettiva dopo questo tipo di intervento chirurgico.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Quali sono le complicazioni della tecnica chirurgica con incisione di placca ed innesto per la malattia di Peyronie?

Oltre alle complicanze generiche di qualsiasi intervento (infezione, emorragia, deiscenza delle suture chirurgiche, edema/ematoma locale) è possibile che si verifichino:  alterazioni della sensibilità del pene –  lesione dei fasci neurovascolari dorsali del pene – lesioni dell’uretra – deficit di erezione – accorciamento del pene – recidiva dell’incurvamento – inestetismi o cicatrici cutanee ipertrofiche (cheloide)

Una ridotta sensibilità può comportare una ridotta o assente sensazione orgasmica anche se l’eiaculazione rimane normale.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Cos’è l’incurvamento congenito del pene?

L’incurvamento congenito del pene è una alterazione, presente sin dalla nascita, che si evidenzia in genere alla pubertà. E’ causata da un’anomalia nello sviluppo embrionale delle diverse strutture che compongono il pene. Può presentarsi isolato oppure associato ad anomalie congenite dell’uretra ed interessa lo 0,6% dei neonati. Può indurre alterazione dell’immagine corporea ed interferire con la strutturazione dell’identità sessuale.

Nella forma più frequente coinvolge la formazione di una parte della tonaca albuginea (che riveste i corpi cavernosi del pene) che risulta meno sviluppata rispetto a quella del lato opposto. Quando il pene è in erezione  provoca deformità ed incurvamento penieno che, nei gradi maggiori, possono comportare difficoltà o impossibilità alla penetrazione durante i rapporti sessuali.

RICHIEDI APPUNTAMENTO

Incurvamento congenito del pene: come correggerlo?

La chirurgia è l’unico metodo per correggere l’incurvamento congenito del pene. E’ indicata in pazienti con incurvamento >45°, tale da ostacolare la penetrazione oppure se provoca alterazione dell’immagine corporea o interferenza nella strutturazione della identità sessuale.

Nessuna tecnica chirurgica è in grado di restituire l’integrità delle strutture peniene compromesse. Scopo della chirurgia è ottenere un raddrizzamento penieno che consenta la penetrazione.

Vi sono due differenti tipi di soluzioni chirurgiche:

tecniche di plicatura della tunica albuginea dei corpi cavernosi

tecniche di asportazione di una losanga di albuginea (sec. Nesbit)

entrambe comportano l’accorciamento del lato più lungo dell’albuginea dei corpi cavernosi che viene portato alla stessa lunghezza del lato reso più corto dall’alterazione congenita. Per esporre le strutture peniene viene in genere praticata la circoncisione ed, a volte, una seconda incisione longitudinale alla radice dello scroto. Può essere necessario l’uso di un catetere vescicale temporaneo.

Oltre alle complicanze generiche di qualsiasi intervento (infezione, emorragia, deiscenza delle suture chirurgiche) è possibile che si verifichino:  lesione dei fasci neurovascolari dorsali del pene,  lesioni dell’uretra, edema/ematoma locale, recidiva dell’incurvamento, deficit di erezione, accorciamento del pene, inestetismi o cicatrici cutanee ipertrofiche (cheloide), alterazioni della sensibilità del pene.

 

RICHIEDI APPUNTAMENTO

STUDIO GENOVA

010 567110
Piazza della Vittoria 14/9 - 16129 Genova (GE)

STUDIO SANREMO

0184 507982
Via Gioberti, 3 - 18038 Sanremo (IM)

Chiama Ora